Qualora le scelte della politica
fossero diverse, o non consentissero di lavorare ad un unico obbiettivo, mi
ritirerò in buon ordine in quanto la mia disponibilità è al servizio di Rimini
e di tutti i cittadini riminesi, che desiderano cambiare il governo della città
e non già della mia ambizione personale
Ho
55 anni, sono sposato con Saide da 33 anni. Abbiamo tre figli, Alessandro,
Giampaolo ed Alberto.
Sono
imprenditore da 35 anni e nel mio curriculum potrete trovare un dettaglio della
mia attività. Nel
mio lungo percorso imprenditoriale ho messo in campo tanto impegno e ho avuto
tante soddisfazioni: ho conosciuto anche sofferenze e toccato con mano il duro
lavoro, che mi hanno significativamente formato. Così, dopo aver superato prove
anche molto difficili sia dal punto di vista personale che professionale, mi
sembra arrivato il momento in cui cercare risposte alle domande che mi porto
dentro, come tutti credo, e in cui chiedermi se è possibile “fare di più” e
dedicarmi agli altri con maggiore attenzione ed ancor più al bene comune, che non fosse solo la propria azienda.
Per
questo, come dicevo, dopo numerosi inviti che mi sono stati rivolti in questi
ultimi mesi da più parti della società civile, ho deciso di dedicare un periodo
della mia vita ad una nuova esperienza, un’esperienza rivolta alla città in cui
mi sono formato, la città dove ho conosciuto mia moglie e dove sono nati i miei
tre figli. Ho
scelto quindi di dare la mia disponibilità, come civico ed espressione
della società civile, alla
candidatura a Sindaco della Città di Rimini. E’
una città che amo, che ho imparato ad amare a che vorrei amare sempre di più.
Mi ha dato tanto in termini di affetti famigliari, di soddisfazioni, di amicizie
vere e consolidate. Vorrei
restituire quel tanto che ho ricevuto con il poco della mia disponibilità a
rendere questa città più bella, più vivibile, più solidale, più attenta ai
bisogni delle persone e delle famiglie, più gradevole, più capace di affrontare
le sfide che sono alle porte e dare prospettive ai nostri giovani. Si
percepisce a Rimini una voglia di cambiamento, un desiderio di nuovo, una
attesa per una nuova stagione di sviluppo culturale ed economico, c’è un
disagio latente, anche da parte di coloro che hanno appoggiato i governi della
città negli ultimi cinquant’anni.
Mario Formica