mercoledì 17 febbraio 2021

Dagospia

Dagospia viene definito, sbrigativamente, il blog delle tette e culi. D'Agostino possiede una ciurma investigativa di prim'ordine. Gode delle confidenze del vasto mondo lgbt, ormai padrone incontrastato degli studi televisivi e fonti di governo. Ho letto che il "trattamento" Draghi era in gestazione da tempo. Mi convince la ricostruzione, confermata da Casalino, il principe del mondo variegato e fantasioso. Il Pd si accorge che è rimasto fuori dal gioco, cosa letale per i resti di un partito che si attacca al potere come al tubo d'ossigeno. A Rimini si sono infilati nel melodramma della scelta. I giornali (due) d'accompagno, si dilettano con i titoli. Come se la finta faida potesse interessare a chi ha perso lavoro, azienda, negozio, albergo, palestra, ristorante...pub. Speranza ha compiuto l'ultimo disastro voluto, perseguito. Un attentato nemmeno troppo velato al governo. Il Papa è stato silenziato per eccesso sciatalgico. La fine del Di Battista della Ecclesia. Il Pd di Zingaretti non aveva capito niente (solito), è l'unico partito che si è opposto a Draghi, senza l'aiuto delle donne, trattate come 70 anni fa. E' la giusta fine di un falso d'autore. Sergio Mattarella è quello che pensa e vede lontano. Regia perfetta. Rimane Arcuri. I puri e duretti richiamano ancora la plutocrazia, poteri forti, Merkel, Goldman Sach's, senza arrivare al segnaposto Biden. Convincere i cinque stelle, lasciando per strada un lascito di fuggiaschi, è la cosa più facile. Più arduo fare capire a Morrone che si può vincere a Rimini come fosse..Forlì. Non si può avere tutto. Intanto compiliamo la lista del futuro, poi vedremo chi ha ragione. Verranno a pregare.