martedì 15 febbraio 2011

Pecci Gianni

Ci conosciamo da una vita, abbiamo un amico comune bolognese ed...intelligente, ironico come Gianni che non sapevamo avesse intrapreso tra le sue mille frequentazioni anche quella con Gioenzo. Convincere il pidielle che a Rimini possono farcela da almeno dieci anni sarà impresa molto più ardua della vittoria di Guazzaloca, la sinistra allora mise in campo un'altra nata in federazione, aiutò molto la scelta dei cittadini che avevano le palle piene di un partito ormai defunto. A Rimini le cose sono molto più complicate, non riuscirà ad inventare pullman, sono di proprietà di Fabi Capelli Neri, non staccherà la potente componente ciellina dall'abbraccio ai Piloni traballanti, non occorreva la sua capacità per illuminare l'inquietante scenario politico. Il ballottaggio è l'unica cosa certa, al primo turno non vince nessuno, al secondo con gli accordi già firmati con Sel, la partita dovrebbe concludersi a favore di Nud e Crud, aiutato da giovani democratici da Palata come i goati. I grillini toglieranno voti alla sinistra e non solo, non credo siano da inserire nel conteggio favorevole al ristoratore, è il limite del movimento, nato per contestare chi governa, a Rimini le cose più brutte e vere le hanno espresse contro il potere dominante. Ritornando al casino centrodestroso i richiami all'unità sono patetici, Lombardi è espressione vittoriosa di un accordo tra due (?) componenti, disponibili a rimanere opposizione pur di non turbare gli equilibri raggiunti, la candidatura ciellina di Formica soggiace a questa masochista volontà, difficile non venga onorata. In questo desolato panorama, le espressioni della Lega assumono valori altissimi, senza essere conosciuti e forse conoscere molto poco, le parole che abbiamo ascoltato di Diotalevi sembrano napolitanate, piene di inutile buon senso. Avranno il risultato elettorale che meritano, potranno consolidarsi sul territorio, copiando l'organizzazione vincente di una sinistra scomparsa, il tempo gioca a loro favore, il Cavaliere sta lavorando per ingrossarli, il nord è nelle mani, il centro arriva, il sud lo lasciano qualunquemente ad Aldo, Giovanni e Giacomo.