Fellini ci ha sempre dipinto con immagini caserecce, da tutti al mare a vedere che passa il Rex, ad Amarcord, per finire con i Vitelloni. L'unico aspetto positivo è il riconoscimento della nostra autenticità supportata da buona dose di paraculismo, riscontrabile nel rapporto che il Maestro ha avuto con la sua Città, ripagato con una casa fantasma. Fellini non passava vacanze a Rimini, come accade a tanti grandi personaggi che pur lavorando e vivendo in una capitale vogliono mantenere radici con la terra nativa, a parte le poche amicizie personali, rari sono stati i momenti di contatto. Siamo partiti da questa verità non certo provocatoria, per affermare che la Rimini di Fellini come raccontata non esiste è solo il frutto del nostro opportunismo e della fertile fantasia del regista, se negli anni 50/60 può essere stata la benzina del grande motore turistico del nostro territorio, continuare con questa impostazione rischia di diventare barzelletta. Per avere qualche volo in più lo paghiamo a caro prezzo, non sembra strada che ci può portare lontano, a proposito il Vate del Turismo non ha niente da dire sull'Operazione Scippo? Tornando ai giorni nostri, ci sembra utile smascherare il fare saccente di candidati Nud e Crud, che pensano di creare una prospettiva con vacue espressioni come welfare, terzo settore, specializzazione, creando un imitatore anche nel ruspante Arlotti e calando un furbesco oblio sulle storie personali. Comincino a parlare della situazione finanziaria del Comune e Provincia, quante sono le risorse disponibili, se serve una strada mai realizzata in 30 anni, non mandateci in bicicletta, ma andate voi a.... L'altra mattina ore 8,30 la fila sulla Statale 16 in direzione Rimini in prossimità dell'ennesima rotatoria ha superato l'Scm, un primato tutto nostro, sapete che l'ultimo sovrapasso realizzato a Rimini è del Pentapartito? Permettiamo ancora a questi personaggi di proporsi come il Nuovo che avanza? Marino gettiamoli nella Buca della Città Soprana, poi si chiude.