domenica 3 aprile 2022

Cretini per un mese

Cosa è successo al Pd di Rimini, che ha stravinto la prova elettorale, senza nemmeno impegnarsi? Erano sicuri che i votanti, anche quelli che avevano giurato amore per Paesani o quelli "centristi" per vocazione ventennale, avrebbero premiato il Successore di Gnassi, dopo avere incoronato l'originale. Hanno raccolto il seminato, distrutto i lungomari, sversato me.. in mare e nelle nostre bollette, senza possibilità di parcheggiare. Lo dico dopo avere letto e riletto, con sincera sorpresa, Chiamami Città nell'edizione bellica. Il blog attribuibile alla corrente di Melucci, quella intimamente  di sinistra, senza passare obbligatoriamente dalla Dc. Direi postcomunista nel senso culturale del termine, ormai fuorilegge, come avere conosciuto la Russia e Putin. Anche l'essere stato, in passato, leggermente nazista, viene perdonato dalla nuova versione della cancel cultura all'americana. L'articolo della Lia Celi, ottima giornalista, definisce un "mese da cretini" l'osservare scrupolosamente le nuove disposizioni sul "raffreddore" e la quarta dose secondo Speranza. "Si capisce benissimo perché il nuovo decreto sull’allentamento delle misure anti-Covid è entrato in vigore il primo di aprile. È un rompicapo per solutori più che abili. Per essere precisi, sembra una versione ampliata e più complicata del Twister, il famoso gioco in cui bisogna fare i contorsionisti su un tappeto di plastica per toccare con la mano o col piede le caselle secondo il colore indicato da una freccia su una tavoletta" Questo è il giudizio, tutto sommato elegante, rispetto a quello che si meritano, se ci facessero votare. Brava Lia. Essere "comunisti" è ancora un peccato concesso, forse per poco, non significa precipitare nella versione alla...Biden. La caduta di Draghi, la povertà e ripetitività delle decisioni, tutte uguali dopo due anni miseramente vissuti come monaci senza fede, dovrebbe svegliare la mandria spaventata e sottomessa. Ancora mestano sugli infetti e morti con criteri risibili. Si fanno scudo sanitario e propagandistico con la guerra, una tragedia di portata superiore a quella che avevano previsto. Ubi maior..minus cambia. Per andare al ristorante al chiuso ci vuole il green pass, per l’albergo non serve. Ma ci vuole la mascherina? E quale tipo, chirurgica o Ffp2? E se uno vuol fare colazione nel ristorante dell’hotel o prendere un caffè al bar della hall? Ci vuole green pass base o rafforzato? Sui treni a lunga percorrenza ci vogliono ancora green pass e mascherina Ffp2, ma se il treno locale diventa a lunga permanenza causa immancabili ritardi cosa dobbiamo esibire, oltre al fastidio? In pratica una persona con una normale vita lavorativa e sociale deve tenersi pronto a ogni evenienza e portarsi dietro due tipi di mascherine, il green pass sul telefonino opportunamente carico e l’immancabile gel sanificante. Esattamente come prima, solo che invece di sentirci sereni e in regola con la legge ci sentiamo un po’ cretini.  Applausi per Lia Celi. Una rondine od una giornalsta sincera non farà primavera ma incute fiducia. Mi ero stancato di leggere le locandine del Carlino. Aumentano i battiti del pacemaker. 
massimo lugaresi