lunedì 23 novembre 2020

Il Caso Murri

Perfetto esempio della nostra giustizia.. Sono 50 anni che si parla della Murri. Una colonia come tante, sul nostro arenile. Simbolo del fascismo per molti, architettura da preservare per le sovrintendenze spinte allora dal socialismo a sprazzi. Credo siano anche portatrici di una robusta dose di "sfiga", almeno a Rimini, città necessitante di un sindaco esorcista. Tutti quelli che si sono cimentati in interventi, senza bandi, sono falliti. Murri, Novarese, con la compagnia silenziosa della Bolognese, sono protagoniste al tribunale fallimentare. Cosa c'entra il Comune? C'entra, c'entra e come. Mi fermo, per il momento, sulla Murri. Con la delega appena ricevuta di assessore ai lavori pubblici insediato sulla poltrona del grande Diotallevi, fine anni 70, feci predisporre una delibera per la demolizione della Colonia in cambio di un giardino sul mare di quasi 30 mila mq. Una permuta vantaggiosa? I socialisti (più o meno veri) in giunta stavano già pensando al futuro pentapartito e decisero di ostacolare tutte le iniziative che non erano loro. Momenti dello storico passaggio dalla sinistra al potere, al..Pd che verrà. Il partito comunista viaggiava in arretrato culturale rispetto ai movimentisti della politica. Con il 10%
 comandavano il Paese. Vi ricorda qualcosa? Mezzo secolo di parole, convenzioni, ritardi e bugie, copiose. mai accertate secondo il costume ancora imperante. Il Caso Murri ha creato a Bellariva, ex ridente frazione turistica, un buco nero. Non è il solo e quasi sempre per le stesse ragioni. Chi si doveva gratificare con le colonie? Perchè avete aggiunto 200 appartamenti per farla diventare uno osceno centro commerciale? Chi ci avrebbe guadagnato? Bellariva è un Non Luogo. E' scontato che oggi, con gli sbarchi intesi come salvifici per il debito e le pensioni di noi vecchi, il contenitore vuoto si possa riempire riempire, grazie alla solidarietà pelosa. I giornali e blog possono scrivere che ogni tanto c'è una retata. I problemi sociali non si affrontano così, magari aggiungendo qualche lampione. Vogliamo risolvere il Caso Murri? Da anni attraverso il blog, chiedo (inutilmente) che il comune "dichiari" la decadenza della convenzione per mancata ed accertata osservanza dei tempi di esecuzione. Esiste la volontà di farlo e  perchè non è stata fatta? I curiosi di professione scompaiono al cospetto di argomenti delicati. Se non ricordo male, magari chiederò all'avvocato del popolo riminese, la scadenza contrattuale era fissata al 2010. Intanto funge da centro di accoglienza e smistamento di droghe e prostituzione. Il sindaco voleva gli applausi per avere applicato, in ritardo,  la risoluzione del contratto? A proposito la voce che Gnassi indichi l'intimo Maurizio Ermeti, il soggetto più misterioso della politica (?) cittadina, come suo successore, può avere dei riscontri reali. Siamo alla cernita delle sardine. Il privato allora "scelto" per l'esecuzione degli interventi che prevedevano un immenso preservativo di plastica sulla colonia, spacciato per commerciale marino, è fallito per avere ingoiato tanto residenziale invenduto. Il comune deve procedere. Cosa lo ha fermato? Il piano particolareggiato, decaduta la componente principale (colonia), deve essere cancellato, eliminando i 200 appartamenti nell'area ex lavaggio. Cosa c'entravano? Esiste un'unica soluzione alternativa: la proprietà dell'area deve richiedere un'altra, apposita convenzione, nel caso gli appartamenti non evochino colate di cemento, secondo il vangelo gnassiano, chiamato "Dipende".