massimo lugaresi
sabato 18 ottobre 2025
Realtà Elettorale
I magri risultati elettorali aprono fratture interne a Lega e Cinquestelle, così pontifica Mario Lavia su Linkiesta. Il disastro toscano ha messo a nudo la fragilità dei due leader. Nel partito di Salvini monta la rivolta dei governisti contro il “vannaccismo”, mentre nel Movimento post-grillino è Chiara Appendino a sfidare la linea subalterna al Pd di Conte. Però, in entrambi i fronti, si avverte l’esaurirsi del ciclo politico. La Toscana che ha (fintamente) rinvigorito il Pd, ha colpito ancora gli alfieri del populismo all'italiana. Il Generale Vannacci ha esaurito la spinta iniziale della novità nel mondo politico. La sempre più striminzita comitiva che va a votare, sta cambiando i partiti e ridimensionando i movimenti. Si assottigliano le forze da prefissi telefonici, guadagna la Meloni, meritatamente. Questo fa imbestialire la sinistra. Il campo largo è sempre più cimiteriale.
venerdì 17 ottobre 2025
I Tomahawk
Sono missili a lungo raggio (1600 km) che dovrebbero rovesciare l'andamento della guerra in Ucraina. C'è solo il pericolo (certezza) della reazione di Putin che non sembra Netan, fermo, solo dopo avere raso la Striscia di Gaza, abitata da milioni di persone, bambini compresi ma decimati. Un'altra minaccia di Trump come fosse un dazio bellico, La fornitura di missili a lungo raggio Tomahawk, non verrà discussa alla riunione dei ministri della Difesa della Nato e del gruppo di contatto sull'Ucraina a Bruxelles, perché ''è una questione bilaterale'' tra Kiev e Washington. Capito? Gli aspetti importanti li discute il committente con il comico rivestito. Affari di casa. Trump e Zelensky ne discuteranno alla Casa Bianca. Sembra però ci siano imprevisti, oltre alla certa reazione russa. Gli Usa possono fornire solo 20-50 missili che non sarebbero decisivi per la vittoria e poi mancano i "lanciatori". C'è poi forse un'altra necessità per il fallito aspirante al Nobel pacifista: i missili potrebbero servire per colpire il Venezuela diventato Cuba 2000. Tutte notizie riportate dal NYT, sempre informato. Zelensky è in arrivo alla Casa Bianca, dopo ultima ed infelice apparizione. Il via libera per la fornitura significa il definitivo atto di una diretta partecipazione al conflitto. Un aspetto finora non travalicato per le ovvie conseguenze. Il giornalone americano parla di "frustrazione" trumpiana nei confronti di Putin, il presunto nemico dell'intero occidente. La spiegazione è molto più semplice, presuppone un'altra fuga degli States, su procura.
massimo lugaresi
giovedì 16 ottobre 2025
Un Totem
Anche Nanni Moretti, uno dei pochi Totem rimasti, insorge contro il suo partito reo, questa volta felicemente, di avere candidato e rieletto Giani in Toscana. Se avessero ascoltato i sussurri interessati di Conte, avrebbero corso il rischio di perdere anche una delle poche realtà governate. Il pericolo adesso è campano. De Luca possiede un pacchetto di voti che la penuria dei disponibili, rende decisivo. Sono arrivati all'uso di personaggi, una volta combattuti e detestati. Nanni Moretti ha detto che con leader del calibro di Elly Schlein e Giuseppe Conte, il centrosinistra non vincerà mai. I due geni in Toscana, hanno tentato di estromettere Eugenio Giani, portatore di riformismo, ma cavallo vincente. Il Fico di Conte traballa nei sondaggi. Localmente l'apporto dei 5 stelle è sempre minimale. Il campo largo, secondo Palombella Rossa, deve essere accantonato, troppe distinzioni tra Pd e M5S che corrono, ognuno con il suo programma, per massimizzare il consenso. Solo con voto favorevole trovano il facile accordo, dividendo il potere. Le previsioni di Nanni sono attendibili. Correva l'anno 2002 dell'era berlusconiana, quando il Totem, dopo aver ascoltato gli interventi dei leader dell'Ulivo Fassino, D'Alema e Rutelli, salì sul palco di Piazza Navona, e urlò il suo celebre j'accuse: "Con questi dirigenti non vinceremo mai!". Adesso occorre aggiungere anche la presenza di una (vera) Ducetta.
massimo lugaresi
mercoledì 15 ottobre 2025
Tempi Bui
Difficile trovare una periodo così buio per la sinistra in senso largo, quindi con i cinque stelle, ma pochi voti. Esiste una differenza strutturale tra i due (quasi) partiti. Il Movimento quando è stato chiamato al governo ha fallito clamorosamente. Non ha componenti attrezzate, solo qualche personaggio, con breve esperienza locale può essere convertibile, il resto veleggia. Per il Pd il potere è una linfa necessaria per mantenere il partito e le fonti di sicuro sostegno, con voto. L'altra rude trasformazione riguarda il più grande sindacato italiano. Siamo (iscritto) diventati partecipanti alle chiamate di Landini che ha rotto la storica comunione d'intenti ,con le altre due sigle. Pensa di aiutare l'opposizione o vuole dividere ulteriormente il partito di riferimento? Ammettendo sia il Pd. Intanto la Meloni, unico premier donna presente alla festa per la fine (?) della guerra, con la guest star Donaldone, aumenta la distanza dalla concorrente di sinistra. Sembra possibile il riconoscimento della Palestina, altro passo del lungo cammino, senza nascondere le possibiltà di interruzione. L'estromissione di Hamas dal futuro governo della Striscia è un possibile detonatore. Continuo per mera comodità e varietà degli spunti, ad usare Dagospia e (molto meno) Linkiesta. L'uso continuo di volgari epiteti come "Statista della Garbatella" sperando di sminuire la forza della Meloni è un giochino quasi infantile, come usare i dati Istat sulla povertà per accusare Giorgetti. Una delle cause è (sicuramente) il voluto aumento degli ingressi irregolari. Abbiamo vinto contro Israele. Impossibile tenere fuori uno sport popolare dalle ripercussioni politiche. Alla fine pagano solo le forze dell'ordine.
massimo lugaresi
martedì 14 ottobre 2025
Un Regalo
Da regolare. Ho letto, su Chiamami Città, rifugio degli ex comunisti, con la voglia di scrivere, spesso in perfetta distonia con l'amministrazione, l'arrivo del Regalo urbanistico, inviato dalla Corte Costituzionale alla nostra regione e, con duro rimpallo, ai comuni rivieraschi, in particolare al nostro. L'articolo, intriso in abundantiam, di prosa forense, è stato completato da Roberto Biagini, ex assessore all'urbanistica, oggi sostenitore delle Spiagge Libere, mai adottate prima. Vecchia storia, arrivata finalmente, ma tardivamente, all'epilogo. Nel Partito vigeva il veto, rafforzato dal turismo allora veleggiante, per le trasformazioni ardite. Da alcuni anni (troppi) il taroccamento dei dati funesti e la mancanza di tribune popolari, ha reso il veto perenne. Il turismo che abbiamo proposto è finito. Sostituito da presenze nuove, con (non solo) esigenze diverse. La foltissime strutture immobiliare si riducono, anno dopo anno, ma non si vendono senza possibilità di trasformazione. La decisione della Consulta apre uno spiraglio che deve essere prontamente censito e regolato. Non abbiamo brillato nella compilazione degli strumenti, vince l'improvvisazione, alle volte incomprensibile. Dicono che la nuova delegata sia brava. Il compito è ampio. La moria delle strutture alberghiere ha colpito, ma trasformarli in centri d'accoglienza è stata una pessima soluzione. Sarà uno dei temi della prossima tornata elettorale. Il sindaco chiede un altro Palas, ormai unica fonte, con la grande Fiera di Cagnoni. Viserba chiede di diventare un comune, avrebbe già tutto, forse più. Conviene?
