martedì 23 novembre 2010

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Il disastro Rimini sotto la regia di Ravaioli&C durato dodici anni è la fine dell'horror o siamo al primo tempo? Una domanda che comincia a circolare visti i candidati alla successione, possiamo parlare di quelli del centro-sinistra, gli altri sono talmente impalpabili che non si vedono. Siamo convinti di essere solo nell'intervallo, Gobbi porta noccioline e lupini, la Petitti cambia il nastro, non si aspettano novità, se la vogliamo dire tutta, arriverà un momento che rimpiangeremo Melucci, stante l'aspettativa media di vita temiamo di essere costretti a vederlo. Gli attori sono gli stessi, opposizione e governo usano argomenti intrisi di populismo, nessuno che abbia coraggio e capacità di indicare la strada da percorrere. Siamo l'unico comune nella Provincia che non ha adottato il Piano Strutturale, come dice la canzone, ci sarà un perchè, 72 varianti adottate sono una risposta sufficiente? I grillini mandano ogni giovedì copia dell'Odg del C.C di Rimini, i primi ed unici punti iniziali sono sempre varianti al Prg, poi una pletora di interrogazioni e mozioni talmente vecchie che dovrebbero fare arrossire i protagonisti. nessun giornale di casa e giardino riprende la notizia, pigrizia e connivenza? Il tempo di trovare la padrona della gamba e si ritornerà alla solita melina informativa, i body guard stazionano di fronte ai piloni, gli operai lavorano come se dovesse aprire ieri lo stupendo ed inutile Palas dei Debiti, non si hanno notizie di accertamenti di danni o ricerca di colpe, calato il silenzio, non disturbate il manovratore, provate a fare a Forli una cosa simile. Chi si candida a governare deve lanciare un progetto, non mazzi di cazzatine irrealizzabili, pensando che in questi dodici anni con vari gradi di complicità erano dalla stessa tragica parte. Il rapporto con i cittadini è cosa seria, si misura su qualcosa di prestabilito, altrimenti si sviluppa un infinito dibattito. Diventa semplice per le lobby meglio organizzate, fare apparire le loro scelte come utili a tutti. la Rinaldis è l'unica che sembra prendere sul serio i dati turistici emanati dall'Osservatorio più cieco d'Italia, non crediamo faccia apposta, è costretta dall'affissore di manifesti. Se qualcuno cerca altre strade, viene isolato come appestato, fatto fuori con mirate campagne denigratorie,esempio per tutti, quando un potente e bravo industriale come Aureli viene espulso dalla Fondazione senza che escano i motivi, in quale altra Città poteva accadere? Quelli che sono usciti sono una piccola parte, il resto non uscirà mai.