martedì 26 giugno 2018

Emblematica

L'immagine che posto sopra è emblematica dell'accanimento di questa amministrazione, in ogni modo possibile, siano regolamenti dalle regole incredibili, immotivate, inspiegabili, presenti solo a Rimini, siano tomotom macoute-vigili urbani che sanzionano i commercianti (ne avete mai visti nei supermercati a controllare prezzi, merce etc.?), isole pedonali, provvedimenti per deviare i flussi di traffico, demonizzazione delle auto ed eliminazione dei parcheggi, allontanamento del TPL dal centro etc. Nel caso in foto, sembra di capire, una vigilessa sta misurando AL MILLIMETRO un espositore esterno del tabacchi presente in stazione. Faccio notare che ogni spazio pubblico di passaggio a Rimini è stato dato parzialmente in concessione (comprese piazze storiche e tutelate, con orribili gazebo nonché aree verdi etc.) dietro pagamento ovviamente per l'occupazione del suolo pubblico; ma queste attività sono fuori dal pugno di ferro CONTRO il commercio in quanto di bar e ristorazione e i controlli sono rari e di facciata. Faccio notare che in città e provincia circolano MIGLIAIA DI venditori ambulanti itineranti senza permesso, senza licenza (che verranno pure dalla martoriata Africa che gli occidentali hanno saccheggiato dai tempi di "Roma" e che continuano a controllare sotto il profilo demografico, migratorio, guerre, colpi di stato, tramite servizi segreti, ONU, USA e tutto il resto ben noto); ma evidentemente detti commercianti sono anche in competizione con quelli legali. Pertanto (non sono un commerciante) il commercio oggi è stretto fra l'incudine e due martelli di GDO, venditori ambulanti non autorizzati e vigili inviati dall'assessore Pd che ne perseguitano qualsiasi forma che non si realizzi presso grossi spazi di grossi gruppi, e con tanti quattrini, anche per eventualmente... Il pretesto può essere, vocabolo obsoleto, "il decoro", come può essere la vendita di alcool ai minori (faccio notare che un minore è stramazzato 3 giorni fa in una discoteca non davanti a un minimarket). Hanno perso, inanellano... sconfitte, scompariranno e ancora non si rendono contro di quante persone siano in difficoltà, le serrande si abbassano ogni giorno, precarizzazione del lavoro dipendente, gioventù senza futuro etc. etc. etc. e loro, mentre sorseggiano un calice di Veuve-Clicquot, mandano i tagliatori di teste a misurare i peli del culo per sanzionare, multare, contenere, se possibile far chiudere; coloro che poi pagano i loro stipendi. Giusta la fotografia del locale Pd Melucci (subito finita in 10a pagina) che segnala in una nota polemicamente che mentre Di Maio sotto ballottaggio per le amministrative di domenica era presso i lavoratori della Bredamenarinibus il Presidente della Giunta regionale, ex comunista Bonaccini, con codazzo di assessori regionali aggiungeva ulteriori chili alla sua stazza ingozzandosi ad al Mèni ciò a due passi dal Grand Hotel, col gotha degli chef mondiali che possiedono ristoranti ove la gente comune mai metterà piede. E Veltroni, se si può paragonare oro e pirite, che ha creato il Pd con la finalità dissimulata come effetto secondario di distruggere l'ultimo grande partito di sinistra, sotto elezioni amministrative pure era a Rimini a presentare l'ultimo libro sugli attualissimi fatti... del '27 di quel che resta di Sergio Zavoli "socialista" ma anche "di Dio", giusto per non sbagliare (un titolo quasi profetico di dove sarebbe andata a parare la Sinistra). Sono distanti dal Paese come si dice "reale" e sono destinati a sparire perché non rappresentano più nessuno o quasi e perché se il potere lo utilizzi per foraggiare il consenso è evidente che come il serpente che si morde la coda più ne perdi e più perdi consenso; e nessuno li rimpiangerà per come hanno esercitato un potere totalizzante e per come hanno ridotto il Paese stesso. Letture alternative a questa, più raffinate, rispetto alla fine che ha fatto questo partito in relazione alla sua attività di governo, e che partiti nascono, muoiono, crescono e si ridimensionano "prater necessisatem", le lascio alla fantasia del lettore.
A. M.