domenica 15 novembre 2020

Jamil ha ragione



Non voglio fare il giudice, non sono nessuno per potermelo permettere. Inizia così Jamil, assessore del Comune di Rimini, probabile candidato di Gnassi contro la Petitti in Melucci una intemerata verso il governo. Dovrebbe essere più suo che mio, in attesa che il social piddino di turno posti che è di tutti, ma votato da nessuno. E' vero che nella ammucchiata vergognosa, vi sono i mercenari pronti a tutto pur di arrivare alla fine della legislatura, con il voto sempre disponibile dello scandaloso Banana, in cambio di Vivendi. Per molti parlamentari, soprattutto grillini, siamo alla fine del sogno da piattaforma. Rimangono però "pensioni" da oltre 4 mila euro alle..Sarti. Jamil ha ragione, in sole 48 ore, sono riusciti a combinare l'ennesimo pasticcio con decreti che si sovrappongono agli altri. Ogni regione compila i suoi, mentre il nostro Principe in scadenza si è preoccupato di salvare il lungomare per le Notti Rosa. Poi arrivano DDR Speranza e Giuseppi, in stato di avanzata cottura. Uno ci trasformerebbe nella repubblica democratica tedesca, l'altro è in stato confusionale. Solo un personaggio come Travaglio riesce a difenderli, come faceva con i giudici prima di Palamara. Sono sparite anche le sentenze, non le prescrizioni. Aspettiamo quelle riminesi. Ogni tanto l'avv.Biagini rimescola il passato (recente), buttandola giustamente sul comico. Bonafede invece è sparito, senza che la giustizia se ne accorgesse. Bonaccini è diventato l'icona spendibile del Pd. La gestazione del covid è seguita minuto per minuto come fosse la Pellegrini. L'assessore, ben posizionato nel cuore di Gnassi è molto più spendibile della Emma in quota Melucci, critica la confusione delle ultime 48 ore. I blog e giornali riportano stranamente le sue critiche passate alla censura esistente, significa che il Sindaco ha concesso la pubblicazione. Tre regioni avevano emesso ordinanze superate dopo poco da quelle governative. Bar, ristoranti sballottati da un orario all'altro. Tutto il settore è in rivolta. Mi permetto di chiedere con innocente malignità: caro assessore, è noto, come è giusto, che lei operi in stretta sintonia con il Sindaco, suo più che mai, ma questa improvvisa e condivisibile uscita non sarà frutto delle proteste in piazza di..Mio Paesani? Melucci insulta, lei accarezza.