martedì 2 agosto 2022

Intelligence di Repubblica

La notizia (ferale) che Michele Santoro si possa candidare nel M5S contro il Pd, ha allarmato l'intelligence di Repubblica, distratta per un attimo (pensieroso) dall'istruire balle su Salvini. Da mesi Santoro scalpita per tornare in politica, le vie della televisione si sono chiuse per lui. Letta insiste con l'ammucchiata di centrodestra, quella che il mio blog chiama veterodemocristiana. Meglio costruire un campo alternativo dove sia possibile avere sulla guerra una idea diversa da quella incorporata a Draghi. Michele Santoro allunga la mano a Conte per un campo alternativo a quello "secco" trovato da Letta. Chi dissente dalla guerra deve avere una rappresentanza, quella che una volta si chiamava sinistra. Hanno mandato uno dei migliori agenti del Pd, Stefano Cappellini, quasi lo Jacoboni degli Agnelli. D
omanda: Michele Santoro fonda un partito? E con chi? E quando? Risposta: Dovrei fondare un partito in una settimana? Sono sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenze e capacità di comunicazione a dare un contributo. Un partito non nasce per decisione di una o poche persone ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società. Di sicuro non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro. Serve il partito che non c'è e che non c'è mai stato. Se il Pd rimuove l'agenda Draghi apre uno scenario, altrimenti se tutti quelli che non la condividono, si prendono per mano, è un fatto positivo. Qualunque cosa succeda il 25 settembre, io dal giorno dopo andrò avanti comunque. Dunque anche Santoro contro il Pd. Sono molti, troppi, per coprire la testa di Letta solo con l'elmetto. Condivido, il Pd è completamenete nudo a sinistra, quasi aspettasse il festival di Gnassi, con volgarità di genere, risparmiabili. Calenda nel suo irrefrenabile mercato centrista, ha fatto il pieno di nani e ballerine sempre pronte al balzo, come al ballo con il Cavaliere. Oggi ha la badante ufficiale. Cito l'ultima provocazione di Santoro che condivido meglio delle altre: andiamo a votare in un momento che assomiglia a quello che fece volare i grillini oltre il credibile. Il Pd non è, non ha più nulla di sinistra e non credo gli importi, visto chi imbarca. L'opinione pubblica è giustamente in uno dei momenti di infima adesione alla politica per moltissime ragioni. Il resto lo dobbiamo a Draghi. Il peggiore dei protagonisti, voluti dai padroni del nostro piccolo mondo di debitori.
massimo lugaresi