martedì 27 novembre 2018

Mercato Coperto

Per me la sorte del Mercato Centrale Coperto di Rimini è segnata: finirà come si è letto, finirà nelle mani di chi si è letto, finirà come l’assessore Frisoni disse circa 10 mesi fa per chi abbia tempo e interesse di leggere cosa affermò in merito al tempo. Comunque: anch’io come il protagonista di una pellicola USA di molti anni fa ormai non guardo la tv: ossia la guardo nell’accezione corrente del verbo, ci passo davanti spenta o accesa, la guardo come guardo qualsiasi altra cosa; non la “guardo” nel senso di sedermi in poltrona e fare zapping per ore da una rete o da un programma all’altro ok? Lo so non sono l’unico ma me ne faccio vanto, è un limite mio; e in tv andrà in onda questi giorni un programma culto ormai di cooking proprio dal Mercato di Rimini: questo tuttavia non ne cambierà il destino e cercherò brevemente di essere più specifico e preciso. Ad oggi, rispetto a quello che il Mercato era quando nacque mezzo secolo fa a spese del Comune esso è appena l’ombra di quello che è stato e che era per i riminesi e anche per i turisti che d’estate vi andavano. Personalmente avendolo visto da bambino aggrappato alla gonna di mia mamma che vi faceva la spesa, gremito di merci e di gente… di vita e di vitalità, di odori e colori, di vociare etc. etc. etc. vederlo ora mi fa una gran tristezza come è messo, cambiati i tempi, abbandonato direi dall’Amministrazione, con un supermercato al suo interno che da solo fattura… 10 volte tutti gli altri messi insieme, in zona ormai completamente snaturata, piuttosto fatiscente, con pochissimi commercianti rispetto a un tempo a fare praticamente “da spalla” al supermercato. Pensate che negli anni d’oro quando anche i ristoratori e gli albergatori la mattina d’estate lo prendevano d’assalto per avere vivande fresche si poteva permettere il lusso di avere come parcheggiatore nel vicino parcheggio l’immenso Loris Stecca e come vigile, perché c’era il Vigile del Mercato, un altro pugile, campione italiano, Righetti, diventato poi vigile. Ed era integrato nel cuore alimentare della città con decine di attività nelle vie limitrofe che vendevano generi alimentari di ogni tipo. E soprattutto un mercato del pesce notevole per numeri, visitato appunto anche da turisti: questo esso era nei miei ricordi di bambino. Certo, i tempi cambiano ma non sempre in meglio. Altre città hanno preservato il proprio mercato tenendolo lontano dalle mani della grande distribuzione, Firenze… Barcellona all’estero con il suo famoso e colorato mercato in zona Ramblas e per non andare troppo lontano la nostra Cattolica che ha fatto un ottimo mercato, non sono informato poi con che esiti come appeal. A Rimini sta accadendo questo cooking (parole che potreste scolpire nella roccia). La zona ove si trova ha perso il 90% degli storici negozi alimentari su Michele Rosa e Castelfidardo, che non erano tanti essendo commisurati alla città ma sono spariti o fortemente ridimensionati. Internamente il mercato pure oltre ad essere fatiscente è fortissimamente ridimensionato come numeri. Nella testa di questa amministrazione c’è di darlo al marchio della GDO presente che lo raderà al suolo e lo rifarà… bellissimo e renderà con ogni probabilità i dettaglianti propri dipendenti tutti in divisa e berrettino facendo di 100 partite iva 1. Attualmente anche esternamente è frequentato da clochard e brutti ceffi né mai interviene la forza pubblica né mai vedi un vigile: per il Comune semplicemente non esiste. Quella volta che Gnassi andò a fare il suo ridicolo show pro teatro Galli con la rosa a 6 petali che fra l’altro è il simbolo del supermercato interno lo fece proprio nella zona del supermercato ignorando il mercato del pesce e quello della frutta, per dire. Estrapolando questi dati, si arriverà a un punto in cui si dovrà intervenire per porre fine a un degrado cercato, favorito, voluto, pianificato a tavolino, e alla fine arriverà la figura del Salvatore che con soldi cash si parla di 15 mln lo “rileverà” (dal Comune che ne è proprietario) e lo salverà riportandolo all’antico splendore, amen. 
(in foto la famosa Bouqueria di Bercelona) 
M. A.