mercoledì 13 agosto 2025

Ferragosto di Pace?

Ursula, Meloni, Starmer, Merz e Zelensky, non vi conosco. L'invidiabile (da chi?) intelligence di Dagospia ci regala un'altra previsione dell'area rearmata. I promotori bellici europei sono stati esclusi dal Ferragosto di Pace, mentre gli sherpa stanno già cercando una soluzione che possa sembrare meno dolorosa. Si trovano i due indiscussi protagonisti del lungo conflitto Europa-Russia che non doveva iniziare. Lo sconfitto non è solo un comico, frettolosamente rivestito, ma l'Unione Ursula, prima di tutti. La nostra Ducetta è rimasta impantanata tra gli investitori del disastroso prolugamento, allietato da sanzioni che ci hanno colpito pesantemente. Spiagge ed alberghi, quasi vuoti, sono una delle conseguenze dell'amore sfrenato del nostro governo per l'ennesima guerra persa. Bussano pietosamente alla porta della (possibile) pace in Alaska. Partita di guerra viziata dalla presenza democratica americana, nelle vesti del procuratore di guerra, interpretata però da altri mercenari. Donaldone il presunto candidato al Nobel pacifista, consegnato, imprudentemente, perfino al guerriero Obama, cercherà di limitare la spartizione dell'Ucraina ed uscire vittorioso pacifista. La nostra Ducetta si è accodata, posizione che le riesce sempre bene. La Russia dovrebbe concedere le regioni occupate, compresa la centrale nucleare, in cambio della Crimea e Donbass. Si torna all'antico e (credo) si cancellerà per sempre l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Una figura talmente meschina che dovrebbe insegnare qualcosa agli ancora votanti, se ci fosse una alternativa credibile. Perfino Giannini cancella la Schlein da La Stampa.
massimo lugaresi 

martedì 12 agosto 2025

Fantastica

La fantastica storia di Dagospia, tutti i giorni, viene condita con minifotoporn, per rallegrare la lettura e, nella parte centrale, inserisce il solito attacco, più o meno violento alla destra, in particolare alla Ducetta, senza mai dimenticare Salvini, reo di "pontificare" dalla Calabria alla Sicilia. La sinistra nuda e cruda è all'angolo e come unico interlocutore esibisce Conte, l'avvocato del popolo stellato, un habituè dell'opposizione, dopo i disastri di governo. Nelle invettive viene usata Dagoreport, l'intelligence di casa, frequentemente, quando non vogliono condividere il solito giornalone. La Ducetta è descritta come una veloce camaleonte del trasformismo politico, la signorina che vuole mantenere un rapporto con l'Europa e nello stesso tempo, temendo il salviniano sorpasso a destra, "sbatte" gli occhioni a Trump. Siamo scesi in basso anche nell'ironia. Il nostro premier implora la fine della tragedia di Gaza, ma continua il rifornimento bellico a Netan. L'intelligence di casa dimentica che negli anni (21) di dominio democratico, l'invio di armi italiane funzionava sempre allegramente. Verrebbe voglia di chiedere quali sono le caratteristiche dell'attuale Pd. La risposta, se ci fosse, l'avrebbero già sbandierata. Con la giustizia a tempo, hanno fatto sparire il socialismo e la democrazia morotea, i resti del comunismo ebbero però un trattamento di favore, capito meglio dopo. Eppure Dagospia ha maturato nel campo giornalistico una potenza invidiabile. Alcune (molte) notizie soffiate, arrivano al blog in tempi rapidissimi e pubblicate per innestare i processi da piazza breve. 
PS Un plauso all'amico Claudio Casadei, la ricostruzione degli avvenimenti attorno alla Rimini Calcio è esemplare. Altro presagio di decadenza. 
massimo lugaresi 

lunedì 11 agosto 2025

Conti in Tasca

Al Pd. I (solo) quattro prezzi politici che la Schlein avrebbe pagato per salvare il campo largo, secondo Mario Lavia di Linkiesta. L’accordo con il Movimento Cinque Stelle per le regionali si traduce per il Partito democratico in una lunga serie di concessioni, politicamente poco edificanti. Elly Schlein voleva il Campo Largo e ce l’ha fatta. Significa avere il Movimento Cinque Stelle, i peggiori nemici, non di una volta, ma fino all'altro ieri, come competitors spietati, non avendo niente da perdere o da concedere. Sono in paziente attesa per spolpare i resti piddini. Le due guerre sono incentivi per la succulenta colazione di voti. La presunta segretaria di tutte le correnti democratiche, eccetto quella (potente) della magistratura, ha chiuso le candidature per le regionali con tanti punti interrogativi e molte concessioni ai cacicchi locali. Vedremo il risultato del campo vero: il voto. Ha sudato sette delle camicie d'ordinanza, scelte dall'armocromista, ma il risultato si vede dai sorrisini di Conte. Al Nazareno, terra d'espiazione, la cosa è vissuta come l’antipasto del campo largo alle prossime elezioni politiche ma, obiettivamente, questo non lo può scivere nessuno, nemmeno Repubblica. Con Conte... Giuseppe, ardito ed imprevedibile giocatore, tutto è possibile. L'unico risultato (giudiziario) ottenuto riguarda Matteo Ricci, sembra che il Movimento lo voti anche in caso di rinvio a giudizio. Anche la coerenza è un vecchio pregio movimentista. 
massimo lugaresi

domenica 10 agosto 2025

Chiamami se vuoi..

Di sinistra. Sembra che i sudditi occidentali abbiamo promesso a Donaldone un Nobel per la pace od anche per la guerra. In questo caso può stabilire per quale evento bellico. La sua America è una indubbia protagonista di ambedue. In quella contro la Russia, accusata dell'invasione Ucraina, dopo un avviso /minaccia durato dieci anni, fornisce armi e soldi al comico rivestito che (dicono) sia attento investitore anche in Italia. La trattativa con Putin sarebbe, se avesse successo, largamente sufficiente per l'ambito Nobel. E' vero che Obama, il migliore dei guerrafondai, dopo nove mesi incassò il titolo. L'incontro tra Putin e Trump, per il caldo incombente, verrà organizzato in Alaska. Il Corrierone non si smentisce e pubblica un severo rimbrotto da uno dei tanti suggeritori, sempre ucraini. Questa volta tocca ad uno "storico" pennellare il presidente americano, dipingendolo un bauscia qualsiasi. Cose mai dette al povero Biden. Proseguono così due guerre che stanno producendo morti a volontà e diaspore umane mai viste. La viole
nta, inumana occupazione di Gaza, trova potenti sostenitori. A Netan tutto è permesso.
massimo lugaresi 

sabato 9 agosto 2025

Vignette Satiriche

Il Caso Almasri esce dal normale scontro tra maggioranza ed opposizione ed assume le dimensioni del perfetta guerra tra due visioni opposte. La sinistra è sempre supina ai voleri dei magistrati, a loro strettamente uniti e spesso consegnano motivi per l'agognata guerra. La brusca divisione tra inquirenti e giudicanti è una delle ragioni dell'eterna e stancante battaglia che dovrebbe avere come arbitro il nostro presidente. Le due guerre hanno costretto alcuni personaggi a mostrare le loro (vere) inclinazioni. Dagospia ovviamente critica la Meloni che "osa" dichiarare ufficialmente guerra ai magistrati, dopo la richiesta di autorizzazione a procedere sul caso Almasri (solo) nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi ed il segretario Mantovano. Come se la Ducetta fosse un personaggio qualunque del governo. Credo sia stato un ragionamento sbagliato. La Premier è l'asse portante di questo governo che pure presenta interpreti non sempre all'altezza. La Ducetta ha avuto buon gioco nel rispondere al pesante attacco chiedendo di essere incriminata come la maggiore responsabile. Avrebbe fatto troppo rumore, il peso tra le due forze è impari. Inutile fingere, per anni si è costruita una poderosa associazione tra governi e cooperative anche religiose che si dividevano il miliardario mercato dell'immigrazione illegale. La scelta di spostare in Albania il centro d'accoglienza, in attesa dei doverosi rimpatri, ha innescato l'ennesimo conflitto.. A sinistra alberga il vuoto assoluto di proposte ed iniziative, l'accordo ballerino tra Pd e M5S lo afferma giornalmente. La modesta capacità della Schelin la rende una immagine dell'antagonismo radical chic che ripete ossessivamente il suo mantra infantile. 
massimo lugaresi

