domenica 12 marzo 2023

Rave Party

Non riconosco più Melucci eppure ho pensato di averlo frequentato abbastanza per capirlo. E' sempre un passo avanti. Questa volta almeno tre. Schierato senza se e nessun ma, per la Schlein, lontana miglia americane dal Partito. Forse la (troppo) lunga frequentazione del Pd, ha mutato completamente abitudini e coscienze, al punto di vedere la madonna (?) a tre cittadinanze, come la salvezza elettorale del partito, quasi democristiano. Propendo per una più comprensibile disperazione che porta a considerare salvifico, anche quello che aveva fatto qualche gol nel passato. L'avete accolta come fosse nata nelle Botteghe Oscure, non l'antagonista miliardaria. La colla alle poltrone fa questo effetto? Un accordo raggiunto tanto velocemente da costringere a pensare ci fosse già prima. La platea che, secondo Gedi, rappresenta quasi il 20% degli elettori, applaude una sconosciuta miliardaria inviata dal Campidoglio americano, con il visto (necessario) israeliano? Un pass che pochi possono vantare. Al Papa lo hanno negato. Eppure qualcosa di appetibile nel modesto menù riminese ci deve essere. Penso sempre al "misterioso Pug" della mai nata questura. Avevo capito che la società aggiudicataria del bando fallimentare non era gradita. Portava la grande distribuzione nemica, non quella detentrice dei pochi parcheggi esistenti. I fratelli d'Italia, ma riminesi, non si sono accorti di niente. La gara delle preferenze dura una legislatura, poi ricomincia. Se doveva vincere grazie a Rimini la Giorgia era ancora nel ghetto romano. Possono perfino convertirsi nel genere sanremese prevalente. Fellini avrebbe trovato il copione del suo film migliore. Il silenzio di Gnassi parla per tutti i delusi. Ha sbagliato per la seconda volta nella sua vita da vincitore. Penso invece al Sindaco, storia ed educazione politica, lo portano fortunatamente agli antipodi rispetto alla sbornia grillina. Un Rave Party collettivo. 
massimo lugaresi