lunedì 24 maggio 2010

Mercato Ittico


Pochi giorni fa commentavamo l'articolo di un lettore che ricordava che al Club Nautico alla presenza dell'ingegner Dalprato, dominus per 20 anni dell'urbanistica riminese, era stata compiuta una ricognizione dei problemi dell'area portuale. Questa premessa serve per affermare che in assenza di un Piano del Porto la costruzione del Mercato Ittico rimane una chiacchiera o promessa, fate voi. Il Mercato si lega direttamente all'area produttiva portuale, a sua volta in sinergia con altre destinazioni, partendo dai cantieri navali, con un nuovo sistema di alaggio, alla gestione del pescato, con l'ipotizzato trasferimento dal Piazzale alla sinistra del Porto, riorganizzando l'ormeggio delle banchine, spostando le Forze dell'Ordine nella Darsena, scambiando uffici poco utili con posti barca.
Se questo, sommariamente è l'ordine dei problemi, invece di proseguire sulla rotta impostata, l'Amministrazione ha preferito dare un incarico del quale non si sa più niente. Il grande quesito finora affrontato, è stato cosa fare di un vecchio capannone, sono partiti da un museo della marineria, poi si sono accorti che non avevano niente da collocarci, sono approdati ad un generico futurismo portuale, perfino la stampa più servile è arrivata a chiedersi che ca..c'entrasse in mezzo ad un'area industriale. Stadio, teatro, strade, turismo, spiaggia, finisce sempre in niente, invece di dire basta, punire i colpevoli, si parte con un nuovo responsabile, ex sceriffo, quando avrà preso una piccola conoscenza dei problemi, sarà Sindaco Berselli. Vi facciamo gratis un altro esempio di come si governa. Partiti con la cancellazione dei buchi neri sulla circonvallazione, non si sono fatti, si sono inventata una complanare che costa un miliardo, Tremonti ne deve trovare in due settimane 28, il nostro lo regaliamo tanto...