venerdì 8 agosto 2025

Il Dopo Sala

La retata, radical chic, di Milano ha imposto al Pd un'altra correzione di rotta. Secondo Linkiesta, fedele a Netan, l'occupatore di Gaza, quanto ai miliardari grattacieli del riformismo, sarebbe pronto il sostituto (riformista) di Sala. L'indicazione di Mario Lavia, la penna che guida il blog, cade su Giorgio Gori, una delle "risorse" pronte nei momenti di maggior bisogno. Non passa per le teste del Corrierone che il prossimo sindaco possa essere un fedele alla Ducetta? Tutto mentre il disastro Schlein complica il destino delle prossime elezioni regionali. I cacicchi stravincono dappertutto. Gori dopo i doverosi momenti di attesa, con la carica e stipendio (solo) da eurodeputato, ragiona da sindaco e cambia il pericoloso modello (metropolitano) di Sala. Secondo il correttore di rotta giudiziaria, la metropoli non deve finire a Rogoredo ed il partito dovrebbe ambire una vocazione maggioritaria. Al momento si assiste solo ad un travaso di intenzioni di voto per i cinque stelle. Gori ragiona da sindaco di Milano ed il Pd dovrebbe prenderlo sul serio, così insiste Mario Lavia. L’eurodeputato, da sperimentato copione, non programma di candidarsi a Palazzo Marino e immagina una metropoli che non finisce a Rogoredo e rappresenta una politica che non si vergogna (dimostrato) di governare. A Milano vanno di moda gli "ibridi" della politica, validi per le solite quattro stagioni e soprattutto con tutti. Se però glielo chiedessero disperati ed a furor di popolo, difficilmente il nato sotto il segno del Cavaliere rifiuterà. Milano è apparentemente (molto) sistemata. 
massimo lugaresi

giovedì 7 agosto 2025

Come je pare

Adesso (perchè prima?) Bibi, vezzoso diminutivo di Netanyhau, fa come je pare. Secondo l'affettuosa condivisione di Dagospia ad un articolo del Corrierone, il Premier israeliano avrebbe "capito" dopo centinaia forse migliaia di miliardi di aiuti in dollari, mezzi e personale militare, che il sostegno degli Stati Uniti è incondizionato e sotto scacco sionista. Il leader israeliano, dopo uno sterminio ingiustificabile ed una transumanza di milioni di persone, ha (quasi) liberato la Striscia di Gaza, pronta ad essere consegnata al partito dei coloni che lo sostiene al governo. Se nel pacco dono c'è anche qualche striscia cisgiordana è meglio. Gli insediamenti nella Striscia vennero smantellati nel 2005, quando si parlava seriamente dello stato palestinese. Anche in questa guerra, a senso unico, ha giganteggiato solo una propaganda, contro il silenzio spesso connivente dell'altra. L'informazione giornalistica e radio televisiva lo conferma. Sul match bellico in Ucraina è anche peggio. A Gaza oltre tre milioni di persone, con qualche bimbo rimasto, sono in viaggio verso un misterioso ricovero. Non stupitevi se ricorrono paragoni feroci. 
massimo lugaresi
massimo lugaresi

mercoledì 6 agosto 2025

Indisponente



La lettura dei due blog di riferimento diventa ogni giorno più indisponente. Linkiesta è diventato illegibile dopo la definitiva trasformazione, senza ritegno, in paladino di ogni verbo o bombardamento di Netan, occupatore della Striscia. Dagospia viaggia più furbescamente, quando si trova (mai) in imbarazzo, pubblica una tetta abbondante e tutto si risolve. Rappresenta però la situazione della sinistra lacerata. Devo dire che la propaganda avversaria si sta irrobustendo, mentre i vari Zelensky inventati, precipitano nella falsa tragedia. Trump è diventato il nemico pubblico della sinistra, non solo italiana e frantumatore della vecchia Europa, consegnata alla Ursula. La nostra Ducetta galleggia, usando l'innata astuzia che ha permesso alla destra di diventare una credibile alternativa dopo decenni passati nel ghetto della politica. Allora nel dopoguerra e per decenni potevi/dovevi solo scegliere tra la Dc ed il Pci. Gli altri partiti arredavano le maggioranze possibili. Di Pietro prima ed il Movimento 5 Stelle poi, hanno rotto la consuetudine. Piccole rivoluzioni finite nel tutto peggio di prima. Linkiesta collegata a Davos, definisce gli States una repubblica bananiera. Un concetto che esprime cosa significhi per i democratici, una volta padroni e gendarmi del nostro mondo, essere costretti all'opposizione. Donaldone sta facendo, più o meno quello che tutti i presidenti stellati hanno fatto abbondantemente: lo spoil system. Dopo la pubblicazione dei dati sul lavoro inferiori alle aspettative, il presidente degli Stati Uniti ha licenziato la direttrice del Bureau of Labor Statistics, assunta dai badanti di Biden. Funziona così la democrazia migliore al mondo.
massimo lugaresi

martedì 5 agosto 2025

Un Milione

Il Corrierone la spara grossa e Dagospia (naturalmente) condivide. Un milione di persone, giovani e giovanissimi da tutto il mondo cattolico, si sono ritrovati a Tor Vergata per festeggiare il Giubileo. Dato (forse) volutamente esagerato, conferma  che le chiese sono semivuote, però il richiamo religioso ha ripreso forza nella componente giovanile. La concorrenza politica è sparita, il voto è impegno di pochi, così l'appartenenza è solo professionale. Merito delle novità vaticane con la morte di Papa Franceso e l'arrivo di Papa Leone? Due personaggi diversi, almeno al momento. Costruite un mondo più umano, cantano in coro. Giubileo dei Giovani a Tor Vergata. Un’ora prima del tramonto un milione di ragazze e ragazzi, sulla spianata con il volto commosso di Leone XIV, mentre attraversa in auto scoperta i vari settori e li saluta, come quando si affacciò alla Loggia delle Benedizioni, appena eletto, la sera dell’8 maggio. Arrivato nel varco centrale, è lo stesso Prevost a prendere il grande crocifisso ligneo dalle mani dei giovani e portarlo a piedi fino all’altare, accompagnato da decine di ragazze e ragazzi che si siedono sul palco accanto a lui. Il Papa Nuovo come lo chiamano i giovani pellegrini è atterrato in elicottero nello stesso luogo in cui la generazione dei loro genitori incontrò Giovanni Paolo II, venticinque anni fa, nella Giornata mondiale della gioventù di inizio millennio. Veglia di preghiera, e poi la notte all’aperto in attesa della messa che il Pontefice celebrerà a conclusione del Giubileo dei giovani. I sacchi a pelo, le tende, le bandiere con i colori di 146 Paesi. La speranza è il tema del Giubileo e i giovani arrivati a Roma da tutti i continenti mostrano che un altro mondo è possibile. Se Putin eTrump lo vogliono, senza scomodare  Xi Ginping.
massimo lugaresi

lunedì 4 agosto 2025

Pesce Azzurro

Mattia Sartori, la sardina prodiana, è entrato ufficialmente nella politica bolognese. Si diletta su Chiamami Città, con l'attenta condivisione di Maurizio Melucci, in una ardita proposta che dovrebbe svegliare i dormienti riminesi. Al posto delle immobili, vincolate ed intoccabili colonie, arriveranno (forse) stupendi grattacieli, vista mare? Mostra però di conoscere poco il puntino sull'Adriatico, quando "sgrida" i cittadini contrari alla nascita impetuosa di nuovi supermercati. Quel mercato è nelle mani di una potente invenzione romagnola. L'ex pesciolino azzurro è perdonabile, il suo tutore giornalIstico un pò meno. Colonie abbandonate, vincoli inutili, così in riviera si blocca tutto, ex Italy-Italy, a Rimini fine di un incubo durato generazioni. Questo è il succo dell'articolo sul famoso blog dei pensionati comunisti, ancora piddini. Dopo decenni di trattative che hanno soddisfatto solo i legali, tra il Comune e la Soc. Rema della famiglia Maggioli, finalmente esce il sospirato accordo. Francamente non ho capito che c..c'entri la corrente radical chic, che guida (?) il Pd, con il benessere turistico, sparito per altre ragioni. Furbizia che aumenta l'audience dell'articolo? Condivido la necessità di scelte, non solo coraggiose, ma lungimiranti e soprattutto sostenibili, da un settore in crisi (mascherata) da troppo tempo. Il numero degli alberghi è stato decimato dal mercato che ha sempre ragione. Cosa proporre per rianimare l'industria che ha caratterizzato il nostro dopoguerra? Non fate concorrenza a Gnassi, inventore di stupendi titoli per disastrosi progetti. La colpa degli alberghi vuoti non è addebitabile all'assurdità dei lungomari e Ztl collegate. Siamo, eccetto qualche rara eccezione, fuori dal mercato europeo. Vedere più gente vestita che fa il bagno è sintomo di innovazione? La lettura dell'articolo sembra spostare la colpa sulla Sovrintendenza che ha svolto correttamente il suo lavoro, se conoscete la storia della Murri. Giovane assessore, portai in giunta nel 79/80 la demolizione della Colonia, non ancora vincolata. Al posto avremmo creato un attraente giardino sul mare. Anche allora esistevano radical socialisti. Sapete chi ha sempre avversato i possibili interventi immobiliari ai fini turistici sulle colonie? La nostra Associazione Albergatori. Trasformarle in resort sul mare, magari lussuosi era concorrenza insostenibile? Sembra che Mattia Sartori abbia abbandonato le acque salate dell'antagonismo, per iniziare la prevista carriera politica, agevolata. Buona fortuna.
massimo lugaresi