massimo lugaresi
lunedì 13 ottobre 2025
Prime Reazioni
Le prime reazioni alla trattativa di pace tra Hamas e Netan, sono arrivate. Dopo decenni di scontri sanguinosi, fino alla carneficina dell'ottobre 2023, con 1200 morti e 250 ostaggi, la pace voluta da Trump, meritava il Nobel. Hanno intrapreso il difficile cammino, intanto vengono consegnati gli ostaggi rimasti prigionieri e Donaldone vola in Israele per i meritati applausi. La sinistra navigante è in stato comatoso, una debole rianimazione può arrivare dalla fedele Toscana. In caso contrario, chiude i battenti e si apre l'ennesima diaspora. Hamas non vuole consegnare le armi senza la costituzione della Stato Palestinese. Primo problema da affrontare prima che il controllo della Striscia venga affidato a truppe americane e paesi arabi, che hanno concesso il loro aiuto nella trattativa. Situazione complessa, con possibili cambiamenti nelle due fazioni. Sembra che il controllo delle milizie non sia feroce come nel recente passato, questo vale anche per la popolarità di Netan. Il rilascio dei 48 ostaggi detenuti dai militanti palestinesi a Gaza inizia oggi. Dimenticavo: uso l'intelligenza di Dagospia che condivide (sempre) quella de La Stampa, strettamente legata alle volontà israeliane. Occorre dire che (anche) le manifestazioni contro gli eccidi e le occupazioni di Netan hanno influito sull'esito delle trattative. L'ala più estremista non ha alcuna intenzione di mostrarsi sconfitta a seguito dell'entrata in vigore del piano di Trump per la fine della guerra a Gaza che vede, come primo passo, il cessate il fuoco, con liberazione di tutti e 48 ostaggi israeliani vivi e morti, in cambio di 250 ergastolani palestinesi e 1700 gazawi, che ieri sono stati trasferiti dalle carceri israeliane. Come in tutte le trattative nessuno vuole apparire lo sconfitto di turno. Succederà anche a Kiev quando (finalmente) il comico rivestito, finanziato ed usato, cesserà la disastrosa commedia. Sembra che la moglie abbia scelto l'abbigliamento giusto per la prossima migrazione.
massimo lugaresi
domenica 12 ottobre 2025
Il Nobel
Il compito dell'intelligenza usata da Dagospia è quello si sminuire i trionfi che sta incassando la destra, con Taiani al traino. Il Blog è costretto ad usare la scoperta del secolo per appesantire le ricostruzioni de La Stampa, sempre molto tenera con Netan. A proposito ho letto che Elkann avrebbe veduto i due giornali e le reti radio televisive, invece della salutare dismissione della Juve. Sembra però possa andare a finire in cripto valute. In questi anni non ne ha azzeccata una. Gli Agnelli almeno indovinavano chi gestiva, senza godere particolari affetti dalla giustizia imperante. Lo scandalo delle plusvalenze lo attesta. Torno subito alla pace, voluta testardamente da Trump, quando Netan aveva (quasi) terminato il lavoro. Rimane il dissidio semantico della definizione. Dagopia definisce "pochezza" (tutti) i politici italiani. Ingoiare il trionfo di Donaldone, senza Nobel, scippato democraticamente, non è facile. Tocca alla sicura toscana. Rimane l'apparente segretaria. Il cul de sac del campo largo, affronta gli ultimi esami elettorali. Certo vedere la destra in festa è dura, se (per caso) Salvini e De Michele riescono a "rimborsare" i bagnini, siamo sull'orlo della disperazione. Però qualche comune si salva.
massimo lugaresi
sabato 11 ottobre 2025
Il Sogno
E l'incubo elettorale. Dagoreport è l'intelligenza che accompagna Dagospia per uscire dagli incubi marchigiani fino ai sogni toscani. E' già arrivata a prevedere per il prossimo voto in Toscana che ci sarebbe una crisi di governo se Vannacci prendesse tanti voti al punto da provocare uno scisma nella Lega. Per la sinistra delle flottiglie che riempiono le piazze ma allontanano dalle urne, anche un sogno può regalare un brodino di speranza. L'intelligenza di Dagospia, prevede che Giorgia Meloni (incubo) tra un abbraccio con Trump ed un lamento per minacce ed insulti che quotidianamente subisce, osserverà attentamente il risultato. Non pensa alla vittoria nel feudo toscano, ormai rimasto, con la nostra regione, una vincolata testimonianza del potere democratico, ereditato dai (dimenticati) comunisti dolci. Il Pd è riuscito agevolmente nell'impresa, consegnando sindacato e partito al nuovo antagonismo, sulla strada del vecchio. Allontanano dal voto e dal partito. Con la consueta eleganza ed ironia, la Meloni viene definita la Statista della Garbatella, senza trovare un epiteto che possa, magari ironicamente, rappresentare la causa principale del fallimento piddino. Anche tutta la destra viene vista con disprezzo e nasale puzzetta, dall'alto di presunte superiorità morali. Quello che stiamo vedendo nella pubblica amministrazione, radiotelevisione e poltrone rappresentative, è il revival dello spettacolare spoiling system esibito venti anni fa. La destra era molto meno presente istituzionalmente. Le correnti della giustizia una volta erano in maggioranza demomoderate, con qualche visibile appartenenza al Pci. L'unica accertabile diseguaglianza è nella stampa sovvenzionata. I cosiddetti giornaloni con tirature familiari, sostengono i resti sinistrati e la Ursula. Rappresentanze in caduta libera al punto di proporre il terzo conflitto, sicuramente nucleare, per salvarsi.
massimo lugaresi
venerdì 10 ottobre 2025
Senza Alternative
Il Campo Largo, abbandonato dagli elettori, sta massacrando il Pd. Il neo dramma è la mancanza di alternative, dopo la scelta, della Schlein&C, di abbracciare i più temuti avversari. I prefissi elettorali servono per mappare tutto il territorio dell'antagonismo al governo, ma regalano alla Ducetta, con doveroso passaggio azzurro da Taiani, la certezza e la durata del potere. Salvini lo accusa di avere salvato la Salis. Non si hanno certezze, solo supposizioni. Rimane la brutta situazione del Pd, come partito della sinistra che non piace. Dagospia interroga Goffredo Bettini, uno dei procuratori che hanno spinto per l'alleanza con l'avvocato del popolo, oggi natante. Rigira la frittata, affermando che anche Conte avrebbe pagato un prezzo per l'alleanza con il Pd. Il movimento lo pagherà sempre quando è costretto a governare. E' strutturato per l'opposizione, oggi traina il Pd, con la corrente che trascina la segretaria. La sconfitta è stata secca ed indiscutibile, nemmmeno il calo dei votanti è spiegazione convincente. L'unica alternativa sarebbe conquistare voti centristi, definiti moderati, ma il campo è uno dei più affollati. Nei mea culpa letti, ci sono state anche condivisibili ragioni, come il basso radicamento dei moderati o insistere con il fascismo rinato o lanciare volgari insulti alla Meloni che si muove a ritmi impossibili per la segretaria di pochi. La Premier arriverà (tranquillamente) al termine della legislatura, previsione non usabile per Il Pd e tutta la sinistra che gonfia le piazze, ma allontana dal voto.
