domenica 27 febbraio 2011

Promessa

Avevamo detto che non avremmo passato sotto silenzio la marchetta del Carlino di Melucci contro il referendum per Viserba Comune. Per un giornalista o giornale è lecito avere opinioni su fatti riguardanti il costume e la politica, Repubblica insegna tutti i giorni il metodo migliore per trovare un segretario al partito ed ai lettori di riferimento, non ci sono ancora riusciti dopo avere querelato D'Alema. Il comportamento dell'ammiraglia riminese è sconcertante, nelle altre pagine locali non li si può certo definire aficionados del centrosinistra, a Rimini da anni è scoppiato un amore inspiegabile(?). Il Vate è stato accusato dal Partito di non avere impedito il prosieguo dell'iter per arrivare al referendum e staccare Viserba con le aree limitrofe dal peggiore municipio del dopoguerra. Abbiamo detto tante volte che i risultati elettorali dipendono dalle mutazioni genetiche che l'area nord ha subito in questi anni, Viserba da sempre rispecchia il dato generale riminese, le ragioni sono tante e spiegabili con l'adesione che avrà l'eventuale indizione del referendum. Arrivare a ridicolizzare o polemizzare su possibili conflitti geografici è opera per giornalisti da palazzo. Ci vuole pochissimo per capire chi ha deciso l'intervento, il prode Melucci era stato messo in graticola dai Nud e Crud's Boys che guardano con giusta preoccupazione una raccolta di firme in coincidenza della tornata elettorale, sarà un grossissimo regalo alla...Lega. Non ne hanno bisogno, tutto sembra andare nella direzione giusta, dopo avere fatto tremare i Piloni del Palas e della inciuciante politica praticata al riparo, demolito il Trc e le stronzate sulla mobilità, devono solo affinare alcuni meccanismi politici, entrare nel merito delle vicende che si risolvono sempre su tavoli curiali, poi avranno il diritto di guidare una maggioranza che vuole rimanere minoranza, inventando tre autocandidati a perdere, uno era sufficiente.