domenica 3 agosto 2025

Il Paesaggio di Milano

Su Dagospia ho letto la durisima sentenza (abbreviata) di Repubblica sul Paesaggio dominante Milano. La relativa Commissione aveva assunto, secondo il racconto del giornale piddino, a più non posso, condivisa da Dagospia, un potere esorbitante le sue competenze. Strapotere urbanistico che rende impossibile lo svolgimento nell'anonimato, con la semplice accondiscendenza dell'assessore. Se le cose sono quelle descritte, la retata diventa obbligatoria. C'è un altra versione attendibile. Il troppo rumore iniziale, per il nulla dopo qualche anno, con i personaggi però fuori da tutto. Nei dispositivi accusatori si legge che la Commissione Paesaggio era un "mercimonio della funzione pubblica". Accusa pesantissima, sempre da verificare,  che travalica il penale ed entra prepotentemente nella politica ad altissimo livello. Estate horribilis per il Pd. Da qualche settimana c'è un tiro a segno, con casalinghi cecchini implacabili. Il Gip accoglie le richieste dei Pm. La pianificazione della città era finita in mano ad un ristretto gruppo di potere, generatore di meccanismi clientelari e conflitti d'interesse. Sembra abbiano trovato anche le maledette mazzette, mascherate da parcelle. Termino, non voglio partecipare al populismo da piazza. Rimane impossibile che quanto viene pubblicato, si potesse svolgere in intimità. Questa non passa, sempre sia vera. Siamo alle sentenze giornalistiche leggibili nei giornali più accredati presso le procure. Il processo quando ci sarà riuscirà (forse) a chiarire certi aspetti scandalosi oggi pubblicati. Fosse vero quello che riporta il giornale siamo al commissariamento. Passerà tanta acqua (sporca) sotto i ponti del Naviglio. 
massimo lugaresi

sabato 2 agosto 2025

Andate e Propagandate

Eludere, proteggere, prosperare, così i Matvienko (chi?) continuano a operare in Italia, nonostante le sanzioni. Fondazione inattiva, residenza stabile e nessuna attività economica reale tra le Marche e San Marino: così la famiglia dell’oligarca russo ha costruito un sistema formalmente legale, ma opaco. Prossima sanzione sarà contro l'opacità. L'intelligence di Linkiesta continua l'instancabile opera per la corrente Davos, contro la Russia di Putin. Ossessione ed incarico padronale. Non so chi siano i Matvienko, ne quale pericolo possano rappresentare, sembra però che sia in vigore la ricerca di una scusa (sostenibile) per nascondere l'ennesima sconfitta americana. Poi ci meravigliamo e scandalizziamo se, dalla Russia, con precisione, ci mandano gli elenchi dei loro nemici. La guerra in Ucraina prosegue nello stile gatto con il topo. Importante non mostrare l'ennesima dura sconfitta dei procuratori bellici. Intanto fiutato il vento contrario, Donaldone si traveste nel Paperone che conta i miliardi incassati giornalmente. E noi paghiamo, giustamente. Putin non cerca più la pace, superato il momento favorevole. E' la fine perfino ridicola di un sistema nato dopo la seconda guerra mondiale. Quello che faceva e rappresentava prima il governo stellato oggi è compito della Nato. Non è la stessa cosa. Noi rimaniamo nel limbo dei domestici ammaestrati ed ubbidienti. Molto diversa la situazione a Gaza. Siamo ben oltre lo sterminio. Sembra che la tragica operazione sia stata concordata e l'onda di antisemitismo sia la vittoria di Hamas. Mai come adesso la sinistra è in fuori gioco perenne.
massimo lugaresi

venerdì 1 agosto 2025

In Ginocchio da Trump

La pallina da golf di Trump ha colpito l'Ursula Von der Lyden  e la sua (nostra) Europa. E' stata una partita impari. La nobildonna tedesca viene ricevuta nel resort del campo da golf in Scozia per dare all'incontro una evidente disparità di forze. Ce la siamo cavata con il 15% su quasi tutto, ma sembra sia stata una debacle politica.  Anche le diverse valutazioni dei due protagonisti aumentano la confusione. Le note dagli Stati Uniti divergono in diversi punti dal testo rilasciato dai bastonati europei. Sembra che gli aspetti più pesanti per l'economia dei sudditi siano in futuro. Il gas lo andremo a comprare da Donaldone pagando solo quattro volte più di quello del nemico (?) Putin. La politica dei dazi vede l'america di Trump vincere su tutti i fronti amichevoli. La Commissione Ue avverte che l'accordo non è giuridicamente rilevante. Era la diciannovesima buca? Naturalmente i 27 paesi viaggiano sparpagliati. Chi sull'esenzione sul vino o noi e Spagna sull'agroalimentare. La Germania sui farmaceutici. L'intesa sui dazi sta spaccando l'Unione europea e la Commissione corre ai ripari tentando di limitare la propaganda vittoriosa di Donald Trump. E lo fa sottolineando che molti aspetti vanno ancora concordati e che diversi annunci della Casa Bianca sono a dir poco imprecisi: dagli acquisti di armi a quelli di gas, dai farmaci agli alcolici. Vedremo cosa ci costa ancora un bacino di Trump. La Ducetta è in rigoroso silenzio. Noi siamo, da tempo, abituati alla genuflessione stellata.
massimo lugaresi 

giovedì 31 luglio 2025

Guerra per Bande


E' il titolo terrificante usato per il Pd, da Mario Lavia su Linkiesta. Ricordo (spesso) che l'appartenenza politica dei rearmatori del giornalismo italiano è quella che si riunisce (ogni anno) con Draghi a Davos. Nel Pd la corrente draghiana è forte e si cela dietro il cosidetto riformismo, però armato. La Guerra per Bande, secondo Mario Lavia, sarebbe scoppiata con minacce e ricatti tra Schlein e Conte. Il candidato stellato imposto, uno dei pochi usabili, è Fico che ora rischia. Il centrosinistra, per comodità espressiva, è in allarme per gli ex presidenti-regnanti che complicano le alleanze e paralizzano le scelte per le elezioni. I Cinquestelle tengono in ostaggio Ricci nelle Marche e il loro uomo per la Campania rischia il naufragio prima ancora di salpare. Alla fine un accordo si trova con i dazi della politica. Chi rischia maggiormente è la traballante segretaria ed il ditino puntato. Ricordo che per far nascere l'assistito partito democratico, sono stati usati diversi spermatozoi, qualche accondiscendente ovulo ed è uscito uno strano zigote. La Elly dovrà trattare con il cacicco De Luca e convincerlo che il grillino è la scelta migliore per non perdere. Stessa lotta a Bari con Decaro alle prese con l'imponente fantasma di Emiliano e lo spauracchio di inviare Boccia (bocciato due volte). La manifesta debolezza dei partiti ed il costante aumento dell'astensionismo creano incertezze per il futuro. L'ingresso inaspettato della magistratura nelle pieghe democratiche è la novità ancora difficile da quantificare tradotta in voti. A meno che  le cose non si chiariscano prima del voto. A questo punto sarebbe davvero strana la velocità della giustizia. 
massimo lugaresi

mercoledì 30 luglio 2025

Pause Umanitarie

Nonostante la forza e moltitudini delle propagande sioniste, iniziano ad uscire verità scomode. Solo il sempre assonnato Elia Milani continua imperterrito il ruolo di perfetto comunicatore delle imprese di Netan, per il canale 5 berlusconiano. Ho ascoltato, anche da lui, le prime ammissioni di bambini, uomini e donne uccisi mentre cercavano cibo. La Pausa Umanitaria sbandierata viene impedita mortalmente e quotidianamente dal migliore esercito al mondo, foraggiato ed istruito dagli Usa. Dicono che le risorse alimentari sarebbero sufficienti se non ci fossero i cecchini israeliani ad ultimare massacri impietosi. Non a caso l'assalto all'unica chiesa cattolica e la continua strage di innocenti
 che cercano disperatamente il cibo, hanno influito pesantemente sulla percezione della guerra, da quasi tutti vista come una voluta pulizia etnica per conquistare nuovi spazi. A Gaza ci sarebbero provviste pronte per sfamare i palestinesi in fuga se non ci fosse il tiro a segno quotidiano. Israele nonostante gli annunci, non fa passare gli aiuti. Altra ipocrisia scandalosa. Le due guerre ci hanno riempito di falsità e becere prese per i fondelli. Sono state paracadutate 25 tonnellate di aiuti ai palestinesi nella trappola di Gaza. Operazione spettacolare, con gli aerei di Giordania ed Emirati Arabi Uniti che aprono i portelloni. Quanto al cibo, se venisse distribuito a ciascuno toccherebbe un etto. Un generoso assaggio, concesso da Netan.
massimo lugaresi

