martedì 13 novembre 2018

I Canoni della Darsena

Abbiamo assistito (inermi) all'attacco del codice della navigazione, colpevole di essere logico e funzionale. Nei casi, come quello in questione, prevedeva che il canone scaturisse da tre elementi sostanziali: durata del contratto, investimenti,  redditività. Decisa l'opera, conforme agli strumenti urbanistici, il richiedente, nella documentazione tecnica doveva presentare anche il computo metrico estimativo del costo dell'opera, verificato dal genio civile OO.MM. Solo dopo l'ente finanziario, con l'ausilio del suo ufficio tecnico erariale, proponeva il canone. Quasi sempre accettato dal richiedente, in quanto secondo il codice della navigazione, prima dell' assegnazione, qualcun altro poteva avanzare domanda concorrente. Si sarebbe aperta (automaticamente) una gara affidando la concessione al maggiore offerente. Una prassi con la colpa (grave) di essere seria, fondata su elementi concreti e se la stima veniva messa in discussione, valevano le leggi del mercato. Stiamo parlando di concessioni di lunga durata (atti pluriennali) ma la stessa chiarezza e funzionalità valeva per le concessioni di quattro anni, poi portate a sei (licenza di concessione). Al cospetto dei politicanti da lista civica diventa una legge da rottamare come strumento arcaico e burocratico. Nel caso della concessione rilasciata per la Darsena, hanno sperimentato una "grande" idea. Un canone uguale per tutti moltiplicato secondo le dimensioni di quanto concesso. Un assurdo alla luce di quanto scritto. L'investimento, alla scadenza della concessione, viene "incamerato" allo stato. La diversità non viene considerata. Nella stesura economica del contratto rimane del tutto ininfluente il valore dell' intervento che diventerà proprietà statale. La mamma della folta categoria sarà sempre incinta, ma come diceva il grande Totò se un tot è poco facciamo venti..tot. Gli organi della giustizia lo hanno trovato corretto in ragione del fatto che il canone, trasformato in tot, può essere modificato a piacere da chi lo ha stabilito. 
PS Non fate confusione, i bagnini e chioschisti hanno i loro canoni, pieni di....tottini.