venerdì 4 febbraio 2011

Per Chi Votare?

Domanda sempre meno frequente tra la gente, per stuzzicarla devi subire una serie di contumelie che vanno dal qualunquismo becero al disincanto intelligente. I riferimenti riguardano ovviamente i due candidati in campo: Gnassi e Formica, gli altri ci scuserà l'amico/compagno Pazzaglia sono dessert gustosi ma ininfluenti. Sarebbe una scelta facile e scontata tra chi ha intrapreso per una vita in vari settori imprenditoriali e chi non ha mai fatto un cazzo, se non avessimo grande rispetto per l'importanza della politica. Una scelta di questo tipo non può appartenere al genere italico, attorno ai due candidati esiste un contorno che sarà determinante nella scelta. Entriamo subito nell'anomalia di un paese che avendo la curiosa forma dello stivale acuisce le differenze con i paesi normali, la più grande, forse in via di scioglimento brutale, è il Cavaliere, nato politicamente per difendersi nel lontanissimo 94 dalle procure, la più accanita ed in quel momento unica, era la milanese, non è cambiato molto è aumentato il numero, incentivato dai comportamenti di un personaggio capace di camminare sulle acque come sulle puttane. La richiesta di collaborazione a Bersani, sarebbe da accogliere per vedere dove vuole arrivare, rimarrà inevasa per paura, incapacità, legami incestuosi, non si farà processare, chiederà una giuria popolare ed elettorale. Questo per dire che in maggio non sceglieremo tra le idee e programmi dei Due Candidati, ma spinti da amore od odio per il Cavaliere che con Rimini spartisce solo un vecchio repertorio da chansonnier. Il centrodestra privo della minima cultura di governo locale ma fortissimo nello strumento della gestione bipartisan, camufferà le debolezze con un semplicistico approccio ai problemi della Città, gli abbracci sulle stronzate del Palas e Trc pesano come macigni sulla serietà dell'opposizione. In 60 anni non abbiamo letto una proposta alternativa, sono entrati in tutti i brodetti che promettevano mattoni, mai lanciata una novità strategica. Il centrosinistra partirà dalla Palestina ed atterrerà sul Capodanno Rosa, Fabbri farà l'assessore al turismo di Gnassi, spinto dal suo Gay Pride, Arlotti approderà ai Lavori Pubblici che non ha mai abbandonato, sarebbe tutto come prima, se nel frattempo la Città non fosse sprofondata nel girone spettante, confortata da tutte le statistiche ed indagini commissionate. Leggeremo sul programma predisposto al ristorante di casa, le solite frasi sulla democrazia partecipata o spinta dal basso della cantina, l'aria fresca si mescolerà al pm10, innovazione e trasparenza a fiumi, la merda in mare curata dalla terza candidata, così impara, rimane l'urbanistica, siamo pronti a giurare che sarà sempre di..Melucci. Noi crediamo che si dovrebbe iniziare dal Malato Rimini, il Dottore per dodici anni ha prescritto aspirine e varianti, il sistema di potere si è ingrassato, se non ci fossero stati i derivati, avremmo avuto la Sede del Comune nella Fondazione/Curia, era più semplice, un Consiglio Comunale sciolto Quartieri inutili, con una gestione meno ipocrita della Città. Dietro ai due candidati esiste lo stesso sistema, le differenze sono piccole, marginali, la vittoria dell'uno determinerà piccoli spostamenti percentuali nella parte attribuita all'altro, il conclamato 60 e 40%, potrà subire correzioni, non stravolgimenti, il garante è Vasco. L'istantanea mostra che il sistema economico è immutato nei protagonisti dagli anni 90, Fiera e Camera di Commercio, con Ben Ali e Mubarak in fuga sono rimaste le presidenze più longeve, le linee strategiche come i Project sono dettate da Bologna, noi abbondiamo in perfetti esecutori, manovalanza allevata nel partito, usa ubbidir facendo, chi parla o critica è fuori. Vi sono mondi paralleli che vanno dalla cultura, al sociale, allo sport dove girano milioni, società, enti, centinaia di persone che vivono di contributi pubblici, anche utili, che li legano al carro del vincitore. Sono successe due grandi novità che hanno creato crepe letali: la crisi della Carim/Fondazione ed il crollo del sistema Sanmarinese, due sirene d'allarme, la nostra economia non uscirà come prima, la ripresa quando ci sarà, avrà attori diversi in tutti i campi, iniziando da quello turistico, qualcuno sembra non accorgersi, giocano con duecento bagnini ed i loro gazebi, come fossero l'ombelico della Città, espellono Piani dei Mattoni a go go dopo anni d'immobilismo, non pensano alle decine di gru ferme, come drogare un tossico. Vogliono adottare a due mesi dal fermo legislatura il Piano Strutturale ed intanto fanno uscire da una stalla chiusa per quasi tutti, le mucche che rimanevano, non troveranno foraggio per sfamarsi. Pazzaglia, bravissimo ragazzo, usa argomenti che hanno fatto la fortuna degli ambientalisti alla Pecoraro Scanio, confonde gli abitanti con le case ed i servizi, per fare un figlio le giovani coppie chiederanno il nulla osta provinciale.