venerdì 26 novembre 2010

In Affitto

Nel mondo antico imperniato sull'agricoltura, si credeva che il proprietario di un pezzetto di terreno fosse la cellula ottimale che si diffondeva nel fertile sistema sociale. Per quante volte questa impostazione è stata provata non ha mai funzionato, partendo da ragioni banali come le famiglie che nel giro di una generazione diventavano più d'una, a fatti tipicamente economici come la meccanizzazione, commercializzazione e razionalizzazione. Quando il mondo moderno ha convertito il capitale in azioni ed il lavoro in impresa, con mille specializzazioni, il campo diventava di più proprietari, assieme agli altri terreni venivano affidati a soggetti che a loro volta affidavano ad altri che trovavano più conveniente attrezzarsi tecnologicamente, dando lavoro nelle fabbriche di questi mezzi, eravamo entrati nel mondo moderno. Ho voluto usare questa metaforica storiella, per dire che quello che a Rimini si vuole fare è riportare tutti ad un campicello che si chiama albergo come fossimo nell'era preindustriale, cosa aberrante, che non merita commenti, compresa la famosa cazzata chiamata Progetto Italia (vero Melucci?). La domanda è tesa a sapere come mai queste fregnacce vengano tirate fuori adesso, sembra l'ennesima copertura al disastro riminese, invece di valutare questi anni di governo ed i risultati, il fuoco di copertura s'accanisce su particolari che sono sempre stati una nostra peculiarità, la decadenza della Città è una vostra colpa, per voi l'affitto scade in aprile.
albergatore.it