martedì 29 luglio 2025

La Vendetta

Di Maurizio Melucci. Il personaggio è dotato di pedigree politico ed amministrativo ed aspettava da anni i bandi delle spiagge nazionali, compresa la Rimini già bevuta. I suoi rapporti con la categoria dei bagnini si erano deteriorati da quando, assessore regionale al turismo, fu costretto a fuggire dalla sala di Cesenatico, durante un feroce incontro/scontro con i benedetti dal sole, sabbia e mare. Il mio blog iniziò tanti anni addietro a scrivere sui temi e problemi che la Direttiva Bolkestein avrebbe portato in un settore considerato di proprietà, dopo anni di silenzio assenso (appecorato) della nostra politica. Aiutato dalla conoscenza e competenza di Sandro Baschetti e dell'amico avvocato Bontempi.  Oggi abbiamo, in ritardo, i promotori delle spiagge libere e una comprensibile difficoltà nel gestire i bandi. I voluti ritardi e le illegittime proroghe hanno spinto la categoria, tra le più solide ed attrezzate, ad una resistenza spesso incomprensibile. Il ribaltamento governativo ha prodotto in regione e localmente, pagine di ilarità demaniale. Dopo un ventennio di baci&abbracci e ti voto, siamo arrivati ad una resa dei conti nel momento peggiore del nostro affaticato turismo. Sarà l'ostacolo per un rilancio della nostra offerta balneare, rimasta vincolata dalla sovrintendenza al risparmio. Era facile presagire che la Direttiva, madre del libero mercato, non sarebbe mai stata cancellata. L'Europa e Consiglio di Stato bocciano gli indennizzi e Melucci invita il Pd a cambiare linea. In verità non si è mai capito quale (veramente) tenesse. Pensare che la Schlein riuscisse a capire l'importanza dell'annosa messinscena, significa non conoscere realtà e spasmi dei dem. Bocciatura dell'Europa e responsabilità politiche. La Commissione europea ha bocciato la parte della bozza di decreto del Governo italiano che prevedeva indennizzi per i concessionari balneari uscenti, compresi quelli legati al cosiddetto “valore d’impresa”. Provvedimento richiesto a gran voce dalle associazioni di categoria e sostenuto da esponenti politici di ogni colore. E' sufficiente vedere la composizione delle maggioranze balneari per capire la profondità dell'azione politica degli imprenditori bagnini. Eppure, dopo la lettera di Bruxelles, non si è sentita alcuna autocritica, anzi proteste dei sindacati, dichiarazioni indignate da LegaCoop Romagna, e persino critiche al Governo da parte di esponenti del Partito Democratico, come Andrea Gnassi, Alice Parma e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. I sassolini nelle scarpe di Melucci erano tanti, li ha tolti con sollievo, senza eccessivo rancore. Lascia al fedele seguace il compito di vigilare sulle spiagge, in attesa del responso dei bandi. Ha ricordato anche l'assessore Corsini, quello che (forse) ha mostrato la più scarsa conoscenza della materia, chiedendo la riconoscenza del valore aziendale. L'estate sta finendo, meno peggio rispetto alle iniziali sembianze. Rimane la curiosità sull'esito dei bandi. Sperando che finalmente si avveri l'unione imprenditoriale tra bagnini, chioschisti ed albergatori. Sarebbe un segnale confortante. 
massimo lugaresi

lunedì 28 luglio 2025

Due popoli uno Stato

Questa scandalosa prospettiva è arivata al fine-lavori, eseguiti da Netan, aiutato militarmente, da Stati Uniti, Gran Bretagna, nel silenzio compiacente dell'Occidente. La nostra impareggiabile Ducetta, sta risalendo il potere europeo, con bacini per tutti. Il contrario della Schlein, al servizio, occasionale, di Conte. Il maschione francese, dopo le (false) accuse di un errore matrimoniale, ha tentato, per rianimare i consensi, di accelerare i tempi del riconoscimento della Palestina. Intanto la Striscia di Gaza è sparita. Dagospia nel vano tenativo di proteggere l'inimitabile premier della sinistra, antagonista a se stessa, usa un silenzio, perfino fotografico. L'improvviso assalto al Pd della giustizia ha lasciato quintali di domande, al monento inevase. In particolare su Milano, usata dai dem come la Fiera delle Vanità democratiche. Grattacieli green, al posto di case popolari, mentre secondo la monocorde intelligence di Dagospia, la Giorgia Meloni si sarebbe accodata a Trump e "frena" sul riconoscimento dello stato palestinese. Doveva aspettare il ritorno di Obama? Naturale che la propensione politica dei Fratelli d'Italia sia vicina al daziere che sembra tenere sotto scacco commerciale mezzo (scarso) mondo. Gli States non sono più la potenza mondiale che sbarcava malamente a Cuba come in Afghanistan, per imbandire fughe clamorose filmate. Donaldone riuscirà a mettere la briglia commerciale agli amici e qualche nemico, ma si ritireranno nei loro confini con un debito mostruoso da sanare. Possono sempre chiamare Draghi.
massimo lugaresi 

domenica 27 luglio 2025

Ci vediamo a settembre

La Schlein rinvia la resa dei conti, ma la frattura con i riformisti (rearmatori) è insanabile. La sentenza del venerdì di Mario Lavia, giornalista e adulatore della corrente draghiana che alberga nel Pd. La Direzione del partito è stata rimandata a settembre per evitare il confronto sul flop di referendum e Gergiev, ancora caldo. La minoranza di Picierno e Gori rigetta la linea populista della segretaria poi Milano e Ucraina. La Direzione del Partito democratico si farà a settembre, a tre mesi da una delle sconfitte più dure della storia della sinistra, quella dei referendum contro il Jobs Act che non hanno raggiunto il quorum. La preventivata sconfitta, non la disfatta, ha consigliato ai piddini di sopire, troncare sul nascere ogni discussione, usando la complicità di giornaloni e reti televisive. La retata milanese ed il semplice avviso garante, hanno scombussolato un partito, affidato al ditino che dirige una orchestra vuota.  La minoranza (?) riformista ha accettato il rinvio, anche se diversi esponenti hanno rafforzato la loro convinzione che ormai nel partito di Elly Schlein gli spazi siano sempre più ristretti. In Forza Italia stanno preparando le poltroncine necessarie. Linkiesta, sempre bene informata, racconta che Stefano Bonaccini non è più il capo di questa componente. Siamo passati alle vestali dell'antagonismo che circondano la segretaria già accerchiata da Conte. Anche il green non tira più. Gli enormi grattacieli milanesi, addobbati con fioriere per gli allocchi, sono diventati cult. Francamente il presunto reato di Matteo Ricci al confronto fa ridere. Una risposta giudiziaria al sempre presunto reato di Salvini? In sostanza, da una parte, anche riminese, c’è chi sostiene la necessità di non rompere con la segretaria, pur mantenendo un atteggiamento critico verso di lei. L’ultimo esempio è Milano, dove i riformisti sono per un pieno appoggio a Beppe Sala e alla linea di modernizzazione della città, mentre la sinistra di Pierfrancesco Majorino è molto più critica con la segretaria, che alla fine si è schierata con il sindaco. Poi ci sono i riformisti duri (Pina Picierno, Giorgio Gori e altri) che vorrebbero sentire più netta la voce nel partito e criticano l’afasia di “Energia popolare” in questi due anni; afasia che ha lasciato spazio solo alla linea movimentista del Nazareno, troppo schiacciata su Giuseppe Conte, senza contare la profonda differenza sul riarmo e anche sull’Ucraina. Sul caso Gergiev, Schlein ha brillato ancora per la sua assenza. Però parla dei dazi, solleticando Trump. Lo avrebbe fatto se fosse ancora al governo? La sconfitta referendaria, una volta, avrebbe provocato d'urgenza, il congresso. Un cambio ed una scissione, erano sicuri. 
massimo lugaresi

sabato 26 luglio 2025

Mille Miglia

Terrestri. Dopo lettura/sguardo di Dagospia, ancora una volta senza alcun riferimento alla Schlein, mi chiedo come possa la cosiddetta opposizione sperare di ritornare al potere. Un colpo della giustizia di una volta? La discesa di Pier Silvio e del parrucchiere? I dazi di Trump nella loro violenta espressione, sembrano funzionare bene. Ci sono accordi con Giappone e presto con la Ursula. Vedremo un affollato inginocchiamento, con la Ducetta che recita il rosario dei ringraziamenti. I giochetti di Donaldone funzionano. Solo con Netan mostra una scandalosa sottomissione. Ragioni storiche, culturali, giornalistiche e soprattutto finanziarie. A Dagospia sono rimasti inesauribili tette&culi da mostrare anche in politica. Dagoreport, l'intelligence del Blog, dice che quando si parla di governo, sarebbe più opportuno dire Tre Partiti al Potere. Aggiungendo che il centrodestra non c'è più, ogni partito della coalizione ha propri interessi da salvaguardare. Non c'è l'armonia di intenti che vige tra piddini ed ex grillini nella metà (scarsa) del campo largo. Siamo alle comiche della tragedia. Anche l'autunno si prospetta caldo come si minacciava una volta. I fratellini italiani mostrano fame dopo 30 anni di digiuno istituzionale, con l'aggravante del fascismo riesumato. Difficile commentare gufate di una propaganda che finora ha prodotto risultati avversi. La distanza tra le due leader della politica all'italiana è (almeno) Mille Miglia. L'antagonismo radical chic della Elly è una penosa esibizione, come l'arrabattarsi dietro Conte, senza avere mai una idea o proposta convincente. L'Ops di Unicredit su Banco Bpm è fallita, sembra per la resistenza della Lega. Fassino insegna: tutti vogliono una banca. 
massimo lugaresi

