venerdì 3 marzo 2023

Un Indizio

Non fa una prova. Ne occorrono almeno tre. Dagospia è la mia intelligence preferita per capire meglio la fine del Pd nelle mani della Schlein. La creatura prevalentemente americana, accertabile dal vestiario, serve per ricomporre il panorama italiano che sta assumendo posizioni contrarie all'atlantismo imposto. La Giorgia è una interprete solitaria, il suo partito la segue nell'approdo al governo, ma gli elettori capiscono la sua genuflessione a Zelensky? Succede in tutti gli altri partiti. Se leggete (male) solo i giornaloni, siete portati a pensare che l'Italia sia suddito silenzioso del barcollante Biden. Bugie. La guerra noi l'abbiamo provata, sentita e persa più di altri paesi. Assieme alla Germania siamo gli sconfitti. Troppo lontani dall'Unione Sovietica per dividerci in due nazioni. Le basi della Nato confermano il risultato bellico. Molte servivano per una eventuale aggressione dai confini della Repubblica Socialista Jugoslava di Tito. I ribelli dei voleri atlantici hanno pagato con la vita. Le indagini su Mani Pulite non sono mai iniziate. Ha fatto scomparire due partiti, ma salvato il terzo. Poi è arrivata la pulizia morale con i grillini. O si fondono con la 4 cittadinanze, come auspica l'avv. Di Grazia, dando vita all'antagonismo da operetta, oppure convivono nel ristretto mondo dell'opposizione democratica. Travaglio li ha già ripudiati. Sono troppi per un boccone sempre più misero. L'accoglienza alla Elly mi è sembrata solo doverosa. Molto fair play, presto arrivano alla resa dei conti e dei numeri. Un partito allo sbando, precipitato nell'irrilevanza dell'opposizione, pur avendo sette giornali dalla sua parte e gli Agnelli, viene guidato da un personaggio che non ha niente da spartire o condividere con la storia della sinistra. Era meglio (facilmente) e più comprensibile la Ferragni, con milioni di followers. Una versione moderna della sinistra al 5 %. 
massimo lugaresi