sabato 9 giugno 2018

Erbetta batte un colpo

Al Pd rimane ..Hera. Nel Consiglio Comunale di Rimini (stranamente) si è acceso un dibattito, a cui (credo) il Sindaco non abbia partecipato, considerando l'importanza che concede al consesso. Ho letto un riassunto sul curiale, amicale, devoto, seminarile Blog, impegnato lealmente nel consueto amorevole appoggio a Gnassi, uno dei pochi giapponesi nella giungla piddina. I Patti Civici hanno fatto segnare un primo (?) importante distinguo con i resti consiliari del Pd. Magrini e Piccari, divisi su tutto, si sono trovati uniti nella difesa dell'ultima trincea del partito emiliano-romagnolo e ben oltre. Quando si parla di Hera, compagni non si scherza. Se non fossi sicuro di beccare la quinta querela, vi racconterei qualcosa di carino, mi limito solo ad osservare che la multiutility rappresenta, per i componenti la minoranza italiana, il salvagente prima del naufragio. Hanno ragione Erbetta e Renzi, il patto di sindacato è una stronzata che vale quando vogliono. L'aspetto importante è il bando ad evidenza europea e (forse).. cinese. Quello che ha detto Brasini viene riportato per onorare la diretta del consiglio. Ha usato il metodo Cagnoni, quando millantava (stupendamente) che l'indotto della Fiera superava il miliardo. Ha fatto pari  con quello del Palas. L'assessore al bilancio è stato molto più contenuto: Hera "induce" solo un centinaio di milioni, ma fattura oltre 3 miliardi. Neanche Errani, grande sponsor dell'operazione, avrebbe immaginato un affare simile. Non capisco però perchè gli Erbetta boys chiedano bandi per i servizi di Hera e una (ulteriore) proroga per i...beni gestiti dai bagnini.