martedì 23 novembre 2010

2010 D.C.



QUI A RIMINI, I CITTADINI FUORI DALLA BUCA … FANNO COSÌ
“ Qui il governo viene chiamato democratico in quanto crea tutte le possibili condizioni affinché i cittadini, abbandonata la buca che li vorrebbe sudditi, possano rendersi migliori, rendendo così migliore la Città.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti e non favoriscono l’eccellenza dei poteri.
 Quando un cittadino si distingue per il suo pensiero e fare, allora esso, a preferenza di funzionari della Politica, viene chiamato a servire la Città; non però come faccia dietro cui nascondere inciuci e affari vari, ma come risorsa per costruire un futuro migliore e la ricchezza delle sue idee non costituisce un impedimento.
 Qui a Rimini noi facciamo così.
 La libertà di cui godiamo nasce dal nostro quotidiano modo d’essere persone e cittadini non condizionati dal sistema globale che vorrebbe opprimere valori e ambiente naturali; noi comunque non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a partecipare attivamente alla difesa e alla evoluzione della Città.
 Un cittadino riminese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le questioni private sue o dei compari.
 Qui a Rimini noi facciamo così.
 Ci è stato insegnato di rispettare le leggi e i magistrati quando le applicano con giustizia, e di non dimenticare mai che dobbiamo sempre proteggere coloro che ricevono offesa, da qualunque parte essa provenga.
 E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è bello, puro, giusto e di ciò che è buon senso.
 Qui a Rimini noi facciamo così.
 Un uomo che non si interessa alla Città noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e ci adoperiamo affinché tutti possano partecipare alla vita politica, perché tutti qui a Rimini sono, nella misura loro possibile, in grado di praticarla.
 Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia, ma come fondamento per comporre le preziose diversità che ci distinguono in risultanti capaci di farci avanzare il più possibile uniti verso un mondo migliore.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto di un costante forte impegno etico e civile.
 Insomma, Rimini può diventare l’alfiere di una Civiltà delle Città, soprattutto se ogni riminese vorrà crescere sviluppando in sé una felice versatilità: la responsabile fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare da protagonista qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra Città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
 Qui a Rimini noi facciamo così.”

2010 d.C: discorso ai Riminesi, pericloso per la buca (sulla traccia di quello di PERICLE agli Ateniesi del 461 a.C.)

Marino Bonizzato