mercoledì 10 agosto 2022

Le Ansie di Dagostino

Dagostino, trascurando tette, culi, vizi delle influencer e, per un attimo, il ricco filone di corna ed amori del Pupone, ha cominciato a "bastonare" il suo Pd. Brutto segnale, anche le corazzate della propaganda abbandonano al destino (francese ) il presunto segretario di partito. Bonaccini è pronto, ha fatto la barba anche al petto. Calenda sembra bipolare, Letta ha tanti difetti, difficili da elencare, mentre Renzi è un bulletto solitario. Ce ne sono anche per i poveri grillini: Grillo sta resettando i resti del movimento e lo sfila a Conte. Dagostino, per contratto, ha dovuto pubblicare anche qualche "insulto" al centrodestra. Ha usato la nobile politica estera, finora interpretata  magistralmente, in dialetto, dal docente delle bibite. L'italia è un paese a sovranità limitata, ma con Draghi è arrivato alla sudditanza. Tutto si decide a Washington e Bruxelles. Queste annotazioni fanno capire la differenza tra un normale foglietto come il Mattino o Messaggero e l'acume di Dagospia. Fanno perfino tenerezza nel tentativo di "sgavarnarsela" anche questa volta. La Stampa invece di innervosirsi per l'ennesima prestazione deludente (eufemismo) della Juve, avendo antiche pulsazioni toriniste, se la prende con quello che chiamano il "Churchill" dei Parioli che rinnega l'accordo con Letta. Fosse successo dall'altra parte avrebbero tentato di farlo capire anhe a Biden. Il Carlino si è rifugiato prudentemente entro le mura del Palazzo prospiciente. Prende ordini ed esegue. I piddini scrutano il cielo in attesa di novità: piove o non piove, apro o chiudo le saracinesche marine? L'acqua è già stata esaminata dai due più importanti rappresentanti politici della città. 
massimo lugaresi