massimo lugaresi
giovedì 9 ottobre 2025
Non vinceranno mai
Prima di cantare vittoria in piazza, conveniva aspettare l'esito calabrese delle poche schede votate. Rimangono (forse) le certezze tosco-romagnole. La vittoria di Occhiuto, cancella gli alibi confezionati per un campo largo, pieno di speranze. Il Pd è arrivato all'ennesimo fallimento, dopo una settimana dedicata e sofferta per la divisiva Flottiglia, iniziativa ascrivibile alla fantasia grillina, usata da Conte. La conferma del famoso detto: piazze piene, urne desolate, si è rafforzata, aiutata dalla (sempre) più scarsa voglia di partecipare al voto. La stravittoria di Occhiuto in Calabria, straccia ogni alibi del campo largo, popolato da antagonisti. Il Pd, giustamente, paga per tutti. Sul voto non hanno influito gli avvisi di garanzia, come ha sostenuto Matteo Ricci ed il risultato zittisce Conte, convinto di vincere solo con un suo candidato. Per finire si tratta dell'ennesima sconfitta della presunta spinta dell'asse con gli ex nemici del movimento. I giornaloni (?) dei Dem si rifugiano nella sempre più marcata astensione che, ovviamente, colpisce più la sinistra, frantumata dalle correnti. Anche Matteo Renzi lancia l'ennesima esca per un suo rientro. Troppe sfighe concentrate.
massimo lugaresi
mercoledì 8 ottobre 2025
Macron
Il maschione francese ha preso un'altra briscola, solo politica. Lecornu, ex premier francese il più "breve" della storia ha spiegato che non c'erano le condizioni per restare primo ministro. Per Macron e i suoi rearmatori è un bel cetriolone, verdura o ortaggio, non disdegnato. In tre anni a Parigi hanno cambiato cinque primi ministri. La sinistra va all'attacco, la destra lo fa da sempre. Stanno valutando la mozione di sfiducia con buone probabilità di vincere e sciogliere il parlamento. Sarebbe un duro colpo per i rearmatori a nostre spese. Vedranno un drone sull'Eliseo. La France Insoumise (LFI), in seguito alle dimissioni del premier Sébastien Lecornu, chiede l'esame immediato della mozione di destituzione del presidente Emmanuel Macron. Le Pen dice che la farsa è finita e chiede lo scioglimento del parlamento. Lecornu non ha retto neanche un mese alla crisi politica in cui è precipitata la Francia, dalle elezioni europee del giugno del 2024. Intanto parte la richiesta della nostra Ducetta: vengo anch'io? Si, tu si. L'invincibile premier non vuole rimanere fuori dal Piano per Gaza. Il nostro governo è pronto ad offrire i (pochisimi) medici negli ospedali di Gaza City ed i carabinieri del Coespu, centro di eccellenza, per addestrare le nuove forze dell'ordine. Giorgia Meloni entrerebbe nel "board of peace" presieduto dal presidente Usa, insieme all'ex primo ministro britannico Tony Blair. Il governo italiano lavora al piano di pace presentato dagli Stati Uniti ad Hamas e Netanyahu. Nelle riunioni preparatorie al ministero degli Esteri, in raccordo con la presidenza del consiglio, si discute del contributo che l'Italia fornirà alla fase di ricostruzione. E i pilastri appunto sono tre. Sul piano politico, Meloni punta ad accomodarsi nel board che gestirà la transizione. Segnale politico, che confermerebbe la vicinanza con Washington. A proposito: mezzo governo, da Santanchè a Lollobrigida a Giorgetti, sarà nella capitale Usa alla fine della prossima settimana, per la cena della National Italian American Foundation, a cui dovrebbe partecipare lo stesso Trump. Ho condiviso con Repubblica di Elkann le notizie, dopo la splendida e rinnovata esibizione della mia Juve.
massimo lugaresi
martedì 7 ottobre 2025
Commenti
Gli effetti mediatici della Flottiglia sembra si siano avvertiti, poderosamente, solo in Italia. Viene descritta come una battaglia tra la Ducetta e Landini. L'antagonista sindacale, guarda la vicina carica politica più barcollante, dopo avere distrutto il rapporto con le altre sigle. Intanto i giornaloni di Elkann iniziano a rimettere a posto le cose, secondo dettami, sempre osservati docilmente. Trump viene descritto come il (quasi) Nobel per la Pace e quello che ha messo a tacere Netan. Sembra che l'indice di gradimento del premier israeliano sia crollato, questo spiega la resa alla proposta di Donaldone, con una componente della sua maggioranza, in totale disaccordo. Mattia Feltri su La Stampa di Elkann scrive che non è Gaza ad avere bisogno della sinistra ma il contrario. Sfilano per la pace nel mondo, riempiendo le piazze ed incerottando i poliziotti, ma quando scioperano e si occupano del lavoro e dei salari, le piazze sono semivuote. Quindi meglio usare il forte antagonismo che ha riempito le piazze. In Parlamento, quando si è trattato di votare la mozione con cui si impegna il governo a sostenere il piano elaborato da Trump, e appoggiato da tutti i paesi mediorientali (tranne l'Iran), Verdi-sinistra, Cinque stelle e Partito democratico non lo appoggiano perché significherebbe votare con Giorgia Meloni. Meglio astenersi, per preservare una purezza e soprattutto una reputazione che, per quanto cagionevole, su Gaza ha la precedenza. Intanto, la Cgil, sempre più Landiniana, ha inaugurato un weekend di scioperi in solidarietà alla Flotilla e a Gaza, con lo scopo di recuperare terreno sui sindacati di base, che per Gaza hanno già marciato con successo. La Calabria per capire chi ha vinto.
massimo lugaresi
massimo lugaresi
lunedì 6 ottobre 2025
Il Giorno Dopo
massimo lugaresi
domenica 5 ottobre 2025
Flottiglia
Landini&Schlein, non hanno perso tempo nel proclamare uno sciopero che ha il pregio di essere più comprensibile. La Flotilla non porta cibo a Gaza, ma dona motivi alla sinistra per scendere in piazza, così secondo Linkiesta, la Schlein e Landini scelgono la radicalità sterile, come al solito, assieme ai gruppettari e in nome della protesta anti-israeliana. Siamo all'immagine che la sinistra offre, un ritorno ai momenti, nudi e crudi, delle tensioni provocate dai due estremismi. Cambia però il colore del governo e non è poco. La sinistra, succube dell'estremismo, non ha mai portato a vittorie elettorali, anche se la condanna di Netan è quasi universale. Il Papa è, non stranamente, silenzioso. L'avventura di una Flottiglia che non ha consegnato nemmeno un panino, sembra terminata. Ha tutte le caratteristiche per un film anche se negli States faranno fatica a trovare il regista.
