sabato 16 aprile 2022

Il Putinismo nel Pd

Non c'è generale senza il placet della Nato e (dicevano) neanche alto magistrato senza il corredo del "grembiulino". Bugie, valeva soprattutto per i banchieri d'Italia, Usa ed England. Me lo raccontava, sorridendo, il Maestro del Grande Oriente, mentre l'amico Cecconi lo ascoltava, quando venivano a Rimini. Sta succedendo la stessa cosa nel Pd. La guerra scatenata da Putin, con l'aiuto traballante e forse (?) incoscio di Biden, sta spaccando l'orrido miscuglio. Melucci, il migliore oppositore di questa giunta, usa la sua solitaria Pravda per attaccare la Nipote sulla mobilità da ridere, però in monopattino, ma non ospita le reprimende dei grandi: Piccari, Gambini e soprattutto il Prof. Chicchi, storico dispensatore della verità ufficiale, in quanto unica. L'unico partito che governa, con tutti, da oltre 20 anni. Questa volta la spaccatura è ideologica ed anche bellica. I resti del partito comunista, consegnati ai superstiti della giudiziaria caccia al democristiano, come unici offerenti un riparo atlantico ed una solida propaganda, ha permesso di governare ininterrottamente da 20 anni, con quasi tutti. Oggi la più vicina "atlanticamente" è la Meloni. Sono sparite vignette ed ironie sui vecchi saluti e le frequentazioni sospette. Ingaggiata, la divisa è quella di Zelensky. La Selvaggia anche Lucarelli, è gelosa per il successo del verde mimetico. Diversa la considerazione su Salvini, ancora il vero nemico da abbattere. Serve, con i suoi voti e finti capricci. Devono sostenere Draghi, l'ultima invenzione sempre (fortemente) atlantica, con la "fideiussione" dei Rothschild. Al blog radical chic, non resta che "attaccare" l'Anpi, l'ultimo baluardo del comunismo italiano. Una volta ci sarebbe stata una insurrezione popolare. Viene accusata
 di "putinismo". Nel nuovo codice della propaganda associata è un reato più grave rispetto al dichiararsi solo leghista. Il maccartismo italiano trova proseliti tra i piddini dell'ultima generazione. Le sardine, anche sotto aceto modenese, occupano il potere democratico, ma le più velenose rappresentazioni, sono quelle editoriali. Berlusconi è stato "dimesso" come quasi nuovo. Con qualche trucco ed immagini mummificate come lui, sembra dettare ordini e legge nel centrodestra, sempre più draghiano. Il vero scandalo. Il Giornale e le tre reti (nazionali) che possiede, lo trasformano nell'altra Gruber. Gli eredi dei partigiani morti, fanno distinzioni inconcepibili sui "veri"resistenti a Putin, con i ristori delle armi italiane. L'operazione "speciale" russa viene definita nazista, mentre Putin afferma di essere intervenuto per denazificare, in particolare, il Donbass. La storia si ribalta. La Russia può però vantare qualche antico merito nella "scomparsa" del nazismo, a cui ha offerto 26 milioni di morti. Dall'altra parte sembra ci siano ancora dei covi e battaglioni. Mi fermo, corro il rischio di cadere nella propaganda becera, quella che informa solo con intelligence anglo-americane e spesso ucraine. Ti devi rifugiare in Capuozzo, Orsini e spesso da Cacciari e se resisti, finisci con Santoro Michele. Sei bollato a vita ma puoi chiedere l'indulgenza di Francesco. Non è mai andato negli Stati Uniti, credo faccia bene a rimanere nella casa protetta e coltivare la pace per ucraini e russi.
massimo lugaresi