lunedì 14 giugno 2010

La Voce

La Voce prosegue la Campagna contro il Palas dei Debiti, segnale che nel Salotto Buono si è rotta qualche rotella oliata alla perfezione dal Magnifico. Ha goduto di una stampa e propaganda alimentata da presunte prodezze gestionali, caduto il velo sui conti è iniziato il tiro al piccione. Aiutati da Mario Ferri, uno dei migliori amministratori degli ultimi anni, profondo conoscitore della finanza locale, leggiamo che i nostri nipoti cresceranno con un debito pro-capite mostruoso in ragione di un'assurda megalomania, contrastata da pochi, pochissimi, uno solo. Il verbo di Cagnoni era enciclica politica, non occorrevano particolari conoscenze per capire che il quadro finanziario dello stupendo capannone per polli nostrani non reggeva, s'accorgono adesso che andremo a sostenere una spesa di oltre 200 milioni e che la gestione sarà un bagno annuale insostenibile per i soci pubblici, avete mai pensato quante sezioni di scuole materne od asili nido si pagano con quei soldi? Qualcuno ancora urla contro il governo per la manovra realizzata, comuni che si comportano come il nostro dovrebbero essere sciolti, divisi per tre, così Viserba viene amministrata da un Morolli. La paura ha fatto 90 in Consiglio, perfino consiglieri contribuenti generosi con irpef da favola, sono rimasti a casa, Lombardi vigilava dalle tribune. Caro Marco, non l'abbiamo capita o capita troppo bene, con questa opposizione anche Gnassi può coltivare qualche robusta illusione.