massimo lugaresi
sabato 4 ottobre 2025
I Pro Pal
L'indubbio successo dello sciopero nel solitol venerdì, impone analisi delle motivazioni. La partecipazione giovanile, come è sempre avvenuto, quando è spinta da forti motivazioni, è stata numerosa. Scuole ed insegnanti hanno ampliato il numero. Non credo però possa passare per una sconfitta del governo. Il successo c'è stato, non totale, perchè non era una chiamata partitica. L'astensionismo subito dal referendum elettorale marchigiano è una conferma. Una volta il Partito ti mandava a chiamare a casa, per raggiungere la quasi totalità dei votanti. Oggi i giornaloni di Elkann sono i più feroci sostenitori dei Pro Pal. Una delle tante contraddizioni che agitano le polemiche. Intanto l'avventura che non ha prodotto nemmeno un grissino per Gaza, si è conclusa con l'intervento diplomatico. Non sono certo barche a vela, con modesti frigo, a cambiare il destino palestinese. Decide ancora Hamas ed intanto inizia il solito terrorismo che incute paura a tutti. Oltre alle migliaia di studenti, c'è, ancora, il popolo della sinistra, spinta dal sindacato, non tutto aggregabile al Pd, ma la "giusta causa" ha portato tanto. Non credo abbia spostato il divario tra le due coalizioni, solo qualche percettibile differenza tra Pd e M5S, i veri organizzatori dell'avventura. La Schlein, con infantile strategia, continua ad accodarsi a Landini, diventato più antagonista. Netan ha raggiunto, con la complicità di Trump, quasi tutti gli obiettivi colonialisti. Rimane il destino futuro di Gaza. Il piano regolatore lo stanno redigendo i consulenti di Donaldone, dopo la tragica demolizione di immobili, con uomini (terroristi), donne e tanti bambini. La Flottiglia rimane però la risposta che ha causato più ripercussioni dei tanti bombardamenti.
massimo lugaresi
venerdì 3 ottobre 2025
Per Capire
L’Unione Europea e la Nato si armano contro la Russia per nascondere i loro fallimenti, purtroppo è l'intento di gran parte della sinistra storica. La sentenza della vaneggiata invasione russa è stata scritta da polacchi e baltici, con l'attiva supervisione della Gran Bretagna. Noi? Facciamo quello sappiamo fare meglio: obbedire. Non importa se la Russia, rispetto agli States, mostra un palmares di invasioni e guerre davvero striminzito. Da anni, Putin aveva minacciato quello che sta facendo, dopo le sovvenzionate rivoluzioni ucraine. Questa versione non fa mai parte del pacchetto propaganda. Troppo impegnati ad imporre il destino della Palestina, come desidera Netan. La Flotilla ha riempito per alcuni giorni la scena, usando attivisti e fans, mentre il governo è orientato verso il nemico. Non è ancora finita e nessuno ha portato il conto. Abbiamo fatto finta di credere che Biden e tanti Donaldoni abbiano difeso gli interessi americani, con invasioni, urgenti ritirate e fitti bombardamenti. Adesso ci rearmiamo per svuotare i magazzini occidentali? Il motto instancabile della propaganda continua, ossessivamente, ad affermare che l'Europa deve riarmarsi per potere contrastare la Russia che ha invaso l’Ucraina e vuole attaccare (tutta) l’Europa. L'odio scatenato contro Putin è pari all'appoggio per Netan. Ai fedeli cagnolini d'accompagno hanno lanciato una bozza di tregua e (subito) scodinzolando, hanno detto di si. Tanto il lavoro è quasi finito.
massimo lugaresi
giovedì 2 ottobre 2025
I Riposizionamenti
L'avventura della Flottiglia non ha portato voti al Pd e (sembra) nemmeno al campo largo, orfano dei cinque stelle. Si è assotigliata in attesa dello scontro finora pacifico con l'Idf israeliana. Netan ha quasi esaurito il compito di sterminare Hamas e tutto quello che lo circonda, usando lo scandaloso stragismo, mentre gli ebrei nel mondo sperimentano antiche ritorsioni. Donaldone ha fatto ne più, forse meno, quello che i predecessori democratici hanno sempre consentito per aiutare Israele. Ragioni antiche e stretti legami con proprietà giornalistiche e soprattutto finanziarie. Occorre ammettere che Trump fa o cerca di fare, piuttosto testardamente, quello che aveva promesso. Rimane meno bellicista dei tanti presidenti democratici ed il tentativo, spesso goffo, di chiudere la guerra in Ucraina, lasciando il cerino acceso alla Ursula, ai volenterosi baltici, il suonato maschione francese ed il tugnino senza gas. Questo aspetto sta assumendo il punto (nucleare) di non ritorno. Dove può o deve arrivare la Ducetta? Le Marche hanno fatto saltare il Pd. Molti aspettavano l'esito, per iniziare la guerra interna. Non so quanto potrà resistere l'ancora forte catena di sostegno ricompensato, composta da migliaia di persone, uno zoccolo duro che ha sempre surrogato i voti politicamente sicuri, in brusco calo. Ha permesso un ventennio di potere ibrido, mescolato con i sempre disponibili. Sta saltando tutto, campo largo compreso. Il siparioa dell'avventura navale, costata tanto anche a noi, sembra pacifico e concordato dopo l'enorme notorietà e le naturali polemiche. Si può dire che è stato l'unico attacco riuscito al governo. Qualcuno ha perfino ascoltato la voce papale. La Flottiglia è nelle 150 miglia marine più pericolose abbordata dall'esercito migliore al mondo, costantemente allenato. Torno al Pd o quello che rimane. Anche Maurizio Melucci ha suonato la campana su Chiamami Città, cercando di salvare dal naufragio la segretaria, immolando, facilmente, Matteo Ricci. Tutti artisti del senno di poi. La strada imboccata è destinata al fallimento. Il centrodestra, alla fine, con qualche timida eccezione, si presenta unito, anche se non brilla per l'eccesso di candidati presentabili. Il tempo gioca a favore ed il governo pesa sempre più. Sono arrivati al nostro confine elettorale.
massimo lugaresi
mercoledì 1 ottobre 2025
Piazze Piene
Urne vuote. La disfatta marchigiana, prevista da Linkiesta, assieme alle (prossime) dimissioni della Schlein, spupazzata dalla corrente ostile, per il suo infantile antagonismo landiniano, creano problemi al miscuglio chiamato Pd. L'ansia del potere, anche infinitesimale, l'ha condotto ad un accordo con l'Union Valdotaine. Linkiesta, attribuisce la disfatta marchigiana all'illusione di sfruttare la Flottiglia e Gaza come strategia politica. Mario Lavia scrive su Linkiesta che il Partito democratico ha scambiato la Flotilla e la kefiah per strategia politica, ignorando i problemi dei cittadini in un’elezione amministrativa. Un disastro minimizzato troppo in fretta. La strada è quella giusta, bisogna insistere, lo hanno suonato e detto a La 7, rifugio dell'antagonismo. Non esiste autocritica e continuano a viaggiare su strade separate, fingendo di essere ancora un partito. Il fattore Gaza non sembra avere portato ai democratici, tantomeno ai 5 stelle, nessun aumento di credibilità. L'enorme fanfara provocata dalla Flottiglia ha forse dato fastidio ai cittadini che volevano discutere dei loro problemi. L'antagonismo, come è sempre successo a sinistra (vera), rappresenta una modesta percentuale di voti, ma una chiassosa rappresentanza. Il "miscuglio" chiamato Pd è stato uno sbaglio. Deve riferire al Parlamento la Ducetta?
