lunedì 12 novembre 2018

In Mezzo alla Gente

Nella mia lunghissima esperienza politica ho avuto la possibilità di conoscere persone che avevano la preziosa abitudine di far crescere quelli che allora si chiamavano quadri intermedi. Nell'allevamento non era scontato che tutti diventassero dei fenomeni, ma certificava il Partito come grande scuola. I cittadini, grazie ai giornali di allora, conoscevano perfettamente assessori e relative deleghe, capogruppo, presidente del Consiglio e non di rado persino i presidenti delle commissioni. Non avveniva per caso o grazie al Carlino. Gli amministratori intervenivano sistematicamente nel dibattito cittadino, usando competenza e  conoscenza del territorio. Uno non valeva uno, c'erano giudici che permettevano quasi sempre la scelta migliore. Non voglio dipingere un quadro idilliaco, porcherie ed ingiustizie sono sempre successe ma Croatti, Sensoli e .Sarti non sarebbero andati nemmeno in un quartiere periferico. Nel Partito nessuno aveva bisogno del ventriloquo o addetto stampa come ironicamente vengono chiamati i Cardone. Un patrimonio che si alimentava con gli estenuanti incontri nei quartieri, sezioni, associazioni, sindacati e ..cittadini. Era la caratteristica principale, il dovere politico per un partito di sinistra. La contrapposizione anche feroce era con la politica "elitaria" della destra. Il cittadino contava al momento del voto. Nostalgie di un vecchio? No, tento di rispondere ai tanti, troppi miracolati che pensano al cambiamento usando la frasetta "andiamo in mezzo alla gente". Non sei al karaoke e non sei in grado di reggere confronti usando le frasi della piattaforma o postando quello che dice il portavoce del tuo premier. Le poesie recitate a memoria, resistono poco. Un concetto che dovrebbe valere per tutti, soprattutto per il Pd che ha disperso un patrimonio culturale e strutturale vecchio di un secolo. I nuovi sono simili ai grillini. Stessa presunzione fondata sul niente assoluto. Sanno usare perfettamente quel maledetto strumento chiamato web. La conclusione è che Gnassi rimprovera perfino le vigilesse, tanto è sicuro di potere fare (vero) quello che vuole. Qualche tempo fa il segretario di quel partito lo avrebbe preso per un orecchio e portato a scuola. Invece (oggi) anche il segretario è sparito e nessuno se n'era accorto. Pensare di amministrare con i social è una pazzia oltre ad una colossale bugia. Siamo arrivati alle "deleghe". Votiamo persone che non vedremo mai nella vita. Ho fatto centinaia di riunioni con dibattiti e scontri feroci, ma alla fine potevi valutare le ragioni degli altri e confrontarle. Un arricchimento che ti migliorava ed aiutava ad amministrare. Pagliarani, Zaffagnini, Conti e neanche Ravaioli, i miei sindaci, mai si sarebbero prestati alla pantomima delle vigilesse.