lunedì 24 maggio 2010

Il Caso Gobbi

Sapevamo che nell'accordo tra i maggiorenti del Pd, il nuovo Segretario doveva assumere le sembianze di Bernabè Tonino, la nuova candidatura identificata in Gobbi Lino, dimostra la debolezza dei soliti noti. Per fronteggiare la tempesta hanno scelto un esperto, l'ex di tutto, spacciato come il Caronte dell'Ausa, in realtà con il compito primario, non invidiabile, di lanciare il giovane Gnassi. Si garantiscono i garantiti a vita, fare vincere Gobbi sarà cosa facile, non ha avversari, è sparita la politica, quella detestata del passato, nella quale questi personaggi comparivano come comprimari, intenti a passare da una corrente all'altra, scegliendo accuratamente quella del golfo vincente. I nemici sono tanti, giovani incazzati per una casta che si perpetua, vecchi come Vichi, onesti come Pazzaglia, altri avversari li troverà strada facendo, per sperare nel futuro dovranno distinguersi dal passato di Ravaioli, facile, da quello di Melucci, molto meno. Il quarantaduenne Win for Life, viene visto come l'emblema della Casta, non recupererà l'astensione od il plauso grillino, la sua sconfitta  profondamente giusta diventa certa. L'alleanza con Casini, che ha permesso la vittoria in Provincia non sembra ripetibile, l'abbraccio con la sinistra radicale, senza rappresentanti, è stata fatale Pazzia. Il Partito disegnato da Bersani doveva partire da queste considerazioni, siamo certi che dopo la sconfitta del 2011, gli stessi responsabili, si consegneranno nelle mani di Errani, implorando un lavoro non usurante, in attesa della dorata pensione.