domenica 7 febbraio 2021

Elegia


Anche con Monti, il tecnico più politico di Prodi, arrivò, improvvisa, una 
Elegia. Lo strano impulso e sentimento che spinge giornali, partiti, politici al minuto e perfino i cittadini all'adorazione. E' un virus prodotto dalla disperazione o dalla fede nel trascendentale, dopo avere patito Giuseppi? Voi direte, giustamente, ci vuole poco, sarebbero meglio le elezioni, permettendo agli italiani, grazie alla costituzione, di scegliere il meno peggio. Mattarella ci ha spiegato in francese e soprattutto in tedesco che non è ancora il momento. La premiata foneria Conte&Arcuri ha sbagliato le note ed i compiti della Ursula. I vaccini si sono infreddoliti nei camions, se li sono spartiti senza allergie. Bonaccini ha però rassicurato Gnassi che a giugno saremmo tutti vaccinati per votare Paesani. Il Corriere sta facendo rotta verso Melucci. Intanto nello studio del premier incaricato, si forma (velocemente) il nuovo esecutivo. Dovrà chiudere presto le iscrizioni. Gigetto corre il rischio di rimanere fuori dalla porta. Si parte da due fisse: Pd e M5S. Il Potere e Grillo sono le fideiussioni. La Meloni riporta i F.lli d'Italia nel ghetto. Per qualche voto in più? La Lega compie l'augurabile salto, spinta dalla forte corrente che governa (bene) da anni la parte trainante il paese. Salvini non ha rivali nelle piazze, dietro al tavolo Giorgetti, Fontana, Bagnai, Fedriga, Cirio, hanno maggiore dimestichezza con l'amministrare. Si troveranno benissimo con il professore, a cui addebitano una lunga esperienza nel club dei 30 più potenti al mondo. Avevamo uno, scelto da un cardinale. Se permettono ai porporati di sposarsi si estinguono o moltiplicano. Naturalmente Repubblica afferma che il sovranismo è sconfitto. Il ridicolo paravento della propaganda per nascondere il dramma che avvolge il partito di riferimento. Cambieranno nome e segretario. Draghi, ci ha liberato da Giuseppe Conte e da Rocco Casalino, protagonisti di un imbarazzante atto finale a tavolino. Il Grande Fratello al governo. Il Cavaliere è contento, ma debole, ha lavorato tanto per arrivare a Draghi. Un paese disperato e fallito per eccesso di debito ha coronato il suo sogno. Al posto della Maria Elena arriverà la Carfagna. Giorgia Meloni, opposizione nostalgica, popolare e ininfluente, farà felice Renzi..Gioenzo.