giovedì 11 novembre 2010

Uno Schifo

Triste affermazione ripetuta da tanti riminesi che valutano la situazione politica locale ammanettata a poteri estranei agli interessi della città. Se non si dice basta a questi burattinai, il resto è finzione, improvvisazione che conducono a risultati tragici. Verità difficilmente confutabile, non può passare che i protagonisti del disastro possano diventare soluzione e speranza di una alternativa credibile: Diffidiamo parimenti del Nuovo, privo di contenuti e conoscenze, spinti da un sano masochismo, proviamo ad elencare alcune novità da inserire in un Programma per la Città.
1) Consiglieri Comunali con indennità fissa parì a 500 euro al mese, assessori equiparati al reddito dichiarato, fino ad un massimo di 2.000 euro al mese.
2) Ogni tipo di incarico in Aziende deve allinearsi, l'emolumento di un membro del Cda non può superare quello del consigliere comunale, il presidente parametrato ad un assessore.
3) Nel caso di aziende sovracomunali diventa un impegno politico del Sindaco incaricare soggetti che abbiano manifestato per iscritto l'eventuale surplus.
4) Ogni soggetto politico si impegna a fornire oltre alla dichiarazione dei redditi prevista dalla Legge, informazioni precise su lavori svolti da lui o familiari per pubbliche amministrazioni.
5) I Candidati devono presentare Programmi che tengano conto delle reali capacità di spesa del Comune, della macchina comunale e degli aspetti organizzativi, le Promesse sono un insulto per i cittadini.
6) Ricostruire un sistema di rappresentanza per territorio anzichè per categorie.
7) Riorganizzazione totale degli enti che percepiscono contributi pubblici nel campo della formazione, al fine di neutralizzare il vergognoso mercato in atto.
8) Riordino delle associazioni culturali e del volontariato per impedirne la nascita in funzione dei contributi.
9) Case in affitto a basso canone da realizzarsi attraverso convenzioni con la Fondazione Carim.
10) Impianti industriali/artigianali/commerciali subordinati all'uso, al fine di evitare la realizzazione di capannoni in presenza di contenitori completamente vuoti.
11) Riqualificazione a progetto con premi di cubatura qualora si migliorino parti importanti della città,
12) Realizzare un dipartimento autonomo della mobilità che definisca una strategia progettuale in termini di accessibilità al territorio riminese, alle arterie di trasferimento interno, al trasporto pubblico, mettendo in rete tutti gli elementi di controllo.
13) Ripensare in termini provinciali l'Ato per un controllo autonomo delle aziende e di Hera.
14) Impostare un Piano Strutturale che guardi alla Città del Terzo Millennio, con punti centrali il trasferimento della ferrovia ed autostrada.
Vorremmo che qualcuno aprisse la discussione, per confutare o migliorare le proposte, certo si dovrà parlare di turismo, centro storico, porto, areoporto senza dimenticare trasparenza e legalità, non sono patrimonio dipietrista o grillino, sarà la prima grande variante morale da adottare.



P.S.
L'avventura urbanistica dello Sceriffo è finita nel Disagio