mercoledì 3 febbraio 2021

Crisi di Sistema

Eccoci qua. Detesto che le profezie si avverino. Dove eravamo rimasti, come disse Einaudi al rientro nella vita democratica dopo la tristemente e nota parentesi. Diamo la giusta definizione ai fenomeni: crisi di sistema. È fallito clamorosamente anche il nuovo, fantasioso e maldestro, metodo di selezione della classe dirigente che ha infarcito di emeriti/e "fakes" gli scranni parlamentari. Meglio presunti ladri capaci che onesti stupidi verrebbe da dire. Tralascio la lezione di diritto costituzionale. Non è l'aula giusta. Mi concentro sul rilancio del P.d.R che va a vedere il punto e non mette la virgola. Va direttamente a capo sfidando il Parlamento, come quei vecchietti che battono le nocchie sui tavoli del bar calando giù l'asso rimasto, per quanto svestito. Lo scrivo ancora con la maiuscola per rispetto delle istituzioni. Gli impone Draghi ?! Non proprio l'ultimo degli arrivati e gran abate dei conventi disseminati in middle Europa: Bruxelles e Francoforte. Fossi nel Professore ci penserei però attentamente considerato il livello delle truppe, c'è chi insapona ulivi, altri che credono che la terra sia piatta e via discorrendo di empietà simili. È difficile costruirsi una carriera un attimo sacrificarla. E siamo al punto. O tutto o niente... il bluff grillino si infrangera' nelle 35 mensilità che resterebbero da riscuotere? E gli italiani, almeno la maggioranza non ideologizzata, perdonerebbero a Lega e F.d.I. il niet di sovietica memoria ad un uomo di assoluto lustro e competenza? Viepiù se le invocate elezioni finissero con un risultato, circostanza non impossibile, di sostanziale ingovernabilità del Paese, nonostante le lusinghe dei sondaggi? Il Presidente ha mosso, agli altri l'ardua sentenza. Fossi un leader di partito subordinerei la possibilità di dare appoggio ad un Governo istituzionale alla condizione messa per iscritto di iniziare un cammino di riforma costituzionale e della legge elettorale verso un sistema maggioritario che permetta una seria alternanza e chiare alleanze, al fine di limitare al massimo fenomeni di trasformismo e compravendite. Ma io so io e non conto un cappero, né sono il Marchese del Grillo. Intanto per gradire ho ordinato un fiasco di rosso. In vino veritas!
Roberto Urbinati