sabato 22 maggio 2010

Federalismo Demaniale

Ci siamo resi conto che del Demanio si parla per sentito dire, la stampa non aiuta, sono ancorati alle veline delle associazioni bipartisan, la protesta a Roma era governata da Confcommercio e Confesercenti, con la furba dissociazione di John Mussoni. Ha intuito prima di altri, che non conviene fare troppo baccano, si possono svegliare troppi cani da guardia e controllo, in Regione grazie al solito Berselli è partita un'indagine. Renzi s'occupa dello scapozzamento delle scogliere, sceglie sempre due preferenze sicure al posto di una politica alternativa per la Città, ingrossa il suo carnet personale, del resto gliene frega poco, muoia Lombardi con tutti i filistei. Parlando con un consigliere comunale di prima fascia e poltrona, il dubbio è diventato certezza, sono allenati alle varianti, docenti di quartiere, il demanio è ostico, hanno sempre pensato che fosse proprietà dei bagnini, si comportano come ordina il Vate ed Errani. Chi realizza grandi opere sul demanio, esempio la Darsena di Rimini, come avranno fatto, visto che secondo il diritto giornalistico locale, tutto viene giocato in sei anni di concessione? La risposta è elementare e corretta: il Codice della Navigazione, anno 1942, disciplina l'uso, prevede per chi compie grandi investimenti, non tinteggiature alle cabine, un periodo concessorio adeguato ad ammortizzare la spesa, la Darsena gode di una concessione pari a 50 anni, il tempo per fare una nuova strada a Rimini. I Signori della Sabbia non hanno mai scelto questo percorso, non hanno mai voluto fare investimenti, la lista d'attesa per un ombrellone a Marina centro supera le cento unità, tutto deve rimanere immobile, compresa l'innovazione balneare. Il Consiglio di Stato e la Consulta, hanno fatto saltare il vaso di pandora sulla sabbia, s'aggrappano alle brandine, il federalismo demaniale non li aiuterà, parla della proprieta non degli obblighi dei concessionari, hanno trovato santi in Paradiso ed in Puglia, i canoni scadono nel 2015(?), sempre che un Tremonti cacciatore di risorse e sprechi, non annusi l'arenile. La cosa che ci disturba, da antichi militanti disillusi ma ancora credenti in alcuni valori, è l'atteggiamento dei bindiani, bersaniani, mariniani, veltroniani e vendoliani di Rimini, di rifondazione non ci stupiamo più. Nessuno osa toccare questi assurdi privilegi, il federalismo trasferisce la titolarietà dello Stato alle Regioni, molti pensano già che si possano vendere, i motori immobiliari sono fermi, proviamo con quelli sabbiosi. I canoni dovranno essere rivisti ed armonizzati con quelli che percepiscono comuni e regioni, il rapporto è uno a dieci, un bar sulla spiaggia paga 200, sulle passeggiate comunali almeno 20.000. Giusto prevedere e concedere incentivi per chi investirà ed innoverà, non con un bidone di bianco. Non avranno il coraggio di livellarli al basso, la gente, noi cittadini elettori non lo permetteremo, per non correre rischi, meglio mandarli a casa, per mettere chi?