giovedì 26 novembre 2020

I Bisogni dei Cittadini

Il 25 novembre 2020 il Carlino pubblica una mia lettera, sotto riportata, con il commento del giornalista che cura lo specifico servizio. Il mio intervento sintetizza, per ragioni di spazio, una serie di rilievi a mio parere necessari per controbattere quanto lo stesso giornalista aveva risposto a una lettrice che denunciava la mancanza di “servizi igienici” nella nostra città, mancanza resa ancor più evidente dall’attuale situazione collegata ai provvedimenti governativi per il problema “Covid 19” che vede chiusi bar, ristoranti e altri luoghi che di solito sopperiscono al disinteresse dell’Amministrazione comunale riminese nei confronti dei “bisogni” dei cittadini sul suo territorio. Il giornalista, che evidentemente ignora l’argomento, continua a volere difendere l’Amministrazione comunale citando i servizi igienici (uno) sulla spiaggia libera che, dovrebbe saperlo, sono appunto al servizio della spiaggia che, quando non è stagione balneare, come in questo momento, sono chiusi e, non potendo citarne altri, perché non esistono, cita quello di “Curiel di Riccione” senza rendersi conto che il Comune è un altro. La mancanza dei “servizi igienici” è grave e le soluzioni non sono impossibili ma certamente necessarie e inderogabili. Sono sicuro che molti Riminesi potrebbero avere validi suggerimenti per la loro collocazione e la loro gestione ! Io, ad esempio, provo a proporre la realizzazione nel Parco Ausa prevedendone uno in quello denominato “Callas” prima dello sbocco nella zona a mare, uno in quello denominato “Fratelli Cervi” nelle vicinanze della fontana, uno in quello denominato “Cava” nella zona del Palacongressi. Qualcuno propose anche di collocare dei servizi “chimici” vicino ad alcune pensiline di fermate autobus opportunamente sparse nei luoghi di maggiore aggregazione. La fantasia spetta ai cittadini ma agli amministratori spetta la concretezza! Faccio seguito alla denuncia di una lettrice apparsa e commentata sabato 21. Troppo facile dire “tener duro” quando si parla del problema dei servizi igienici pubblici. E’ indifendibile un’Amministrazione Comunale che, da anni, non ha fatto assolutamente nulla per risolverlo. Dire poi “rari bagni pubblici” vuol dire non conoscere affatto la situazione perché sull’intero territorio comunale, da Riccione a Bellaria e su tutta la zona a monte della città non esiste un solo “bagno”. Il citato imperatore romano Vespasiano realizzò, meritoriamente, quei servizi dedicando risorse pubbliche che furono recuperate facendo pagare gli utenti tanto che la famosa frase “pecunia non olet” , per chi conosce la storia, diventò famosa. Non si può vantare alcuna scusa e c’è sicuramente “. . qualcuno con cui prendersela . . “, è ben definito e se non si rende conto di essere in colpa conferma di non sapere riconoscere i bisogni dei cittadini. Negli attuali tempi di pandemia emergono carenze e mancanze di cose che nella normalità avremmo dovuto avere e si spera che chi ci governa sappia provvedere. Mi auguro, io e, credo, tutti i lettori, che il nostro giornale abbia la capacità di farsi portavoce di questo annoso ma risolvibile problema affinchè, con buona volontà e buon senso, Rimini possa diventare sempre più bella e vivibile. 
 Alcide Tosi Brandi