venerdì 25 luglio 2025

L' Ora del Legale

Non si trova più un avvocato a Milano. La lunghissima indagine, all'ingrosso, è terminata con una chiassosa retata. Il colpo al cuore del Pd per affari urbanistici, sempre radical green. Sono garantista per forza e convinzione. La segretaria scelta da Prodi, passati i momenti d'imbarazzo, sceglie (?) di mollare solo un assessore, difendendo Sala. Altro regalo ai cinque stelle, non più grillini. Alleati pronti a cenare con le carcasse, lasciate nel campo largo. Ampiezza, durata e durezza dell'indagine lasciano inevase molte domande. Alle volte (spesso) colpire tanti significa non colpire nessuno. Mancano le tracce dei contanti per i baratti edilizi, in una delle città più care al mondo. Senza quelli, molto rumore per nulla. Colpo micidiale per un partito che sa solo insultare o gridare al vento. La segretaria cerca di mediare con le varie anime, senza incidere, appoggiando candidati forti, non suoi. Il Partito democratico si regge ormai sugli equilibri locali senza una leadership condivisa. Continua a foraggiare elettoralmente i compagni d'opposizione. Per Conte è l'unica postazione che si può concedere, per i dem una lenta agonia. Beppe Sala ha fatto un gran discorso, riuscendo, al momento, a ricompattare la sua maggioranza, senza altre scelte. Dipende da cosa succederà nelle prossime settimane. E' saltata la nuova Milano griffata, da bere e brindare. Le indagini andavano avanti da qualche anno e tra le tante domande inevase rimane quella del perchè adesso?
PS L'avviso garante a Matteo Ricci porta ai due indizi. A chi tocca la prova? 
massimo lugaresi

giovedì 24 luglio 2025

Tertium non datur

Nonostante i chiari avvisi e la formulazione, da destra, del fantomatico Decreto Salva Milano, il Sindaco Sala ed altre 74 persone, imprenditori e dirigenti pubblici verranno ascoltati dal Gip. Nel frattempo nasce nelle Marche un'altra story, di quelle che una volta venivano definite a tempo. Matteo Ricci era un candidato vincente. Sono iniziati gli interrogatori ed il silenzio di qualche indagato eccellente, dimostra che sarà una lunga lotta. Per il Pd è uso nucleare della giustizia. La rete degli inquirenti, destinati ad una corretta divisione dai giudicanti, ha pescato in abundantiam nel solito cerchietto magico. Non ci resta che attendere gli esiti degli interrogatori di una vicenda che si prolungherà nel tempo. Questo è il vero problema, mai risolto. Però le due concomitanti vicende rimangono, a mio parere, strane. O inizia il ribaltone giudiziario per cui solo Salvini che ha svolto il suo lavoro è colpibile, oppure più semplicimente non potevano (più) aspettare. Esiste, se fosse vera, la terza auspicabile verità. La giustizia fa giustizia.
massimo lugaresi

mercoledì 23 luglio 2025

Siete Sicuri?

Non sono un ammiratore di Trump, eletto dalla larga maggioranza del 63% dei votanti.  Non mi piace il linguaggio, spesso sguaiato e l'uso delle minacce per convicere della bontà delle sue proposte. E' però l'interprete principale di un film che durerà quattro anni. Nello stesso tempo leggendo i commenti della stampa piddina, corrente Davos, senza approssimazioni, sembra il Mad di Dagospia. Repubblica, la gemella giornalistica di Elkann, più elitaria de La Stampa, ha intervistato Kupchan, consigliere di Obama e per sicurezza anche di Clinton. Cosa voleva dicesse? Trump è troppo radicale, sarà punito alle elezioni di Midterm del novembre 26. Tagli all'assistenza e i dazi che fanno salire i prezzi, danneggeranno l'attuale presidente. La base rimarrà fedele ma i repubblicani moderati e gli indipendentti stanno già avendo ripensamenti. I democratici si affideranno a George Clooney. Biden era impresentabile da sempre, la Kamala ha preso una briscola di due milioni di voti in meno, mantenendo amica la quasi intera magistratura ed avete ancora il coraggio di emettere radicali giudizi sul futuro ancora da scrivere? Il cambio americano è stato impetuoso e spinge gli States alla ridimesione della politica estera. Hanno scaricato sulla Nato e l'Europa il compito di difendersi, vaneggiando attacchi russi. Scusa quasi patetica che viene assunta, fingendo di crederci, dai migliori leccatori. La nostra Ducetta sembra Brachetti, nei suoi travestimenti ad hoc et nunc. Il partito democratico della sua rivale, per abbondante metà, la pensa come lei. Poi uno vota Conte
massimo lugaresi
massimo lugaresi 

martedì 22 luglio 2025

Valery Abisalovic Gergiev

Era considerato anche dai nemici di Putin, uno dei migliori direttori d'orchestra. Però secondo il vangelo imposto dai seguaci di Davos, splendida cittadina svizzera, covo riarmista, doveva essere un nostro nemico. Lo considero il peggiore dei tanti stratagemmi usati per coprire e tacitare lo scandalo della disumana espressione della potenza americana, regalata a Netan. La differenza tra i democratici da Nobel e i dazisti repubblicani è nelle modalità degli interventi effettuati in tutto il mondo raggiungibile. I democratici, esportatori di guerre, li eseguivano bombardando, alle volte sbarcando ed occupando territori stranieri. Poi, improvvisamente, organizzavano fughe scandalose. Sono servite però per meravigliosi films. Il caso Gergiev per i fedeli riarmatori a debito italiano, viene organizzato per difendere la società aperta, non per soddisfare i desideri dei "messi male" tugnini e di Macron, un altro arcobaleno che si sta spegnendo. Linkiesta e la sua corrente armaiola, mostrano quotidiane preoccupazioni per una guerra che non doveva nemmeno iniziare, foraggiata a colpi di miliardi di dollari che adesso ci vengono richiesti. Qualcuno cerca di smarcarsi, ma siamo prigionieri di una maggioranza europea che non credo rispetti il volere della mia nazione. I fortementi contrari esistono nei due schieramenti. La stessa Schlein, con capriole e l'incomprensibile lessico, sembra più vicina a Conte che ai troppi democristiani iniettati nel Pd. Putin aspetta che qualcuno abbia il coraggio di dichiarare persa e finita la guerra. Nessuno si prende la responsabiltà di pronunciare la ritirata. Le gemelle giornalistiche di Elkann sono in attesa di ordini. Non si capisce chi li invierà da sinistra. Il concerto nella Reggia di Caserta è stato annullato. Pericolo scampato.
massimo lugaresi

lunedì 21 luglio 2025

I Cacicchi

Il Pd è sfaldato, diviso, frantumato a livelli che, a partiti contrari, avrebbero provocato collane di giornalismo quotidiano. Il giorno del suo infausto insediamento, Elly Schlein, scelta accuratamente da Prodi, aveva tuonato, armocromaticamente, che avrebbe fatto sparire i tanti Cacicchi del partito. Termine usato per indicare i capi tribù delle Antille, oggi definisce negativamente leaders piddini, portatori di locali preferenze. Altra partita persa. E' stata costretta ed umiliata nelle trattative, accettando candidature che voleva cancellare, sognando il rinnovamento. Successo in Toscana con Giani, in Campania con lo sceriffo De Luca e in Puglia dove continua a regnare Emiliano. In ballo ci sono i resti dell'antica egemonia democratica. Se cadono le residue roccaforti, il visto per la Schlein verrà ritirato e dovranno scegliere con chi stare. Grosso regalo alla coalizione di centrodestra, con il gonfiamento di Forza Italia. Elly Schlein, oltre due anni dopo la sua elezione a segretaria, è ancora costretta a sedersi per mediare e trattare con i “cacicchi” del partito che la missione prodiana voleva cancellare. I loro voti, in alcune zone, non solo meridionali, sono indispensabili. Quando fece l'ardita affermazione si era appena iscritta al Partito e li mise pericolosamente in fila: capibastone, capicorrente, boss, padrini, si sono rivoltati rimpiangendo Matteo Renzi. Triste fine annunciata e prevista. La nascita shakerata del partito è durata fino a quando il potere cementava l'ardita composizione. Occorre dire che le due guerre e forse la terza hanno accentuato le divisioni. Chiarezza necessaria nel momento incomprensibile della nostra politica. 
massimo lugaresi