massimo lugaresi
martedì 30 settembre 2025
La Guerra dei Droni
Sono le armi moderne più usate che mietono vittime. Vengono avvistate, spesso sognate, solo provenienti dalla Russia. Rimangono al momento l'unico modo per mantenere in vita una delle guerre (ufficialmente) in atto. Nelle accurate pulizie di Gaza, il prode Netan viaggia ancora con armi tradizionali, all'ingrosso. Dagospia scrive di vittimismo in salsa russa. Devo dire che guardando la monoespressione del viso di Lavrov, non trovo somiglianze con Taiani, Due scuole completamente diverse. All'assemblea generale delle Nazioni Unite il ministro russo dei tanti affari esteri, propone ancora una volta un accordo per la pace. Naturalmente i volenterosi di continuare una stupida guerra, ridono e deridono. Sono tornati perfino le decine di tumori che venivano accertati a Putin, da molto remoto. Per non farli scoprire viaggia con il suo water. Finora ne Kiev ne gli sponsor europei sono disposti a negoziare un accordo di pace equo. Sarebbe la fatale ammissione di colpe e sconfitta accertata. La Russia è la più grande ossessione della Gran Bretagna, Francia e Germania. Mi sono fermato alla lettura e sguardi veloci di Dagospia che stranamente non condivide i vangeli espressi da Repubblica e l'autorevole Stampa di Elkann. La mia Juve è molto lontana dagli storici primati, prima dell'intervento di un'altra giustizia comandata. Non è servito nemmeno un arbitraggio (finalmente) normale. Concludo con una personale sensazione che il voto marchigiano potrebbe confermare: la Flottiglia del campo stretto è stata una risposta, in sintonia con il desiderio di tanti non tutti. Forse Trump, finalmente, ha detto la cosa giusta, solo dopo che Netan aveva finito il lavoro.
massimo lugaresi
lunedì 29 settembre 2025
La Stampa
Gli aspetti politici più importanti e l'atteggiamento dei volenterosi, sono compito delegato alle penne della Stampa e Repubblica. Propaganda riconducibile alla fetta piddina sempre più risicata. Nel mirino radical chic c'è naturalmente il "rozzo" Donaldone con la smania del dazio. Zelensky invece viene trattato con i guanti. Passato dall'agguato verbale, subito nella Sala Ovale, al via libera per la "riconquista" dei territori illegalmente occupati da Putin. Sarebbe l'ennesima giravolta oppure una cruda ammissione della situazione bellica? La terza ipotesi, più vera, racchiude l'attuale propensione degli States nei confronti della Ue e naturalmente della collegata Nato. Trump incassa miliardi, vendendo armi ai sudditi europei e costringendo con le sanzioni ad acquistare il suo gas liquefatto a prezzi spaventosi. Non è finita con le costrizioni castranti. L'Europa appecorata, dovrebbe sanzionare anche Cina e India per il loro sostegno alla Russia. Abbiamo solo il voto, per una doverosa pulizia.
massimo lugaresi
domenica 28 settembre 2025
Il Tramonto di Netan
Viene chiamato, affettuosamente, Bibi, dai tanti estimatori convinti o costretti dalla potenza ebraica. Nomignolo valido anche per variegate specie. Dagospia, sembra avere ricevuto ordini e sta cambiando la sceneggiatura degli articoli sulla guerra, con unico tragico interprete. Il massacro avvenuto al festival musicale di Supernova nell'ottobre 23, sembra sia stato l'atteso incitamento per completare la strategia di Bibi. Eliminazione erodiana di Hamas ed occupazione dei territori, non ancora colonizzati. Il tutto avvenuto con il già barcollante Biden. Dagospia titola "Horror Show" il discorso di Netanyahu davanti alla vuota Assemblea Generale dell'Onu. Senza freni, mai avuti, ha lanciato un anatema contri i paesi che hanno riconoscsciuto lo stato palestinese. Per diagnosticare la posizione della Ducetta ci vorranno anni. Per il Pd è impossibile. La decisione di gran parte del mondo, secondo Bibi incoraggerà il terrorismo contro Israele. Se il "pensarci prima" vale per Hamas, la regola è valida anche per Bibi Netan. Il premier israeliano ha inviato milioni di volantini invitando (?) la popolazione palestinese ad emigrare, i resort e le spiagge di lusso attendono. Trump ha fatto pace con Elon Musk. Dimenticavo: il prode guerriero ebreo ha promesso che finirà il lavoro e non intende terminare il massacro. Trump ha promesso un nuovo piano per Gaza. Intanto la Palestina viene riconosciuta da (quasi) tutti. La coraggiosa iniziativa della Flottiglia della Pace sta finendo per esaurimento dei naviganti. Sempre meglio del "pilatismo" finora mostrato.
massimo lugaresi
sabato 27 settembre 2025
Schermaglie?
L'ambasciatore russo in Francia risponde alle intimazioni della Nato che ha minacciato l'abbattimento degli aerei che violavano lo spazio. Siamo alle schermaglie volenterose oppure sono da prendere sul serio? Anche il comico che ha rivestito elegantemente la moglie, minaccia i funzionari del Cremlino e li invita a trovare il rifugio più vicino. Putin, seriamente, avverte che hanno già acceso piccole centrali nucleari. Mentre la politica italiana è impegnata nella soluzione, possibilmente pacifica, della studiata traversata di una Flottiglia con i 5 stelle come protagonisti. Spero accettino di sbarcare viveri e medicinali e ritornare sani e salvi. Netan è il più pericoloso dei nemici. Sta sterminando scientemente, non credo conceda lo sbarco di 50 imbarcazioni ed i rappresentanti di 44 paesi ostili. Arduo è però sostenere che l'azione non abbia nel mirino anche la nostra Ducetta. Ha risposto con due navi in appoggio e difesa. Ha mostrato anche il suo sostegno per la Palestina. Gli eroismi teniamoli per la volenterosa guerra ormai pronta.
massimo lugaresi
venerdì 26 settembre 2025
Tu vo fa l'americano
Dagospia sente vicina la fine del potere, molto democristiano, conquistato con l'aiuto dei corresponsabili della fine meschina. Leggo ed (un pò) guardo tutti i giorni il blog per scrivere e pensare al contrario. La mia sinistra non colpiva le forze dell'ordine nelle manifestazioni scioperanti. Allora lo scenario, anche difensivo, era completamente diverso. Demolire ed imbrattare vetrine che significato può avere con la fine di una guerra ed annessa pulizia etnica? Il mio partito era il nemico del brigatismo mai svelato, al pari delle troppe segrete amicizie.
