lunedì 31 maggio 2010

Futuro

La crisi economica, sta dispiegando i suoi effetti, nel contempo profittando della congiuntura e dell'indebolimento dell'immagine governativa per debolezze interne ed attacchi organizzati scientificamente, si tenta l'ennesima rivoluzione dall'alto senza alcun coinvolgimento dei cittadini elettori, un ritorno alla vecchia politica per riorganizzare i due Poli. Il primo potremmo definirlo Laboratorio Siculo, salviamo l'Italia per giustificare un'abbuffata di sigle e provenienze: Pd, Fini, Casini, pezzi importanti del Pdl, Il secondo è rappresentato dalla Lega che verrà, abbandonate ampolle celtiche, riti pagani e padani, con un riferimento diretto a Tremonti, interpreterà le esigenze del ceto produttivo, industriale, commerciale, contro il conservatorismo d'antica memoria democristiana, volendo schematizzare un Partito del Nord-Centro contro quello  Sudista. La Chiesa ha già benedetto la Sicilia, mostrando senza ulteriore necessità una debolezza progettuale e  mancanza di una forte guida politica. La futura Lega rappresenterà non solo l'Italia che produce, ma sarà il punto di riferimento della comunità evoluta, un default italiano avrà ripercussione tragiche in Europa, una detonazione pari a cento grecie. Se questa è l’originalità della futura prospettiva, ovviamente cresceranno mille ipotesi e varianti, partendo dalla fatidica domanda, cosa farà Berlusconi? Il rischio è spaccare l'Italia, altro che pericolo federalismo, l'assurdo per noi è il destino di un Partito nato per difendere i deboli, ridotto ad interpretare il più avvilente immobilismo, con un lifting politico Gobbi diventa il nuovo che incombe. Appelli a tornare in mezzo alla gente si sprecano, nessuno dice per quale ragione, attenzione dopo questa stagione anche Rimini non sarà più la stessa.