domenica 20 luglio 2025

Altro Regalo

A Conte. Il (molto) comprensibile silenzio del Partito democratico sull’inchiesta di Milano, viene silurato da Mario Lavia per Linkiesta, il blog in continuo rearmo. Il fedele giornalista, devoto a Draghi e perfino alla Ursula, "bacchetta" il Pd nella versione antagonista in piazza ed inesauribile sorgente di voti per i Contini. Accusa la Schlein di manovrare, senza i necessari confronti con le tante anime politiche e colorate. Per non rompere la fragile alleanza con Conte, i vertici del Pd rinunciano a ogni presa di posizione autonoma. Questa ambiguità rischia di peggiorare (ancor di più) la credibilità agli occhi degli elettori. Eppure secondo i servizi (segreti) piddini presenti nei giornaloni, il partito democratico, diviso, lacerato, incomprensibile, sale raggiungendo la Ducetta. Sembra la storia del bombardamento (per sbaglio) dell'unica chiesa cattolica. Ha fatto più clamore delle centinaia di migliaia di morti in tenera età. Va così, sembra però che la corrente papale sia uscita allo scoperto. Netan è un altro che non fa la fila all'aeroporto. Non parliamo del merito dell’inchiesta della Procura, ma del  silenzio nel Pd, sembra voglia mollare Milano e Sala. E' giusta la doverosa cautela, soprattutto per le solite retate all'ingrosso, valide per i titoli dei giornali e relativo polverone dietro cui puoi mettere tutto ed il contrario. I più perplessi sono i governanti sanno che può succedere anche a loro. Anzi già avvenuto. testimoni attendibili Salvini e le borse della Santachè. 
massimo lugaresi

sabato 19 luglio 2025

L' Estate sta finendo

Male. Secondo le intelligences (riunite) di Dagospia, per gli italiani si prospetta un fine estate di merda, nonostante lo spread tra i nostri bond e quelli tugnini sia ai minimi e l'occupazione sia migliorata. Solo per ricordare l'importanza delle propagande. Tutto mentre Netan, nel silenzio-assenso degli adulatori, sta allargando i ristretti confini israeliani, annettendo la Striscia di Gaza, ripulita dagli abitanti, Cisgiordania  ed un pezzo di Siria e (solamente) per errore ha bombardato l'unica chiesa cattolica. Tornando ai problemi di lunga data, la parentesi estiva, finora esibita e riportata dai nostri avvistatori a cottimo, non è una trionfale cavalcata di turisti, da ogni angolo del pianeta. Le cose però vanno sempre dal bene al benissimo. Spiagge e alberghi ancora aperti, al lunedi dei barbieri, sono desolatamente vuote, da diversi anni. Difficile dare la colpa alla Ducetta, succedeva con Mario Draghi, Conte 1 e 2 e perfino con Gentiloni e Renzi. Parlo naturalmente della nostra fetta turistica sempre più risicata e pienina solo nei fine settimana. Dare la colpa a questo governo di incalliti saltatori di file popolari, è ridicolo. Abbiamo dichiarato la Russia come nemica ed abbandonato il gas meno costoso. Non abbiamo altre scelte se non i pannelli solari che naturalmente sono aumentati spaventosamente. Continuiamo a sanzionarci in ragione di una ventilata guerra che vogliono i franco-tugnini. E' arrivato anche il vendicatore americano, quello che rivuole i miliardi di dollari spesi per fare il Gendarme del Mondo nostro. Caro Dagostino la disperata invocazione letta questa mattina, assieme ai veloci sguardi alle foto è la conferma che non avendo armi, spariamo cazzate. Da Milano però arrivano notizie strane, nemmeno originali. 
massimo lugaresi

venerdì 18 luglio 2025

Grande Annuncio

Pur di mantenere in vita l'Europa della Ursula, continuare ad onorare Mario Draghi e la sua inesauribile voglia di primeggiare, senza concorso pubblico, solo con chiamate ad personam, suggerite a Davos, siamo disposti a barattare sanità, scuola, servizi sociali e moltiplicare il nostro montante debito, per Riarmarci, dopo le figuracce nella neve russa o nel caldo africano. Il governo Meloni, con l'espressione che richiama gli anni bui, si accoda ai voleri ondivaghi, quasi mestruali del padrone americano che non vuole però misurarsi con la forza militare e nucleare dello stesso peso. Il drago cinese è inarrivabile e le sboronate del Tycoon lo confermano. Sembra una di quelle cene che dovrebbero essere divise, invece, maleducatamente, paghi tutto, da solo. Ci dobbiamo abituare, è la volontà della stragrande maggioranza degli states, stufa di pagare per tutti ed ansiosa di ritirarsi nei larghi confini, per costruire la Great America. Il partito  democratico soffre gli stessi problemi in tutto il mondo, da noi moltiplicati, con alcune rare eccezioni, dovute allo spessore del leader locale. Il Grande Annuncio: l'accordo sulle armi americane in Ucraina ed il penultimatum di Trump a Putin. Così Linkiesta piomba nel buio, dopo lo spegnimento delle luci di Davos. Trump invierà a Kyjiv missili a corto e medio raggio, sistemi Patriot e munizioni. Il presidente degli Stati Uniti ha poi minacciato il Cremlino: se il presidente russo non accetterà un accordo di pace entro cinquanta giorni, Washington risponderà con dazi al cento per cento e sanzioni secondarie. Il passato non ha insegnato niente, hanno gettato la Russia nelle mani cinesi, consolidando il Brics degli undici paesi in enorme sviluppo. Il tentativo di allarmare l'occidente prevedendo paesaggi di morte ed aggressioni russe ha stufato,  paga solo la destra. 
massimo lugaresi

giovedì 17 luglio 2025

Due in Uno

I Due (almeno) partiti che vegetano in Uno, chiamato ancora Pd, sono diretti (segretamente) dalla Schlein, seguendo i desideri scioperanti di Landini ed i dettami a 5 Stelle indicati da Travaglio, eseguiti da Conte. L'irridente melina è il viatico dei dem, un contenitore che serve per alimentare la crescita grillina. Schlein guida il Pd come se fosse un partito della Prima Repubblica (no, non è un pregio), questo è l'imprint dell'articolo mattutino di Mario Lavia su Linkiesta, il blog devoto a Mario Draghi. Le decisioni sulle candidature in Toscana, come altrove, vengono prese con riunioni segrete tra i fedelissimi, senza dibattito, e sempre per accontentare Conte. Eppure si era presentata come la segretaria della trasparenza, della novità, dei territori e della gente. Ma quale assemblea d’istituto, ma quale Occupy Pd, il Nazareno sembra piazza del Gesù (d’altronde sempre in ambito evangelico siamo), molto peggio del Bottegone che alla fine era perfino più trasparente. Nel sorprendente mondo di Elly (bello) è tutto diventato blindatissimo, nel buio di liturgie antiche e privatistiche, manovre e contromanovre, sgambetti e fuochi amici, scambi tra Regioni come se fossero figurine Panini, pranzi riservati in accaldate trattorie del centro di Roma, comunicati super‑bizantini in forlanese spinto. E questo era il vento americano, la politica open, che avrebbe dovuto cambiare il Pd, e in nome del quale mobilitò Sardine, Ditta e pacifisti per dare un drizzone al renzismo di ogni ordine e grado. Ho copiato a sufficienza per cercare di capire cosa bolle sotto il pentolone nazareniano. Hanno ancora qualche feudo locale o regioni come la nostra in cui prevale ancora l'effetto Berlinguer, il pericolo arriva dalla disaffezione generale. La catena riminese funziona a singhiozzo, ma tiene per merito del sindaco, quella riccionese ogni tanto si ferma. Patetico continuare a nascondere la pesante realtà. Chi darà il via al nuovo miracolo romagnolo? 
massimo lugaresi

mercoledì 16 luglio 2025

Le Monde


Le Monde, il quotidiano francese che esce al pomeriggio è (ovviamente) di sinistra mescolata con un pò di centro. Veloce premessa per spiegare perchè Dagospia condivide l'articolo. Nessuno dei volenterosi suggeritori su carta italiana, lo avrebbe pubblicato. Titolo: Il Suicidio dell'Europa. Inventandosi la transizione ecologica, ha regalato il dominio globale alla Cina. Pechino detiene l'80% della capacità produttiva di pannelli solari, il 60% di quella eolica e controlla (solo) il 70% del mercato delle batterie per veicoli elettrici. Sintesi brutale: l'Ue con le sue regole ha distrutto l'industria locale, mentre i cinesi avanzano e ci surclassano. Il Paese, pur essendo ancora di gran lunga il primo emettitore di gas serra al mondo, occupa un posto a parte, grazie al suo impegno nella transizione energetica. La Cina ha costruito il sistema di energie rinnovabili più esteso e la catena industriale più completa nel settore delle nuove energie, lo ha dichiarato il presidente Xi Jinping il 23 aprile in un messaggio rivolto a un vertice virtuale sul clima organizzato dal Brasile. In un circolo che considera virtuoso, lo Stato-partito intende fare della Cina il primo Paese a conciliare la transizione energetica e una crescita economica sostenuta. Mentre i regimi occidentali, ovviamente democratici, si rallegrano giocando al daziere perfetto, sfilando nei pride, con bandiere arcobaleno, alternando stragi di fanciulli a forniture belliche. Recuperiamo l'Ucraina dopo avere contribuito (a debito) alla distruzione. Lo fate per dare una ragione a Conte che una ragione non ce l'aveva?
massimo lugaresi   

