giovedì 14 giugno 2018

I Confini

Prima una full immersion nel diritto costituzionale per capire (?) le decisioni di Mattarella, poi tutti sono diventati esperti nel diritto marittimo, senza patente nautica. Ci vuole tempo e soprattutto pazienza ma di solito la verità e le procure (quasi) sempre diradano la nebbia. Lo Stadio di Roma con il suo faraonico progetto che ha trovato un imprenditore calabro- pugliese-americano tanto interessato da comprarsi il pacchetto comprendente anche la squadra, sta dando ragione (postuma) a chi pensava ci fosse (come sempre) il trucco. Assomigliava in grande (molto) alla "bufala" dello Stadio di Rimini. La proposta che aveva tra gli accaniti sponsor lo "sparito" A Te Faz e non solo, da noi valeva la realizzazione di qualche migliaia di appartamenti, in cambio di una mega struttura per la Serie D. Per fortuna non si è fatto niente ma il merito non è della politica riminese, quasi tutta innamorata e prona allo scambio, ma della crisi che ha cancellato l'imprenditoria contigua al mattone. Possiamo dire che i grillini e perfino la Raggi avevano ragione ? Si, ma si sono impauriti di averla indovinata. Poi c'è stato come sempre lo scandaloso appoggio di tutta la stampa sportiva e non, piddinamente schierata con il Lungagnone del Coni. Sulla graticola informativa oggi però stanno arrostendo le orecchie della Sindaca. L'Europa ha scelto furbescamente di spostare i confini. Prima lo ha fatto la Spagna che oggi è diventata il sito dell'accoglienza socialista, alzando un muro d'acqua salata con il Marocco a Melilla, sin dal 1998. Poi hanno virato verso i due paesi più debitori: Italia e Grecia si sono "zuzzate" di più e peggio. Fino a quando il Pd ha fiutato l'affare del secolo. Chi poteva essere il partner..benedetto? Partono dalla Turchia e dalla Libia. Le Ong con le eleganti e modernissime navi, aspettano i clienti che vengono loro assegnati in questo sporco affare. Gli sbarchi sono ripresi, potete anche capire perchè. Festeggiano il governo del cambiamento. Minniti uno dei pochi riciclabili si era opposto al gioco, aveva capito che portava al disastro il suo (?) partito. L’uomo chiave dei nuovi rapporti Italia-Libia è stato lui. Era riuscito ad  ottenere non solo la fiducia di Sarraj, ma anche la distensione dei rapporti con il generale Haftar e le tribù, all’inizio contrari all’accordo Italia-Libia. Milizie e tribù avevano trovato un interlocutore in Europa. Chiedere a Salvini un viaggio in Libia forse è troppo e presto. Era però il migliore approccio al problema. Possiamo continuare ad offendere il Toy Boy, non fermiamo gli sbarchi. A meno di non aprire un canale fino a Berlino. L'affaire Aquarius quanto è costato all'Italia? Sono pronti alla partenza centinaia forse migliaia di finti o perfino veri profughi. Quando sbarcano sono tutti richiedenti asilo. Quelli che soggiornano allegramente a Rimini sono di una specie protetta ma la Patrizia di Gnassi non li conteggia come turisti. Quanti giornali vende oggi Repubblica?