lunedì 5 giugno 2023

Requiem

Dagospia è un indicatore 
attendibile per monitorare lo stato di salute del Pd, precipitato nell'abisso dell'inconsistenza politica. Ho visto titoli e foto degli articoli, quasi sempre dettati dalle stesse fonti di rabbia e dolore, per la scomparsa del partito di riferimento ed ingaggi milionari. Per prudente scaramanzia, la Schelin e l'armocromista, non sono più citate. In prima pagina viene scaraventato un presunto saluto fascista, colto addirittura nella manifestazione del 2 giugno, (mio compleanno) celebrata da Mattarella. Il braccio alzato era solo un gesto militare per l'attenti a sinistra. Errore clamoroso del duo Saviano&Murgia, vedette democratiche. Il fronte della guerra su procura americana, secondo la propaganda italiana, si è "spostato" addirittura in Russia. Quella vera non si mette bene, allora meglio cambiare l'orizzonte, descritto sempre dalle comode e sicure stanze d'albergo. Siamo lontani dalla pace, nonostante i vagoni d'armi inviate. I nuovi interpreti sono i ribelli russi. Il solito femminicidio ha assunto livelli di crudeltà difficili da interpretare per il buonismo giudiziario. riempie però lo stupido intrattenimento pomeridiano. Finisco la rassegna del blog con la solita gufata al governo: La Meloni non riuscirà a portare a termine il Pnrr. La colpa è degli enti locali, passati, quasi tutti, a destra. Solito ridicolo endorshement per Draghi e perfino Monti. Dagospia finisce però con una specialità della casa: sesso a tre. Meglio di quello solitario? 
massimo lugaresi