Le immagini di condivisibili manifestazioni per la creazione dello stato palestinese e la cessazione di una guerra, con stragi inumane a senso unico che legame hanno con le devastazioni cittadine? Perchè inveire e lanciare sassi alla polizia che svolge (inerme) il suo lavoro? Cara Elly non bastano le lacrimucce televisive, con mezzo partito che la pensa diversamente. Negli Stati Uniti (?) tira, sempre più, aria di guerra civile. Questo l'estratto e la condivisione dell'immancabile Repubblica che mi ha colpito nel veloce sguardo di Dagospia. Il tiro ai presidenti è una specialità della cultura d'oltreoceano e solo un tiratore scarso, ha salvato Donaldone. Molti si sono adontati per l'errore. E' successo anche con Charlie Kirk, l'appartenenza e l'intimità con Trump, hanno provocato scandalosi commenti. L'aria che tira nel mondo e due guerre in atto, fortemente divisive, con la quasi certezza di arrivare ad una terza, appena i rearmatori terminano le loro commesse, stanno avvelenando il clima politico. Se migliaia di cittadini, anche giovanissimi, marciano per la pace ed altri li usano per devastare le città, una riflessione è necessaria. Non importa se Papa Leone non è Francesco.
massimo lugaresi
giovedì 25 settembre 2025
Le Marche
Intese come regione confinante, sono il Rubicone della Schlein. Se le valica sorridendo, ha la possibilità di mantenere il ditino puntato fino alla prossima tornata elettorale. Il partito si è diviso (quasi) ufficialmente, costringendo la flottiglia giornalistica a seguire le mosse. I naviganti per caso, dopo il mal di mare, sofferto coraggiosamente, trovano le prime dure risposte. Navigazione inutile, condivisibile solo lo spirito. Marco Croatti però non ha nascosto le bandiere palestinesi. Secondo Linkiesta, sempre più blog di riferimento dei rearmatori, radical un pò chic e soprattutto fedelissimi a Davos, insiste nel volere la guerra contro la Russia, iniziando con il giochino dei droni o dei sorvoli aerei. Intanto la consorte del comico rivestito, coglie l'occasione per rinfrescare il guardaroba. Ogni tanto, anche loro, sono colpiti dalla propaganda. I social invece ogni giorno mostrano apparizioni e notizie talmente assurde che qualcuno di solito becca. Sembra la guerra delle bugie. Il fronte antiputiano si riduce, a Donaldone interessa solo mantenere lo storico affetto e comprensione per Netan. Stati Uniti (?) contro il mondo? Le stragi israeliane continuano a Gaza, la nuova spiaggia, piena di lussuosi resort, è ormai pronta. Ci sono però i soliti antagonisti che trovano sempre la possibilità di guastare tutto. Pagano i poliziotti mandati al fronte, con caschi e scudi. Senza la vittoria nelle Marche, nel Pd si aprirà la sarabanda dei distinguo su Schlein, così disse Mario Lavia. Per la segretaria del Partito democratico il voto regionale vale più di un congresso. Intanto Guerini, Picierno, Gori e Quartapelle daranno vita a una nuova area riformista il 24 ottobre a Milano. Elly Schlein davanti alla Direzione ha perorato in ogni modo l’unità del partito: è che c’è bisogno di tutti per sperare di vincere nelle Marche. La leader del Partito democratico sa bene che la minoranza è pronta a rompere gli indugi e che daranno vita alla nuova area riformista, più battagliera della vecchia Base riformista e meglio caratterizzata dal punto di vista delle idee.
L’articolo su Repubblica di due giorni fa di Paolo Gentiloni era molto chiaro sui contenuti. O le Marche o la vita. Copiata.
massimo lugaresi
mercoledì 24 settembre 2025
Preparate i Pop Corn
Presto entreremo nel Midterm all'italiana e cinque regioni eleggeranno Presidente e Consiglio. Linkiesta, con il mouse di Mario Lavia, lancia una previsione, in linea con la corrente Davos che segue devotamente. E' il blog dei rearmatori, draghiani e demo..cristiani, inseriti, con semplice chiamata, nel Pd. Hanno però racimolato due partiti, nettamente divisi dalle guerre in atto. La chiamata alle armi elettorali sperano possa salvare quel poco che resta della sinistra. Lavia spera nel pareggio, con il solito inspiegabile rigore che colpisce la mia Juve, quando diventa (flebilmente) pericolosa. Non è stata ancora perdonata per la Superlega. Siamo solo una brutta e vecchia espressione calcistica, dove anche la giustizia è ad personam ed il paragone con le altre sta diventato abissale. Il legame tra politica e calcio invece lo attesta la proprietà degli stadi, ancora (quasi) tutta pubblica. A Rimini (forse) abbiamo toccato il fondo. Torno alle nostre elezioni del medio termine. Secondo la previsione (ottimista) di Linkiesta, la Lega rimane forte solo nel Veneto, mentre la Meloni può vincere nelle Marche. La Schlein grazie al ditino puntato, può vincere in Toscana e Puglia, consegnando il candidato ai parenti serpenti che la circondano, per spolpare il Pd. Nessun giornalone della propaganda piddina riesce a stampare previsioni fortunate, il potere della destra + Taiani, si è insediato, coprendo (quasi) tutte le poltrone importanti. Solo nel campo della giustizia c'è sproporzione. Donaldone negli States, compie lo stesso percorso eliminando le tracce della presenza democratica. Gli rispondono a colpi di fucile.
massimo lugaresi
martedì 23 settembre 2025
Aldo Cazzullo
Uno dei giornalisti che può scegliere a chi rispondere. Sull'ex Corrierone, sempre in risposta, impartisce la solita lezione alla Meloni, che straripa politicamente, senza opposizioni. Sono talmente divisi e lacerati che stanno pensando al prossimo scisma salutare. Matteo Renzi ha consegnato la sinistra al centro, offuscando le naturali distinzioni. Le due guerre (finora) hanno completato il quadro. Sapeva esprimersi lucidamente, ma il culto della personalità (sua) lo ha fregato. Per comodità espressiva incolpo Prodi di averci consegnato la Elly Schlein.
Acquisto insensato, come spesso compie la mia Juve. Non è sempre colpa dell'arbitro riminese, retrocesso. Il Cazzullo del Corrierone, scrive ,rispondendo ad uno lettori rimasti che la Giorgia non ha bisogno del ditino magico in movimento e soprattutto di inventarsi un nemico al giorno. Le difficoltà per la potente massa giornalistica (quasi tutti), rimasta con le gemelle Repubblica e La Stampa, aumentano. Non hanno la sponda americana che da sempre impera, si sentono orfani ed abbandonati. Una partita bellica tra Cina e Russia contro Nato e poco più, anche con il solito arbitro dei momenti importanti, ha il destino segnato. Spero non avvenga anche se la presenza di Netan rende tutto pericoloso. Trump abbaia spesso, ma non morde.
massimo lugaresi
lunedì 22 settembre 2025
L' Epitaffio
Di Repubblica. A destra c'è la Ducetta, a sinistra c'è Stalin..Elly. Affermazione da prendere con precauzione e doverose scuse alla storia. L'epitaffio confezionato da Repubblica è il sintomo della confusione e spartizione che avvolge il partito democratico. Sembrano colpiti dal solito drone. Non hanno tirato fuori la provenienza putiniana, troppo grossa per una propaganda che raggiunge l'insulto ad una normalissima intelligenza. L'ultima riunione della Direzione Nazionale del Pd è stata convocata sette mesi fa. Hanno voluto, giustificato, finanziato le guerre e sono stati bombardati. Non sarà una vera discussione come capitava in certi momenti nei partiti, quasi tutti. Una disperata chiamata alle armi, simile alle retate di "volontari" in Ucraina. Intanto la minoranza dem "sfiducia" Bonaccini, l'ennesima pezza messa per mostrare una normalità inesistente. I riformisti, nomignolo che indica la provenienza democristiana, hanno fatto sapere che non ci saranno. Anche nelle prossime elezioni? Dagospia incute tenerezza. Costretto a svolgere missioni di pace all'interno del calderone piddino, ribollente. Chiamarlo ancora partito è una presa in giro che serve solo per tirare a campare, in attesa della prossima sberla elettorale, sperando ancora nel fascismo respingente. Martedì prossimo il ditino agitato dirà quanto pensa di durare.