martedì 15 luglio 2025

Bullismo

Difficile rimpiangere Biden o l'Ovale Obama, vincitore dell'Oscar Bellico, non rimane quindi che insultare il Tycoon presidente degli Stati Uniti, solo a se stessi. Cambiamento climatico brusco ma atteso, non di queste dimensioni. La frattura con l'Europa è volutamente grande. Alla fine si ridurrà, rimane però uno schiaffo ai fedeli alleati, difficilmente perdonabile. Trattati come sguatteri. Diverso l'atteggiamento con la letale Cina e pure con la Russia, interpretata da Putin. Condivido la paura per questi avversari, come aborro il trattamento a Netan, il terrorista incensato. La differenza tra i vecchi democratici ed il rozzo rappresentante repubblicano è anche estetica. Loro hanno iniziato, imbastito, procurato guerre e guerriglie in tutto il mondo praticabile. Aiutato e protetto mercenari e dittatori in ragione di un inconcepibile primatismo morale. Quello praticato da Trump è bullismo politico, prima di riversarsi sull'economia. La risposta della Ursula è ridicola, come l'interprete. Donaldone vuole vincere la guerra e soprattutto il relativo cambiamento culturale, introdotto dai democratici. Lo sta facendo negli States, colpendo covi, nidi, università e tribunali. I dazi rappresentano la faccia di una guerra più ampia. Alla coniglietta Ursula ha perfino intimato di non reagire. Nominate Netan come mediatore, lui sa come fare le guerre, senza vinti.
massimo lugaresi 

lunedì 14 luglio 2025

Domanda: C'è o Ci Fà?

Linkiesta ha portato il redde rationem al Pd. La domanda pubblicata da Mario Lavia è  una testimonianza attendibile come a Garlasco. Schlein c'è o ci fa? Premetto che il c'è è condivisibile al punto che voterei a sinistra tranquillamente, senza giustificazioni. Le lascio alla corrente Davos che infetta la propaganda piddina. Dagospia per non scegliere, naviga nel mezzo, ignorando la particolare segretaria di Landini. Il Riarmo e la comica pantomima dei dazi che l'Europa Ursula interpreta per giustificare miliardi a debito, usati per mantenere in vita Zelensky, sono la famosa goccia che ha fatto traboccare il mio calice, già  deluso dalla scelta della Elly. Rimangono però affari miei che testimoniano come le guerre si vincono con le bombe migliori ma si giustificano con la peggiore propaganda. Quella che "premia" Netan è disgustosa. Siamo i più armati. L’Europa (una parte) difende l’Ucraina e il Pd antiriformista resta ostaggio di Conte. Così Mario Lavia onora la sua permanenza nell'area sostegno di Davos, sotto il controllo di Draghi. La conferenza di Roma indetta dalla Ducetta, onorando il nomignolo coniato da uno dei tanti nemici (piddini), rappresenta la più sincera rappresentazione della situazione. Mezza sinistra sta con i nemici storici, l'altra li aiuta usando il nostro stratosferico debito. Il tradimento è da questa parte. La Meloni farà la croce ..nerina di guerra? 
massimo lugaresi

domenica 13 luglio 2025

I Branca-Meloni


La fantasia di Dagospia + ironia + qualche tetta&culo per allietare il prodotto, colpisce tutti i giorni, ininterrottamente, come i bombardamenti di Netan, applauditi dall'imponente schiera della propaganda sionista. L'allarme, per essere originali, scoppia sempre nel campo avversario, con previsioni elettorali infauste. Le prossime regionali sarebbero disastrose per i Branca-Meloni, nuovissimo epiteto coniato, ad hoc. Non una parola viene versata per la stranissima e scandalosa posizione che le due postazioni politiche avversarie, stanno assumendo. L'Ursula Von Der è stata salvata, votando a favore e "Non" votando contro. Un risultato che ha messo la classica pezza in una situazione politicamente insostenibile. Aiuteremo, fornendo miliardi, presi a debito, per ricostruire quello che abbiamo concorso a distruggere usando, sempre a debito, gli stessi miliardi. Una coerenza atlantica ineccepibile. Per la Palestina, il quadro si presenta ancora più fosco. A Netan, procuratore dei Nobel pacifisti, è permesso e concesso tutto, con l'aiuto di una sinistra a singhiozzo ed il battimani (comprensibile) della destra. Siamo, allegramente, ritornati nel buio pericoloso delle guerre talmente calde da sembrare infreddolite. Un salto all'indietro. Trump si crogiola nell'altalenante politica del tutto e l'esatto contrario. Solo l'abbraccio fraterno e caloroso con il premier israeliano sembra sincero. La Schlein finge di controllare i due partiti nati da una scissione mai formalizzata. Siamo in attesa (spasmodica) della discesa in campo del novello Berlusconi. 
massimo lugaresi

sabato 12 luglio 2025

Pier Dudy

E' il nomignolo dedicato da Dagospia a Pier Silvio Berlusconi. La strategia del Blog, oltre alla quotidiana mostra di tette&culi, impone la condivisione di articoli, quasi sempre confezionati dalle Gemelle Elkann, con qualche intrusione del Corrierone, mentre La Stampa è usata solo per Mattarella, contro la Meloni. Non ho ancora letto quello scelto per la Schlein, dopo l'eliminazione delle decine, disponibili di getto. Difficile dire che mancano gli spunti. Il blog continua la sua appassionata campagna difensiva, usando l'attacco giornaliero agli stessi personaggi. Sembra non avere paura di ripetersi. Pier Dudi, il fortunato figlio del Cavaliere, oggi Ad di Media for Europe, un gradino sotto la Barbara Berlusconi, viene accusato di "allisciarsi" Giorgia Meloni, usando parole sprezzanti verso il grande Tajani, famoso per autonomia e forza delle scelte. Anche per lui era pronto il nick name che non copio per educazione. Nello zibaldone quotidiano ci sono precise regole a cui si attengono. Mai un attacco a sinistra, sono sufficienti quelli che svolge la Ducetta per mantenerli (a lungo) nella scomoda opposizione e soprattutto per particolare attenzione al centro, visto anche il fallimento totale delle speranze che Renzi aveva animato per un pò. Il vulnus è stata la scomunica impietosa dello jus scholae, fatto uscire, imprudentemente, dal vice premier, indifeso. Un balzo in avanti che ha preteso una ritirata, con relativa tirata d'orecchio ad un personaggio sempre dipendente. Nel Pd, invece, sono tranquillamente divisi.
massimo lugaresi 

venerdì 11 luglio 2025

L'Indecifrabile Trump

Impossibile seguire Donaldone, nello slalom quotidiano tra proposte lanciate, immediatamente ritirate o cambiate totalmente. Strategia moderna o accertata vecchiaia? Il personaggio non è mai stato portatore di una linea comprensibile, dettata da improvvisi ed umorali colpi, innamoramenti che durano una mattina ed uno staff impaurito. La fine dell'amore con Musk è l'esempio illuminante. Credo però che la difficoltà nell'affrontare le due guerre in atto, siano dettate dall'impossibilità di fermare la potenza ebraica, componente fondamentale della Great America che conta. Il ritorno alla guerra fredda che per decenni ha rappresentato il vangelo occidentale per isolare e combattere l'Unione Sovietiaca prima e la Russia dopo. Trump sembrava il perfetto mediatore dei conflitti, dopo qualche mese in prima pagina, le tensioni tra le due potenze sono aumentate, mentre abbraccia l'ebreo prediletto. Il salotto europeo da un lato lo critica senza eccedere, pensando già come ricostruire l'Ucraina. Credo che ancora una volta abbiano sottovalutato il paese che considerano nemico, senza agitare lo spauracchio cinese. Il vero pericolo non sono i paventati crolli delle borse, ma arrivare al punto di non ritorno per sostenere il comico. L'annunciata ripresa della fornitura armi è il segnale che la pace si allontana e rimane solo la possibile fine ..nucleare.
massimo lugaresi

