lunedì 29 luglio 2019

I Dioscuri

Castore e Polluce, i dioscuri, gli dei protettori dei soldati romani, hanno avuto nella via Appia antica il loro tributo augurale, una infrastruttura ancora oggi esistente che come greto di un fiume ha portato nelle sue sponde alla nascita di numerose città. Come dopo un temporale fioriscono fiori e rinvigorisce il verde. La via monumentale pare indicasse nel suo incedere elegante verso il porto di Brindisi, ove oncor oggi due colonne ne sanciscono la fine, l'indicazione al suo orizzonte della costellazione dei gemelli, nella direzione di marcia che conduceva i legionari al Sannio. La premessa storica vorrebbe essere augurale, scelta quale metafora che sproni gli eredi alla cantierizzazione di opere ed infrastrutture capaci sia di svecchiare il Paese e renderlo più sicuro da eventi climatici, sia di dare quei colpi di defibrillatore indispensabili per destarci dal torpore e dallo sconforto, a cui pare sembrano arresi. Le legioni che marciavano alle guerre sannitiche paradossalmente avevano meno paure. Del resto per sopravvivere è necessario vincerla. Un 'new deal' altro non è che questo, come ci racconta lo stesso fautore F. D. Roosvelt, il 4.03.1933, nel discorso di insediamento di cui riporto letteralmente uno stralcio: "... La sola cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa, l'irragionevole ingiustificato terrore senza nome che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in progresso". Non ditemi che abbiamo bisogno di Castore e Polluce per non aver più timore, per sapere che via prendere e con quale convinzione marciare anche in Europa.
PS Magari sculettando
R.Urbinati