giovedì 17 giugno 2010

Gradiscano

Non ne parla più nessuno, lo ricordiamo noi, lunedì 21 giugno sarà la Notte di Gradisca, dimenticata ed ufficialmente sostituita da un rosa, copiato dal bianco romano, clone berlinese-parigino. Gradisca era originale ed integrante, sapeva rappresentare le nostre radici romagnole, con il vantaggio di essere antesignana delle veltroniane notti bianche, con sfiga politica allegata. Guardando il programma di quest'anno si capisce che la notte non è più centrale, si scorge la necessità di aggiungere elementi caratterizzanti il nostro territorio, se aggiungiamo la volontà auspicata da tutti di spalmare la festa in più giorni, il simbolo più adatto era quello di Gradisca, in prospettiva poteva diventare un vero marchio, ove inserire l'ultimo dell'anno allargato ad altre feste natalizie. Un'altro evento potrebbe essere una manifestazione di fine estate prendendo lo spunto da quella del Borgo S.Giuliano, coinvolgendo i borghi gemellati con i territori costieri, stessa cosa si può benissimo fare negli altri comuni ed infine andrebbe pensata una festa di primavera incentrata sui prodotti del nostro entroterra. Se tutti auspicano un evento in più giorni espletato anche attraverso momenti diurni, la notte colorata diventa un simbolo sbagliato. La situazione in Confcommercio è l'anticipo di quello che prevediamo da tempo, il distacco tra il vertice frutto di alchimie politiche e la base che vuole risolti i problemi quotidiani aumenta, se prendiamo come contraltare la Confesercenti, tutto pare andare benissimo, non si capisce però chi sia presidente o direttore, la confusione aumenta quando Pari va al C.A.A.R.  senza lasciare il ruolo in associazione. Spostiamo il tiro in Casa A.I.A, diversi albergatori raccontano che esistono spiagge di problemi, tralasciamo quelli di natura interna, il gruppo dirigente è composto da persone che detengono anche incarichi pubblici, legati a camera doppia con la maggioranza del governo locale, mascherati dagli inciuci turistici nei quali Errani è stato maestro ed Ermeti simbolo. Si fa eleggere poi abbandona per il Piano Strategico, senza capire quale titolo abbia presentato nel concorso per un solo posto come fosse un'ospedale bolognese, nessuno osa affermare che sia un tecnico però gira con una biga leggermente più alta di una bicicletta. Non esiste persona più politicizzata e bagnata dalla fortuna bipartisan, il fatto che non abbia una tessera Pd sembra l'ultima delle patacate, la Rinaldis è sempre più in difficoltà, noi ci siamo stancati di scrivere.