giovedì 28 aprile 2022

Vergogne Democratiche

Macron dopo la passata di pomodoro, lanciata alla prima uscita da presidente rieletto, si candida a mediatore del conflitto, come uno dei più ascoltati da Putin, tra un attacco di alzheimer e gonfiori tiroidei. Il democratico Scholz ha lanciato una bestemmia per l'atlantico Draghi: prima i tugnini. Il segretario con l'elmetto, si mette in marcia con la Nato. Il Pd nella versione berlusconiana deve contare sulle due presenze ancora usabili: Draghi e Mattarella. Passato il breve periodo dei malumori per il Colle, rimasto nelle mani del presidente prorogato, anche Draghi sembra riflettere sulla fine della sua esperienza politica, senza godere del voto popolare. Lui è "sopra" le banali espressioni di gradimento. Sono disfide tra Conte, Letta, Salvini mentre la Meloni viene individuata come la migliore nemica per il Pd. Ci sarà una ragione? Per la propaganda piddina, quella del regime mediatico, Macron ed il compare tedesco che non vuole sanzioni e gradisce il gas russo, sono da radiare, se non fossero i padroni dell'Europa. Dietro al pacifismo gialloverde c'è quello in profondo rosso che fa male a Repubblica. Grillini e leghisti sono da tempo definiti filoputiniani. La Berlinguer Bianca si salva per Enrico, troppo forte ancora per questi mestatori di bugie. Conte sta rianimando il M5S. Vedrete dal fedele copincolla di Croatti. Mi spiace che delle elezioni di Riccione nemmeno il Carlino parli. Fanno sempre cose buone e parcheggi su misura. Non avevano Nipoti da sistemare. Devo dire, avendolo conosciuto bene, che dallo Zio, ha preso solo la mobilità sbagliata. L'arroganza di alcune scelte ed il perseverare nell'errore, dovrebbero portare in presenza di un partito ancora raziocinante, alla richiesta di dimissioni in monopattino. Il Sindaco pagherà queste scelte senza scampo. Questo sarebbe il primo atto di imperio e rottura con il passato. Per la Ztl ci avete riempito di scartoffie e moduli incomprensibili per "giustificare" un pasticcio progettuale. La tombola del parcheggio è opera dialettale. Fra qualche anno dovrete rifare tutto, per incurie e difficoltà manutentive. Gnassi se ne andato, non occupando la poltrona di Cagnoni, giustamente inamovibile, anche se la Fiera rimanesse chiusa o poco aperta, come adesso.    Potrebbe aprire una scuola politica per eletti. Gnassi ha bisogno di recuperare, gli altri..imparare. 
massimo lugaresi