Negli ultimi venti anni la nostra Amministrazione non ha permesso l’apertura
di grandi superfici commerciali sul territorio comunale ed i commercianti
hanno apprezzato e condiviso la scelta fatta che permise così il proliferare
del commercio diffuso del nostro centro e dei nostri borghi, al quale poi si è
aggiunta una proposta gastronomica di qualità della ristorazione e di ospitali
pubblici esercizi.
Grazie anche agli investimenti dei commercianti ci troviamo un centro
commerciale naturale vivo, frequentato, piacevole e sicuro a disposizione
della cittadinanza, della clientela e dei numerosi turisti.
Ora per i tanti motivi che vanno dalla crisi economica al calo dei consumi,
dal caro affitti ai nuovi modi di fare shopping, che porta il cliente
direttamente alla produzione, alle grandi strutture ed alla rete internet, il
commercio santarcangiolese è in una fase di sofferenza.
I commercianti quindi ora non comprendono questa necessità di edificare
altri spazi commerciali, anche solo per "piccoli" supermercati di 1.500 mq.,
lungo la via Emilia, dove vi sono già esempi di strutture mai decollate.
Incomprensibile anche la citazione riportata dalla stampa con la quale il
Comune avverte: "Non sarà un nuovo centro commerciale. Saranno vietati
negozi di vicinato che possono fare concorrenza a quelli del centro".!!??
Confesercenti auspica un processo di qualificazione dell’asse della statale
Emilia, con piste ciclabili ed accessi decorosi alla città, ma nel tempo stesso
richiede attenzione per le zone centrali dove vi è un’alta concentrazione di
attività, occupazione, interessi ed esigenze.
La nostra Associazione ha partecipato ai lavori dell'assessorato per la
stesura del nuovo corposo regolamento che tratta varie tematiche, dall'uso
del suolo pubblico, ai dehor, le tende esterne, le insegne e gli arredi urbani.
In questa sede abbiamo sollevato diversi dubbi ed esposto alcune
osservazioni riguardo i nuovi colori delle tende dei negozi, ma sopratutto
sulla loro installazione che, come da indicazioni della sovraintendenza,
dovranno essere montate all'interno delle aperture delle vetrine e non sulla
parete esterna dei negozi, rendendo il tutto molto oneroso ed inefficace
riparo da sole e pioggia.
Inoltre, pur condividendo il progetto Citability, riguardo l'abbattimento delle
barriere architettoniche, troviamo di difficile applicazione, per alcune attività
del centro storico posizionate su vicoli e scalinate, le misure studiate per
l’accessibilità con pedane e scivoli.
Siamo senz'altro favorevoli ad un nuovo arredo urbano completo di alcuni
accessori mancanti ed all'indicazione inerente la sostituzione delle serrande
chiuse, indicando l'installazione di quelle a maglia permettendo così di avere
vetrine illuminate sulle vie centrali.
In definitiva un nuovo regolamento, se fatto rispettare, servirà a dare un
immagine piacevole ed ordinata degli spazi comuni ed offrire buona
accoglienza ai fruitori del centro commerciale naturale, ma sarà un
ulteriore aggravio di oneri per i commercianti che quindi richiedono di
prevedere sgravi a fronte dei costi che dovranno sostenere.