mercoledì 20 giugno 2018

Tafferugli

Come soleva ripetere un mio amico drogato e spacciatore (ora felicemente uscito come si dice dal "tunnel" grazie a Lei, la madunina de' Milàn, la Brichetto nei Moratti, alla quale sì darei la cittadinanza onoraria e riconoscimenti per quanto ha fatto per i tossici riminesi e non, altroché la piadinara, le salsicciare che con tutta la simpatia fanno soltanto il loro mestiere!): "più dài nell'occhio e meno dài nell'occhio", questo diceva, e la sapeva lunga in materia essendo un "veterano" che veniva proprio da Milano. Nel senso che sbaglierebbe malamente chi volesse fare una startup illegale ossia iniziare a spacciare in luogo isolato, nascosto: noooo, no, per carità, sbagliatissimo! I grossi scambi come sanno i colleghi della Questura vanno fatti in zone isolate; ma lo spaccio di strada deve essere furtivo, in mezzo alla gente, tac tac soldi e droga passano di mano chiacchierando, in un secondo. Quindi chi volesse fare una startup fuorilegge e mettersi a spacciare ganja o quello che è, è chiaro che si incista nel Parco Cervi e luoghi simili, e spaccia a tutte le ore tafferugli etc., di fronte ai passanti, runners, badanti, residenti etc. Anche stamani un tafferuglio: molto caldo, umido, basta un niente, la "roba" non era "buona", e scoppia la lite, e i residenti si dicono esasperati perché ormai è spaccio a cielo aperto e continui tafferugli: siamo oltre a più dai nell'occhio meno dai nell'occhio, siamo... allo spaccio-pubblico-socialmente-metabolizzato (residenti esclusi), questo è signori! Ci vorrebbe un presidio fisso, dicono i residenti, causa tafferugli sempre più frequenti, già: e il personale dove lo peschi che siamo ancora questura in fascia.... z ostia! Il problema è essere non-capoluogo, a Bologna ci sono presidi fissi, camionette che stazionano h24 nei luoghi caldi come in tante città europee; noi abbiamo la microcriminalità di una città da una mezza milionata di abitanti anche se siamo molti meno e gli Interni ci ignorano sotto questo profilo. Lì, al Parco Cervi ci metti un presidio dei CC (piuttosto che andare a perder tempo a fare i seminari nelle scuole, con rispetto parlando per la gloriosa Arma) e risolvi, argini quantomeno, soprattutto i tafferugli. Poi il problema resta a monte ed è la grande disponibilità di droghe leggere a prezzi di saldo e la percezione nei giovanissimi che sia cosa normale "fumare", noi hai le stigmate del tossico come in passato e questo attiene la sfera sociale, educativa e direi anche cosa si vuol fare come legislazione a livello di droghe leggere ma a Sampa dicono "non esistono droghe leggere".
 In foto il punto più caldo dello spaccio h24.
 Prof N.H. Milo Nemo Pasquale