domenica 21 novembre 2010

Agenzia Fabi

La Regione in termini legislativi vuole giustamente ricondurre le Agenzie della Mobilità al loro iniziale compito di Controllo del Trasporto Pubblico. Qualcuno di noi emarginati si era già battuto in un passato recente per il doveroso ripristino della correttezza amministrativa, abbiamo scritto decine di volte denunciando la situazione riminese con l'Agenzia Fabi speculare a quella Amadori per segnalare la presenza di due Presidenti battuti in longevità solo da Cagnoni pre-piloni. Il problema di oggi è che l'Agenzia ha una cinquantina di dipendenti da ricollocare e come tutte le aziende riminesi anche debiti da sanare. Al solito, il problema viene affrontato come se la colpa fosse di un Sindaco di passaggio e non immobile da dodici anni su due inconcilianti poltrone, tanto paga il cittadino pantalone. L'Agenzia Fabi doveva curare l'appalto e la gestione del Trc, fortunatamente svanito per sempre, per giustificarne l'esistenza era arrivata a curare le affissioni del Comune di Bellaria. Siamo sicuri che la Corte dei Conti non metta becco in questa vicenda che esaminata dall'origine assume contorni da strada napoletana? Quelli che hanno agevolato questi scempi non possono trasformarsi nel Nuovo, lo diciamo amichevolmente ad Arlotti, non può permettersi di avere Fabi tra i sostenitori, difficile correre con i piedi su due bus. Tiziano che si candida a Sindaco dovrebbe affermare che la Regione sbaglia e che l'Agenzia Fabi non è un'inutile carrozzone, ma un valore da conservare. Tutti a casa, con le garanzie che si danno agli altri lavoratori, i parcheggi vengano gestiti attraverso un bando pubblico come fossero spiagge, possono garantire milioni di euro all'anno, si possono costruire asili e perfino strade.