martedì 13 giugno 2023

l'Eredità

Giusto parlarne. Non si tratta solo di capire che fine faranno i Tajani ed i tanti che hanno campato (benissimo) alle spalle del Cavaliere. Irresistibile showman, ha rivoluzionato l'approccio allo sport ed alla politica. Non è mai stato una mia preferenza anche per una (dimenticata) ragione: non era eleggibile in un paese leggermente democratico. Aveva ingaggiato i migliori resti della Dc e, più facilmente, del Psi. Per il necessario e coreografico arredo anche qualche esponente del vecchio comunismo a cottimo. Li trattava come ha fatto con il meraviglioso Milan. Rivoluzionato anche il calcio con l'ingresso a gamba tesa delle (sue) televisioni. E' riuscito però a fare pronunciare alla 3 cittadinanze, la prima frase comprensibile. Chi saprà ereditare il suo lascito chiamato, sportivamente, Forza Italia? Ci sarebbe un successore ideale e somigliante per l'istrionismo spesso irritante: Matteo Renzi. Gli altri candidati sono figure talmente fragili che ...meglio Tajani. E' il necessario collante tra i due poli creati con l'arrivo (previsto) della Meloni. Se si aggiudica il bando, ci saranno carovane piddine in viaggio verso l'America, ridiventata di Trump. Al Pd non ne va bene una. Per settimane il dibattito sarà incentrato sul testamento politico del Cavaliere. L'armocromatica non era pronta. Con la Schlein, compagni, non andate al ballottaggio, però scegliete la moda ed il genere prevalente al Pride più vicino. Silvio: pregi e difetti, potevi scegliere, ma rimane un gigante della politica.
PS Vauro ha perso l'ennesima occasione
massimo lugaresi