Come soleva ripetere un mio amico drogato e spacciatore (ora felicemente uscito come si dice dal "tunnel" grazie a Lei, la madunina de' Milàn, la Brichetto nei Moratti, alla quale sì darei la cittadinanza onoraria e riconoscimenti per quanto ha fatto per i tossici riminesi e non, altroché la piadinara, le salsicciare che con tutta la simpatia fanno soltanto il loro mestiere!): "più dài nell'occhio e meno dài nell'occhio", questo diceva, e la sapeva lunga in materia essendo un "veterano" che veniva proprio da Milano. Nel senso che sbaglierebbe malamente chi volesse fare una startup illegale ossia iniziare a spacciare in luogo isolato, nascosto: noooo, no, per carità, sbagliatissimo! I grossi scambi come sanno i colleghi della Questura vanno fatti in zone isolate; ma lo spaccio di strada deve essere furtivo, in mezzo alla gente, tac tac soldi e droga passano di mano chiacchierando, in un secondo. Quindi chi volesse fare una startup fuorilegge e mettersi a spacciare ganja o quello che è, è chiaro che si incista nel Parco Cervi e luoghi simili, e spaccia a tutte le ore tafferugli etc., di fronte ai passanti, runners, badanti, residenti etc. Anche stamani un tafferuglio: molto caldo, umido, basta un niente, la "roba" non era "buona", e scoppia la lite, e i residenti si dicono esasperati perché ormai è spaccio a cielo aperto e continui tafferugli: siamo oltre a più dai nell'occhio meno dai nell'occhio, siamo... allo spaccio-pubblico-socialmente-metabolizzato (residenti esclusi), questo è signori! Ci vorrebbe un presidio fisso, dicono i residenti, causa tafferugli sempre più frequenti, già: e il personale dove lo peschi che siamo ancora questura in fascia.... z ostia! Il problema è essere non-capoluogo, a Bologna ci sono presidi fissi, camionette che stazionano h24 nei luoghi caldi come in tante città europee; noi abbiamo la microcriminalità di una città da una mezza milionata di abitanti anche se siamo molti meno e gli Interni ci ignorano sotto questo profilo. Lì, al Parco Cervi ci metti un presidio dei CC (piuttosto che andare a perder tempo a fare i seminari nelle scuole, con rispetto parlando per la gloriosa Arma) e risolvi, argini quantomeno, soprattutto i tafferugli. Poi il problema resta a monte ed è la grande disponibilità di droghe leggere a prezzi di saldo e la percezione nei giovanissimi che sia cosa normale "fumare", noi hai le stigmate del tossico come in passato e questo attiene la sfera sociale, educativa e direi anche cosa si vuol fare come legislazione a livello di droghe leggere ma a Sampa dicono "non esistono droghe leggere".
In foto il punto più caldo dello spaccio h24.
Prof N.H. Milo Nemo Pasquale
In foto il punto più caldo dello spaccio h24.
Prof N.H. Milo Nemo Pasquale