lunedì 15 febbraio 2021

Il Turismo Verde

Quando Mario Draghi ha pronunciato il nome del Ministro al Turismo nel nuovo Governo da lui presieduto, addirittura da "senza portafoglio" a "con portafoglio", i compagnucci di Rimini non hanno trattenuto un grande disappunto, meglio un irrefrenabile bruciore nella parti più intime. L'attuale primo, ancor per poco, cittadino, da Palazzo Garampi sembra addirittura che abbia espresso la sua innata rabbia con una sonora bestemmia, maldestramente camuffata da un innaturale colpo di tosse. Senza peraltro suscitare alcuna sorpresa da parte dell'evanescente vice sindaco e del pragmatico vescovado, da tempo abituati a perdonare queste triviali uscite, frettolosamente derubricate al rango di colorite espressioni culturali degli eredi dei compianti trinariciuti. Resta il fatto che il nuovo Ministro al Turismo, per il volgo Massimo Garavaglia, di conio decisamente leghista, salviniano doc e mai tenero con la sinistra, immaginiamo che sarà meno disponibile ad ascoltare le fumose e altisonanti dichiarazioni di un Sindaco sempre orientato a considerare la Città di Rimini prima in tutto. Facile spararle grosse di fronte a compiacenti e a volte pure accondiscendenti compagni di partito, alla Bersani, alla Renzi o alla Franceschini, che pure in separata sede se la ridevano a crepapelle delle affermazioni ascoltate dagli spalti del Castello "felliniano", dal lungomare salvato dalla mer.. o dagli un tempo affollati padiglioni fieristici. Quando il nuovo Ministro scenderà o salirà a Rimini, decidete voi da dove partirà, e comunque a Rimini ci verrà anche nel corso della prossima campagna elettorale amministrativa, sarà difficile ascoltare sperticate lodi sui rapidamente sconquassati arredi del lungomare, oppure sulla sobrietà di una criticata manomissione circense degli spazi tra il dialogante teatro ricostruito e la deturpata rocca di Sigismondo. Il nuovo Ministro al Turismo avrà tanto a cui pensare, ma riteniamo che qualcuno in zona dovrà pur fargli un quadro del contesto locale. Cioè un inquadramento di almeno dieci anni e forse più, di scorribande amministrative finalizzate all'apparire, al proclamarsi i primi, al nascondere il vuoto cosmico di una politica piegata agli interessi di una parte, poco importa se ideologica, partitica o imprenditoriale, in una parola “clientelare”. Complice purtroppo un'inesistente opposizione. I risultati sono impietosi. È sufficiente guardarsi attorno, senza i paraocchi dell'appartenenza. Un disastro economico e turistico. Chissà se il leghista Ministro Garavaglia sarà ufficialmente invitato a Rimini ad ammirare il declamato puntino sull'Adriatico. Quand'anche non fosse chiamato, lo invitassero le compiacenti associazioni di categoria o quanti si sono prostrati agli imperanti diktat della sinistra nostrana. Qualora non lo facessero neppure loro ci penseranno i Sindaci di Bellaria o di Riccione a invitare in zona il nuovo Ministro del turismo ad ammirare il Genius loci riminese. Ci sarà da ridere! Qualcuno, invece, di nuovo imprecherà! 
Don Camillo