massimo lugaresi
domenica 21 settembre 2025
Volenteroso? Dipende
Nelle giornate (tutte) piene di titoli ironici, spesso offensivi, lanciati nel campo veramente largo della destra, solitamente la propaganda chiude senza ospitare nessuna notizia del ditino della Schlein, però con la solita secchiata di.. nei confronti del governo, questa volta, rappresentato dal vice presidente dell'Unione, il fedele Raffaele Fitto. Paraculismo meloniano è il titolo, non nuovo, usato spesso. Francamente stufoso come se nei venti anni di governo e potere quasi assoluto, diviso con chi ci stava, avessimo riscontrato abitudini diverse. Tutta la Rai era ancor più impegnata ad organizzare un vassallaggio sicuro, oggi Rai 3 è divisa con il M5S, sempre più aggressivo. Per la vera propaganda, La 7 è però impareggiabile. Fitto ha usato l'antica furbizia di uscire prima che si votassero le (timide) sanzioni contro Israele, quasi chiedendo scusa a Netan. Le sanzioni prospettate che impediscono di presenziare alla Fiera di Rimini, sono pizzicotti innocui. Fare pari è impossibile. Cosa avrebbero fatto Biden&Harris, il duo più debole trovato dalla stampa democratica? Donaldone si è accorto (adesso) che quella americana è diretta dai padroni della finanza. Non troppo diversa la nostra situazione, con l'eccezione e gli effetti del berlusconismo. Le reti di Mediaset sono molto più forti ed organizzate, rispetto all'elefantiaca radiotelevisione italiana. Le stragi di Netan vengono in soccorso della sinistra, oggi camuffata con il vetero grillismo. Per fare parlare si sono imbarcati in un viaggio pericoloso, quanto inutile, con motivazione sostenibile.
massimo lugaresi
sabato 20 settembre 2025
Papa Leone
Dopo mesi di silenzio, con espressioni valide per tutte le stagioni della pace ed anche della guerra, senza dirlo, Papa Leone si è collocato con la Nato. L'Alleanza Atlantica non ha cominciato nessuna guerra, parola del Pontefice. Non credo susciterà polemiche nella sinistra in frantumi, troppo occupati a difendere le loro posizioni, con i partiti divisi, anche ironicamente. La destra ed il centrismo alla Taiani, festeggeranno. Dire che la Nato non ha iniziato nessuna guerra, può sembrare una voluta provocazione che scatenerà i legulei della tastiera. Il Pontefice difende l’Alleanza atlantica e le risposte della Polonia alle (dubbie) violazioni dello spazio aereo da parte della Russia. Intanto Washington approva il primo pacchetto di aiuti a Kiev finanziato dagli alleati, saremmo noi. La Nato non ha cominciato nessuna guerra, i polacchi sono preoccupati perché sentono che il loro spazio aereo è stato invaso, è una situazione molto tesa. Lo ha detto Papa Leone XIV lasciando Villa Barberini a Castel Gandolfo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle tensioni con il Cremlino. Certamente sono preoccupato, ha aggiunto, ribadendo la necessità di distinguere tra aggressori e aggrediti. Naturalmente Putin risponde con esercitazioni, per ora solo allenamenti, senza giocare l'attesa partita mondiale. Vladimir Putin ha mostrato il volto dell'aggressore. Il presidente russo ha assistito alle esercitazioni congiunte di Russia e Belarus, Zapad 2025, nel poligono di addestramento a Nizhny Novgorod. Secondo i dati forniti dalla stessa agenzia russa Tass, vi hanno preso parte circa centomila soldati, con l’impiego di diecimila sistemi d’arma distribuiti su quarantuno campi di addestramento. Un segnale diretto tanto a Kyjiv quanto ai Paesi dell’Unione europea e della Nato, preoccupati per la prossimità delle manovre ai loro confini. Quelle che fanno loro sono autorizzate da Trump, senza dazi, tanto le paghiamo noi con l'inflazione galoppante.
massimo lugaresi
venerdì 19 settembre 2025
Double Face
La sinistra, attraverso i giornali d'accompagno nella avvilente minoranza, mostra sempre una doppia faccia. I giornaloni, con pochi lettori, come il binomio di Elkann e l'immancabile Corrierone, seguono fedelmente i vangeli bellici di Davos. Putin viene considerato l'invasore, senza considerare cosa sia successo prima. A Netan invece è concesso tutto, con qualche dolce reprimenda. Per giustificare un conflitto tradizionale, che non doveva iniziare, usano l'Ucraina come esca per la terza guerra mondiale, molto nucleare. Lo so che tra il dire ed il fare di Macron e Merz ci sono decine, centinaia di milioni di cittadini che la pensano diversamente. Lo attesta il camaleontismo che caratterizza l'incedere della Meloni ed anche, per opposte ragioni, il Pd, ormai finto simbolo. La caduta di qualche drone, forse deviato volutamente, sarebbe sufficiente per scatenare l'inferno e la comparsa di nuove presenze mortali? Chi e soprattutto come, decide la strategia della sinistra? E' il primo dilemma da chiarire. Hanno voluto, pagato, spinto la guerra in Ucraina e adesso che stanno (clamorosamente) perdendo, cercano giustificazioni al punto che vorrebbero scatenare un'altra guerra mondiale, per coprire la sconfitta. Quello che si voleva evirare per indispettire la moglie, era un dilettante masochista.
massimo lugaresi
giovedì 18 settembre 2025
La Pulizia di Netan
Il condottiero di Israele è arrivato (quasi) alla conclusione della lunga, accurata, mortale operazione di sterminio del popolo palestinese. Non so come pensa di arredare, con il complice Trump, quello che rimane della Striscia, una volta popolata da 3 milioni di persone. Le forze, armate dagli Usa, sono entrate nella città, costringendo le nostre (appecorate) reti televisive ad immortalare l'ennesima fuga. Difficile fare graduatorie dei crimini commessi, questo merita il podio. E' entrato nella città con carri armati ed elicotteri, mentre i droni, non russi, hanno abbattuto qualche edificio. Il bilancio (di parte) al momento sembra striminzito, solo 62 persone. Lo Stato Maggiore dell'Idf però assicura che è solo l'inizio. Possono fare meglio. Mentre migliaia di persone fuggono dalla città, le famiglie degli ostaggi, ancora nelle mani di Hamas, marciano verso la casa di Netan, per salutarlo affettuosamente, dopo l'assalto che mette a rischio la vita dei prigionieri rimasti. Sembra riecheggiare, al contrario, la favola della lotta tra l'ebreo Davide ed il filisteo Golia. Il ministro della difesa israeliano più a destra (molto) di Netan ha assicurato ( anche lui) che sono solo all'inizio. Netanyahu ringrazia Trump per “l'incrollabile sostegno”. Il presidente Usa intanto assicura: "Israele non colpirà il Qatar".
