domenica 1 novembre 2020

La Battaglia di Zama

Ormai gli eserciti si stanno schierando. Il Principe di Rimining comincia a saggiare il terreno. La campagna si presenta lunga e difficile. Provenendo dalla tradizione komunista Lui è ben conscio che i nemici più temibili sono all’interno del PD. Ha bene a mente le picconate date sulla testa di Trotzkij dai sicari mandati da Stalin. Quindi, Lui sa bene, che il kompagno da temere di più è ZIO MELUCCIOV. Ognuno fa uscire i suoi esploratori. Il Principe Niasso vestita la lorica e calcatosi in testa l’elmo col chiodo, ha già ordinato ai sindacati di categoria a lui fedeli di uscire dalle tane e prendere posizione sul campo di battaglia. Sulla questione delle “palle eoliche” la Confindustria fedele a Melucciov si è dichiarata favorevole. Confcommercio invece partigiana del Niassi, ha già detto che “le palle no!” Così parlò Gianni Indino stanato dal caldo della poltrona della presidenza del Centro Agro Alimentare di Rimini alternatosi con il suo pari, Mirco Pari di Confesercenti nel prestigioso e ben remunerato incarico. Anche Davide Ortalli, il bel direttore di CNA Rimini già delfino di Salvatore Bugli quando quest’ultimo era “culo e camicia” con Melucciov e Riccardo Fabbri, è stato costretto “a montare sulla sedia” e gridare ai cinque continenti, insieme a quei quattro gatti di iscritti alla CNA che, bisogna intervenire con misure di sostegno in favore delle categorie colpite dall’infame ultimo DPCM di Von Konten. Ricordiamo a titolo di cronaca e a perpetua memoria, che tale impeto e prestanza muscolare invece non si manifestò per esempio nella ormai nota e mai dimenticata vicenda del c.d. “COMPARTONE”, di S. Giovanni in Marignano. Nell’operazione definita all’epoca dall’opposizione come una speculazione senza precedenti, la CNA, i suoi associati e la direzione svolsero un ruolo di primo piano. Orbene quando la questione si “ingar Bugli ò” troppo, l’ordine che promanò dalla CNA e dal partito di riferimento, il PD, fu … calma e gessi). In sostanza i vertici delle Associazioni di categoria si mostrano “leo et ovis” (pecora o leone), a seconda dei potenti dai quali prendono ordini ed incarichi Il “decretum” lo ricordiamo, obbliga così nudamente e crudamente i ristoranti ed i bar a chiudere alle ore 18,00… perfino quelli del borgo san Giuliano o come ormai viene comunemente chiamato il Borgo dei Gnassi. Insomma tutto “gnasso che cola” per l’onnipresente ex gran elettore di Niassi XIV lo Splendente, Lucio Paesani, che sempre di più si accredita quale “libero candidato civico” per la prossima sindacatura. Lo Splendente e Melucciov rischiano quindi se non stanno attenti, (anche se la scaltrezza et il mestier a lor non manca), di fare la fine dei pifferi di montagna… che andarono per suonare, ma furono suonati. 
 Don Camillo