venerdì 5 febbraio 2021

Amarcmand

Il lento avvicinarsi alle elezioni amministrative locali è ancora avvolto da una discreta coltre di incertezza che tinge di noire e dà una certa dose di suspance l’approccio all’appuntamento primaverile. Gli schieramenti non sono ancora né ben delineati, né sono stati scelti i rispettivi candidati alla salita dei gradini di Palazzo Garampi. Dalla nebbia filtra solo qualche timida luce che si fa indiscrezione, ma ancora nulla di certo e sicuro, al di là di ogni ragionevole dubbio, sebbene non manchi tanto alla dead line. Nel PD pare le proposte siano due che ritraggono spifferi e correnti interne. Alla Petitti si contrappone l’assessore Sadegholvaad, la cui candidatura arrivata con un mesto “non mi tiro indietro” è perorata a colpi di social post dall’attuale squadra di governo cittadino per dar continuità, a loro dire, al buon lavoro svolto in questo decennio dal Sindaco uscente. Vedremo se il partito riuscirà con un percorso unitario ad evitare eventuali primarie e fare sintesi, convergendo su un nome comune con convinzione e senza strascichi. Il centrodestra è ancora abbottonatissimo, e, paventate costituenti o meno, ancora non ha deciso, ne scelto, chi sarà il contendente aspirante al tentativo fallito da sempre di salire quelle scale, miraggio da oltre settant’anni. Il vero outsider si chiama Paesani che pare scompigliare e mettere un po’ di brio alla partita del tertium non datur, qualora il centrodestra non decida con un colpo di teatro di convergere sulla novità e preferisca selezionare fra i propri militanti il candidato. Attendiamo, quindi, le numerose liste civiche di completamento e complemento dei reciproci schieramenti. L’universo delle liste amiche e di quelle civetta è in gran fibrillazione e fermento. Staremo a vedere. C’è poi chi come dal patito travaglio consigliare ha gettato da tempo il cuore oltre l’ostacolo e un tal Biagini, dal cursus honorum indiscutibile, ancora in preda a tentennamenti, seppur indicato come potenziale competitor in apparenza indipendente. Nel frattempo, aspettando Godot, i grillini nostrani alle prese con un massiccio lifting asseriscono voler provare la traversata in solitaria in barba ai suggerimenti provenienti dai livelli superiori, non ultima la raccomandazione dell’alleato Zingaretti di non disperdere l’edificato patrimonio comune. In questo scenario è prematura ogni valutazione, quel che è certo è che la tornata amministrativa comunque andrà speriamo sia una bella festa con protagonista la democrazia. Rivolgo a tutti il mio in bocca al lupo, anche se è demode dire crepi. Vinca il migliore! Abbiamo bisogno più che mai di certezze e forze fresche per reinventare la Rimini del XXI secolo e vincere le sfide per tornare competitivi con una nuova offerta turistica di prim'ordine, che possa dare impulso ad una riorganizzazione indispensabile nei limiti del possibile e del giusto, e assurga a volano di un risorgimento complessivo in tutti i settori. Non partiamo da zero, ci sono state cose buone fatte e altre meno, con errori anche strategici; c'è tanto lavoro dunque ancora da fare, ma credo ci siano anche le basi per riuscire con l'impegno di tutti, vincenti e non. 
Roberto Urbinati