domenica 18 giugno 2023

Tempi Amari

L'intelligence (?) regnante nel Pd deve "nascondere" il fallimento Schlein. La migliore strategia di Franceschini sembra sia quella di guardare in casa degli altri che sarebbero i nuovi occupanti il potere. L'attaccante di punta rimane sempre lo scandaloso Vauro. Una vergogna satirica. Dagospia è tornato alla vecchia tattica Tette&Culi anche loro invecchiati. Ilary non tira più come una volta e la Ferragni è troppo magra, davanti.    Rimangono le solite liti inventate nella destra che sta diligentemente occupando gli ultimi altipiani del regime. E' iniziato con "halma" anche l'attacco alla giustizia ancora definita democratica. Una volta occupato il Palazzo dei Marescialli, sentiremo le grida da Repubblica ed il fedele Fatto Quotidiano. Rimane l'uso del berlusconismo, non accantonabile in fretta. Una spartizione che non tocca minimamente i resti della sinistra. La Elly bacia sempre la piddina più vicina, per mostrare la differenza. Il patto tra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi aveva portato alla svolta “governista” del partito. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, però, il ritorno dei ronzulliani passa proprio per i media: il primo passo della capogruppo al Senato Licia Ronzulli e dei dirigenti a lei vicini sarà quello di chiedere di tornare a rappresentare il partito in televisione e sui social network. Tutte ipotesi nate nel covo della propaganda disperata. Il PD alla riminese minaccia di querelare chi intende addossare le colpe di un golpe elettorale. Una volta il controllo dei seggi era spietato, ma corretto. Le new entry non conoscono nessuno, in compenso nessuno li conosce. Un compito precario non politico. La lettura del dispositivo Tar è prodiga di complimenti. Meglio candidare uno dei tanti usati sicuri ed ancora scalpitanti. I funzionari fanno sempre una brutta fine. Chiamami Melucci cerca i colpevoli.
massimo lugaresi