mercoledì 21 novembre 2018

Gli Spuri

Possono vivere i giornali italiani, quasi tutti figli di editori "spuri", senza un padrone? Impossibile. Sono nati foraggiati dal potere e dalla pubblicità progresso democratica. Sarebbe bello leggere qualcosa sulla storia delle nostre testate. Le capriole, i capovolgimenti editoriali, i cambi di partito, da quaranta sfumature di nero,  al quasi rosso e tante bugie rovesciate sui cittadini. Rifaccio una domanda che risente di una delle mie fissazioni senili: il conflitto d'interesse è sparito? I grillini invece di regalare ai poveri bagnini anche l'esenzione dell'ombra, il core business della loro attività, potrebbero riprendere uno dei cavalli da battaglia della prima ora. Come attento ascoltatore di Grillo nelle piazze ricordo perfettamente che Banana era il suo bersaglio preferito. Poi è arrivato Renzi ed è cambiata la politica. Povero Pd. Stretto tra Minniti, corrente simil leghista ed il fratello dell'attore a cui non vengono mai addebitati gli scandali ambientali che affliggono (anche) il Lazio. La colpa è sempre della Raggi. Prima di lei Roma superava in graduatoria perfino Bolzano. Il partito democratico ha ufficialmente assunto le sembianze della gloriosa democrazia cristiana. A dire il vero Fanfani e Andreotti erano più a sinistra di Calenda. La Maria Elena ha detto, con enorme sforzo, che a prescindere da chi vincerà, il partito va rifatto come fosse una tetta cadente. La rappresentante più bella del Giglio Magico sa, meglio di altre, che il renzismo è finito. Nello stesso tempo rimane difficile la collocazione di una eventuale nuova forza. Al centro e ..destra c'è un'affollamento mai visto. La sinistra ti fa perdere voti appena la nomini. Tutti pensano alla Boldrini e per angosciarsi aggiungono ..Grasso. Le ancelle del vecchio regime sperano sempre che questa maggioranza si sfaldi senza avere una alternativa e sapendo che eventuali elezioni indette (?) da Mattarella vedrebbero sparire ulteriormente la loro rappresentanza del paese. Lo stesso discorso vale per Forza Italia. Il Cavaliere non viene più ripreso da vicino, sembra mummificato, le sue televisioni (tre) e qualche giornale donato alla famiglia, fanno fatica a mostrarlo. I sondaggi sono impietosi, il viale del tramonto lo ha percorso tutto. Rimane il suo impero da difendere. La Gelmini è brava. Farebbe comodo a Salvini. Gli unici giovani intervenuti nella Direzione del Pd hanno sparato a pallettoni sul partito. Vi rimane Gnassi, eterno ragazzo che gioca con il suo Teatro chiamato Rimini. Chi verrà dopo? Non è ora di pensarci? Questa volta la curia ha altri problemi non riuscirà ad indicare nessuno, nemmeno a cancellarlo.
PS Trc in prova costume