giovedì 10 luglio 2025

Il Primattore

Era atteso il discorso Anti-Trump di Mattarella. Posizione condivisa e megafonata da La Stampa di Ugo Magri, amplificando alcune espressioni sempre valide e più devote a Davos, in particolare quella sui dazi. E' naturale che la provenienza e formazione del Presidente siano in sintonia con il bellicismo che (dicono) ci libererebbe da Putin, nemico della democrazia occidentale. Strano però che il massimo esponente usabile si trovi in perfetta collisione con il pensiero e l'azione della maggioranza del suo partito ed in particolare, per quello che può contare, con il ditino della segretaria. Il Presidente della Repubblica, rivotato da una maggioranza, oggi inesistente, in Croazia, fa un gran discorso contro dazi e protezionismo ed invoca la libertà di commercio, rivendicando il modello di cooperazione europea. Ugo Magri accentua toni e colpevoli, rammentando che la libertà di commercio sarebbe un antidoto alla guerra. Non usabile per Netan, l'Intoccabile che può fare e soprattutto disfare quello che vuole, iniziando dalla Striscia che non c'è più. Quante vedove ha lasciato nel mondo il Tycoon? Senza supporto politico, finanziario e bellico degli States, la Nato intesa come manu militari, perde la potenza dissuasiva, in attesa di un riarmo che ha suscitato clamore e disaccordi. Trump è stato più convincente come Daziere che candidato (di Netan) al Nobel della Pace.
massimo lugaresi 

mercoledì 9 luglio 2025

Ovunque

Giuliano Amato gioca a tennis, ma nel ruolo di pallina. Rimbalza da un campo all’altro, viaggia oltre le reti e si posa, ora su un incarico e poi su un altro, con lepida leggerezza. Il Giulianin fuggiasco. Nonostante il cognome, è il meno Amato dagli italiani: la ragione principale dell’odio popolare e bipartisan sono le sue favolose indennità e la sua pensione sovrumana, oltre che la leggendaria manina che entrò per la prima volta nei conti in banca degli italiani. Eppure nonostante l’indice di sgradimento altissimo, anzi il pollice capovolto, Amato è il jolly più richiesto della Repubblica italiana. Per carità, è di rara intelligenza e versatilità. L’ultima nomina è di pochi giorni fa, quando è stato chiamato a guidare, lui che ha 86 anni, la commissione per affrontare le sfide del futuro e gli scenari dell’intelligenza artificiale; lui con la sua intelligenza ricca di artifici, faina in un corpo da colibrì. E' la sintesi dello stupendo articolo che Marcello Veneziani ha dedicato a Giuliano Amato, usato (anche) dalla disperata intelligence di Dagospia, per una insulsa rievocazione dei rapporti tra Napolitano e Berlinguer. Una rievocazione all'interno del Partito Comunista, firmata da un socialista che allora poteva (solo) orecchiare alle porte delle Botteghe Oscure, è valida per il blog specializzato in ben altro. Accademico, economista, richelieu del sovrano, ministro e premier, presidente di tutte le commissioni, giurista, veggente (vedi Ustica): le sette vite del dottor Sottile. Disegnato come un ratto, il topolino montò sulla Treccani per assumere la presidenza dell’Enciclopedia. Amato schizza dal campo dei tecnici a quello dei politici, ha fatto l’arbitro e l’allenatore, il giocatore e il segnalinee. Craxiano, poi anticraxiano, coi trust e all’antitrust, coi socialisti e i liberisti. Fu l’ultimo dei socialisti al potere ma anche il primo premier dell’era antisocialista, fu l’ultimo dei politici della prima repubblica ed il primo dei tecnici per gestire il passaggio alla seconda. Non si è (mai) capito se la sua riemersione fosse una postuma rivincita di Craxi o un oltraggio alla sua memoria. Nella guerra civile della sinistra giocò nel primo tempo coi guelfi e nel secondo coi ghibellini, riuscendo nell’intervallo a passar per vescovo e paciere. L’antico trasformismo nazionale lui lo indossa con britannica eleganza, fornendone una versione forbita e perfino rigorosa. Basta, solo lui poteva ergersi a testimone della rappresentazione di una sinistra in leggera decadenza. Avvertibile.
massimo lugaresi

martedì 8 luglio 2025

Un, Due,Tre, Stella

Articolo "congelante" di Linkiesta. Rispondendo al "che fare", pronunciato da milioni (?) di persone legate ad una sinistra divisa e lacerata, senza speranza di risorgere, magari con titoli e panni diversi, il blog si interroga, prevedendo uno scenario litigioso con la resa dei conti tra la corrente definita riformista per comodità espressive e gli antagonisti del venerdi-sabato. In realtà è quella che ogni anno si ritrova, con l'intrattenitore Mario Draghi, a Davos per confermare la produzione bellica, al posto delle auto tugnine invendute. La Direzione del partito democratico è rinviata al 20 luglio, ma cresce il malessere della minoranza, oggi (forse) in larga maggioranza. Il flop referendario è il prezzo pagato alla strategia del (vero) segretario che invita ed agita le piazze prolungando le festività dal lavoro. Alcuni scioperi sono scandalosamente lesivi dei diritti degli altri cittadini. La conferma di avere perso il contatto con il mondo del lavoro sostituito dalle gite dei pensionati. Si rischia finalmente la spaccatura? Altro regalo ai compagni grillini in attesa sulle rive del solito fiume, Possono chiedere qualche suggerimento ad Elon che ha fondato in poche ore un nuovo partito repubblicano. E' il momento peggiore per lo scontro destinato a lasciare troppe vittime e colpevoli. Il trascinamento di una diaspora, non rimediabile nemmeno con la soft opera di Bonaccini, il Taiani della sinistra. La riunione balneare finirà come è iniziata. Un finto e stucchevole armistizio che peggiora lo stato disastroso del non partito. Si accoderanno i tantissimi che hanno investito intere famiglie di comodo ed i parlamentari per il terrore di perdere un lauto ed un pò vergognoso stipendio. Chi sarà il nuovo Occhetto?
massimo lugaresi

lunedì 7 luglio 2025

Le Borse Volano

Le vestali della sinistra e gli aruspici del crollo di Trump, stanno attraversando un brutto momento. Nessuna delle previsioni sembra avverarsi. Anche le guerre che voleva risolvere in 24 ore, come un giornale finanziario, si sono rivelate più complesse. Non puoi concedere tutto e (scandalosamente) di più a Netan e trattare Putin come fosse Musk. Vuole una tregua e la pace, mentre continua a foraggiare gli armamenti del comico lamentoso. Capirà che il mondo si è rovesciato, ci sono potenze nucleari, commerciali, finanziarie più forti della sua Great America. La Cina continua il solito lavoro in silenzio, un gigante che non si è mosso finora. La partita mondiale non si gioca solo sul campo tradizionale. Le Borse, non taroccate, volano nonostante i dazi di Trump e le nefaste previsioni democratiche. Il catastrofico panorama ventilato dalla propaganda non si è avverato. Non ne azzeccano una. I mercati finanziari non sono guidati dal colore dei vincitori e spesso il proliferare bellico aiuta chi guadagna miliardi in poco tempo. I tugnini barattano macchine invendute con missili e carri armati, più richiesti dal mercato. L'economia degli Stati Uniti, nel silenzio dei giornaloni, sta crescendo a ritmo sostenuto. I dazi vengono previsti attorno al 10%, cifra sostenibile per tutti che non dovrebbe alimentare l'inflazione. Ho usato una previsione de La Stampa, giornale di Elkann, da sempre schierato con i volonterosi bellicisti occidentali. Quelli che si ritrovano ogni anno a celebrare i guadagni a Davos. Mancano ancora pochi giorni alla scadenza del 9 luglio fissata da Donald Trump per i negoziati, ma i probabili termini degli scambi commerciali transatlantici per i prossimi tre anni sono già abbastanza chiari. Ai politici come Friedrich Merz, Giorgia Meloni e il presidente Trump stesso, piace pensare di essere loro a decidere le tariffe doganali e a fissare altre regole commerciali. Quest’anno, però, i veri “powerbroker” sono stati i mercati finanziari. E' sempre il vil denaro che comanda. 
massimo lugaresi

domenica 6 luglio 2025

Segnali Pericolosi

Per noi semplici osservatori dei cambiamenti climatici nella politica nostrana, è ancora consentita qualche smorfia, per l'agitarsi di Donaldone. Paragonarlo agli elefanti penetrati misteriosamente in una cristalleria sminuisce, ridicolizzando la forza dei cambiamenti contro tutti quelli che hanno lavorato e brigato per i democratici, a spese del bilancio stellato. Continuare la figura del Gendarme mondiale presupponeva la lievitazione del passivo già spaventoso. Cosa poteva usare Donaldone se non una compartecipazione degli alleati che avevano finora usato la forza degli states in cambio di assoluta e cieca obbedienza. Sono talmente tanti gli episodi da ricordare da formare un assioma credibile, come spacciare la Schlein adatta al ruolo consegnato da Prodi, dopo il breve esame alla bolognese. Sembra che dalle Marche arrivino segnali negativi agli agricoltori del Campo Largo. Vogliono battere un fedele della Meloni, dimenticando che essere all'opposizione non aiuta le consultazioni a maggiore raggio. Localmente la scelta del candidato ha ancora una forza decisiva. La coalizione si incrina, Azione non appoggia Ricci e la premier ha deciso di spendersi molto sul campo. Il 4 a 1 sognato da Schlein si allontana. Non ci resta che tifare, da lontano. 
massimo lugaresi