martedì 20 novembre 2018

Rifiuto

Salvini ha acceso lo scontro con Di Maio sui rifiuti napoletani o meglio sull'usanza di bruciarli dove capita. Difficile giudicare la lite come occasionale, una delle tante che fanno sperare alla stampa del regime abbattuto che questo governo possa cadere per vedere di nuovo il Banana. Con lui riescono a dialogare da sempre. Poteva stare zitto sapendo che gran parte dell'elettorato grillino è sudista, in senso geografico. Ha colpito Gigetto al bersaglio grosso. L'alibi del Vice recita che i termovalorizzatori, meglio conosciuti come inceneritori, non erano previsti nel famoso Contratto di Governo. Intanto voglio ricordare che la competenza sarebbe delle regioni e credo che il colpo sia stato inferto appositamente. Salvini replica sostenendo la sua proposta e Repubblica spera nell'impossibile. Possedendo salomonicamente lo scontrino elettorale dei due movimenti penso che Salvini avesse voluto avvertire i soci di minoranza che devono smettere di fare gli ambientalisti per caso. Non puoi condonare Ischia, favorire i poveri bagnini con la detrazione dell'ombra e pensare alla Campania come terra da raccolta indifferenziata dalla camorra. Gli inceneritori sono forse una soluzione sorpassata ma permettono anche nella nostra provincia una raccolta e smaltimento veloce e corretto. Ha ragione Gigetto nell'affermare che la Terra dei Fuochi è un bruciatore all'aria aperta gestito dalla camorra. Oppure volete continuare ad emigrare i rifiuti napoletani in altre regioni? La soluzione per il pentastellato è la favoletta della raccolta porta a porta campana, riciclata come economia circolare. L'assurdo è paventare che costruire inceneritori sia un business per le mafie. Le emergenze sono il vero affare, meglio delle Olimpiadi. Napoli e la Campania sono una continua emergenza. Per essere ancora più diretto a Roma cosa hanno fatto? Li mettono nelle buche? Comincio a dubitare delle mie certezze sulla durata di questo governo. Salvini ha l'interruttore a portata di mano. Credo sia ancora conveniente per lui continuare con i Toninelli dal pugno chiuso, prima di ritornare ad un'alleanza con Berlusconi, finito politicamente. Tutto sommato meglio fare giocare i grillini con i contenitori colorati dell'immondizia, casa per casa. Avrete notato che le "promesse" delle opere che verranno, sono delegate ai grillini portavoce. Un cambio epocale. Croatti ha imparato subito. A Gnassi è rimasto un Teatro per pochi ed un Borgo della ma...