sabato 14 novembre 2020

Due Americhe


Trovo sconcertanti le affinità, somiglianze, copiature tra la stampa e propaganda italiana e quella "democratica" rivolta a Trump. Comunque vada e sembra sia andata come volevano, il Presidente americano ha raggiunto quasi la metà dei voti che i democratici sono riusciti a racimolare con una operazione di raschiamento che non ha precedenti. Una nazione spaccata elettoralmente, due americhe che si fronteggiano. Quella di Biden con attori, cantanti, sportivi, tutti iscritti alla caritas, gli altri sono i lavoratori. Però la presunta sinistra all'italiana che ci ha portato nelle braccia vaticane di Conte fa il tifo per De Niro. Sarebbe il commento reale. Il resto lo lascio ai Fatti e Repubbliche d'oltreoceano. Avete visto quali sono le notizie che google invia tutte le ore sul telefonino? Sono quattro i giornali da cui attingono, sempre e solo quelli. Hanno ritirato fuori anche le presunte ingerenze russe. Invece l'America è una nazione che non ha mai pianificato interventi, minacce, bombardamenti e guerre per mantenere il dominio politico e commerciale. Non nutro particolari simpatie per Putin, tantomeno per Trump, devono piacere ai loro cittadini, mi fanno incazzare le bugie. Il nostro governo è frutto di queste campagne. Se Giuseppi fosse stato votato, avrei avanzato critiche, ma il voto dei cittadini è sacro. Vale anche per Rimini. Gnassi ha stravinto due volte. Può fare tutte le passerelle per il suo futuro, esiste (?) un consiglio comunale con una arraffata maggioranza e perfino una silenziosa opposizione. Il quadro è perfetto per fargli fare quel ca..che vuole. Lo scenario è ribaltabile. Lo dice anche il senatore Barboni, vecchio collega di consiglio, rappresentante di Forza Italia, non emigrato in altre postazioni più credibili, Profilo perfetto per una candidatura, ma credo troppo intelligente per farlo. Il metodo democratico è quello: insultare, svilire, offendere, colpire i nemici. Trump li ha spaventati, ha conquistato la parte nevralgica dell'America. Non è accaduto anche in Italia? Le regioni trainanti da chi sono governate? Sono rimasti i bulletti e buffoni. La merolata di De Luca, in un paese leggermente normale, avrebbe spinto il partito di Zingaretti ad esigere le dimissioni. Muoiono cittadini rinchiusi nei gabinetti ospedalieri e lo sceriffo delle 22 liste, incolpa Gigetto, tragicamente vice premier del governo. Solo il teatro napoletano ci regala queste perle. La querelle tra Lucio Paesani, l'uomo che sconvolge Melucci e la giovane, si è risolta pacificamente come sperava il Carlino, molto corretto nella narrazione. Il Sindaco Gnassi non ha cavalcato, come il rivale di corrente, la storia. Ho l'impressione che al direttore editoriale di Chiamami Città dopo le pale senza vento e sponsor, anche la Petitti vada di traverso. Sembra sia suonata la sveglia dell'opposizione. Non riaddormentatevi.