massimo lugaresi
mercoledì 17 settembre 2025
Opposti Estremismi
In America, come in Italia, la destra si crogiola nel populismo. Questa l'ennesima sentenza di Mario Lavia, pubblicata da Linkiesta. L’assassinio di Charlie Kirk, negli Stati Uniti, ha innescato un’onda di polemiche (Odifreddi) che ha travolto anche la nostra politica. Sarebbe quindi la Meloni ad usare l'episodio per alzare il livello dello scontro, intrecciandolo con polemiche locali? Mentre invece intellettuali imprudenti e pacifisti settari, alimentano un clima avvelenato. Chi semina vento raccoglie tempesta e droni. Charles James Kirk, detto Charlie, se l’è andata a cercare quella pallottola nel collo esplosa da una specie di ragazzino, Tyler Robinson, catturato ieri al termine di una caccia di tredici ore. Questo si legge nella propaganda che vuole continuare i massacri in Ucraina. Kirk è stato omaggiato col massimo dell’intensità emotiva da Donald Trump, che sarà presente ai funerali del giovane attivista Maga, dopo aver auspicato la pena di morte per il killer. L’ondata di sdegno per questo ennesimo omicidio politico, frutto di una mente malata (?) innestata in un clima di odio politico, ha rapidamente valicato i confini di un’America che sta perdendo il controllo di se stessa come mai prima d’ora. Chi ha innescato la miccia ed usato il killer? La provenienza politica della vittima ha quasi assolto l'assassino, "spulciato" anche delle sue vocazioni erotiche. Sono tre anni che vogliono distruggere i debili argini per la terza guerra. La Nato disoccupata è la novità. Dovremmo imbastire una guerra diversa da quella prudente, ma sempre assassina che Putin vuole mantenere sotto controllo. Non ci faremo intimidire, aveva detto subito Giorgia Meloni, dinanzi al macabro inneggiare all’omicidio di Kirk da parte di quegli esaltati e mitomani (?) che non mancano mai. Alla sinistra, disastrata e divisa come mai successo, rimane solo mescolare carte e verità, buttarla nella solita caciara parlamentare, dove il ditino democratico si agita. Una comoda via per il M5S.
massimo lugaresi
martedì 16 settembre 2025
Debolezza Europea
La gestione della Von Der Lyden, tugnina aristocratica, ha portato la vecchia Unione di Prodi nella cantina dell'irrilevanza. Inginocchiata al cospetto di Donaldone, ha accettato i dazi anche sui tailleurs che indossa. Europa inutile, perfino dannosa, divisa e condotta verso una stupida guerra, per nascondere i miliardi dilapidati, sostenendo il fantoccio ucraino. Esaurita la comicità bellica, pagata con centinaia di migliaia di morti, sorgono le voci di una sua fuga all'estero, per paura del solito cecchino, magari ex amico. E' la moda della democrazia odierna. Secondo La Stampa e Repubblica, i giornali più condivisi da Dagospia, blog della sinistra confusa, saremmo entrati in guerra contro la Russia, senza pensare chi trasciniamo. Non sarà come quella in Ucraina, in termini ancora tradizionali, senza uso di armi nucleari. Chi ci assicura in futuro? Trump si sta ritirando nei suoi confini, lasciando la Nato scoperta. Il gioco dei droni è tanto stufoso, quanto menzognero. I paesi baltici che (anche loro) avrebbero dovuto usare il tedesco come lingua madre, si accaniscono contro Putin. il più pericoloso dei nemici. Il faccendiere e daziere americano ci costringe ad acquistare il suo petrolio, con un costo quattro volte superiore e imporre dazi disgustosi alla Cina. Sale la percentuale dei dissidenti anche a destra. La nostra Ducetta è però imbattibile in velocità e trasformismo. Il confronto con la Schlein rimane impietoso. Colpa della trasformazione genetica di tutta la sinistra. Come si può continuare ad obbedire ai dettami americani e, nello stesso tempo, essere colpiti da ricatti economici? Netan è entrato a Gaza City.
massimo lugaresi
lunedì 15 settembre 2025
Il Gioco dei Droni
Dopo i cori delle intelligences, pagate, arrivano le correzioni degli esperti nell'uso ed abuso dei droni. La verità di Putin è inaccettabile, meglio quella bellica di Tusk, subentrato all'inutile Zelensky. Il comico, destinato a scomparire, spero democraticamente, ha già il successore. Le nostre reti televisive passate dal woke al melonismo, si sono già adeguate. Cambia solo la scena da Kiev a Varsavia. Ho visto le fotografie dei droni giocattolo, usati per tante ragioni, non per bombardare e ferire. Giocano alla guerra come facevamo da bambini. Allora la disfida era tra indiani e cow-boy. Oggi Netan bombarda, i palestinesi scappano, lasciando il territorio alle colonie israeliane. Non è una situazione sostenibile, nemmeno da una propaganda allenata alle bugie. Più si sentono sconfitti su tutti i fronti, più alzano il tiro delle minacce. La Russia non è mai stata sconfitta. Passo al tema giornaliero di Dagospia, dedicato a trovare il possibile e l'inventato nella destra, lasciando perdere il centro che ritengono cosa loro e sempre lontani dalla Schlein. Giorgia Meloni lascerà il Veneto alla Lega ma vorrà il Pirellone milanese nel 2028, candidato Carlo Fidanza. Le Marche sembra siano sempre a destra, rimane la certa Toscana, con speranze in Puglia e Campania grazie ai cinque stelle. Sembrano destinati a soppiantere il Pd, troppo democristiano.
massimo lugaresi
domenica 14 settembre 2025
Le Scelte
Del Pd. Mario Lavia di Linkiesta, il blog dei "coraggiosi" piddini che vorrebbero la guerra, rearmando Zelensky, incita la sua corrente draghiana, fedele ai vangeli di Davos, per uscire dal guado democratico. Occorre dire che la posizione della corrente e bellica è la stessa della Ducetta. Il mondo dopo essersi rovesciato, si ingarbuglia ad ogni avvenimento. La prima verità che appare è sempre occidentale, ma poco dopo è solo un'altra orrenda bugia. Intanto a Netan è permesso tutto, senza nemmeno una giustificazione, per Putin ci sono dazi e sanzioni. A noi spetta il gas (americano), molto più caro di quello che erogava la Russia. Le scarse notizie che arrivano da Kiev dicono che Zelensky la sta vedendo brutta, pensando alla famosa contessa che passava, poco vestita, sullo specchio. E' sempre così, sia per gli attentati ai grandi gasdotti che per i droni che passeggiano ormai in ogni città. In Polonia stanno sceneggiando la prossima guerra. Le verità escono dopo faticose ricerche. Gli attentati negli States diventano una prerogativa normale, frutto di una voluta decadenza sociale. Repubblica è il covo della "prima" verità. I tre coraggiosi del Pd, e le iniziative riformiste per uscire dal guado, secondo Mario Lavia: gli adulti (sic!) del Partito democratico sono pochi, pochissimi, ma cominciano a darsi da fare per non regalare il partito alla segretaria populista. Ma la radicalizzazione avanza e il tempo delle scelte si avvicina rapidamente. Questo è il succo dell'ultimo disperato articolo che Linkiesta ospita. Sono stati solo tre (3) i deputati del Partito Democratico che hanno votato a favore delle nuove, scandalose, spese militari. Messi male, malissimo anche se dovesse vincere Decaro.
massimo lugaresi
sabato 13 settembre 2025
Bloquons Tout
massimo lugaresi
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