lunedì 21 aprile 2014

Il Cancelliere: gli smemorati (finti) e quelli veri

Caro Lugaresi, questa volta devo intervenire per correggerti. Spero non ti dispiaccia. Sabato in un tuo articolo hai accennato alla “fievole” reazione dei magistrati alla “legge Fonzie” che ridurrebbe i loro stipendi nel quadro più ampio di quell’intervento volto e sbandierato a più non posso per ridimensionare i mega compensi dei cosiddetti “supermanagers” o “boiardi” di Stato. Nulla di più ingannevole! La reazione blanda degli interessati è dovuta semplicemente al fatto che essi sanno benissimo che, fra poco, riavranno tutto quanto “tagliato” con gli interessi. Nel frattempo per consolarsi incassano liquidazioni milionarie che poi riprenderanno ancora, per la parte ulteriore, dopo che il decreto “Fonzie” sarà cassato. Per capirlo basta rammentare un precedente, peraltro recentissimo, che solo la creduloneria e scarsa memoria degli italiani può non far ricordare. E’ sempre così purtroppo: se avessero un po’ di memoria i nostri compatrioti non si farebbero prendere continuamente per il sedere dall’ultimo demagogo di passaggio. Ma è anche vero che ogni popolo ha i governanti che si merita. E viceversa. Ti riassumo comunque il precedente recentissimo che mi fa affermare con assoluta certezza che la legge “Fonzie” sui compensi è una bufala e che entrambe le parti dell’apparente contendere, Governo e “manager + magistrati”, lo sanno benissimo. Ecco perché le reazioni sono appena accennate. Così blande ed educate. 1) Nel 2010 il già moribondo Governo Berlusconi (già sotto pressione “europea”) varò una legge che applicava ai compensi dei grandi manager pubblici un peraltro moderato “contributo di solidarietà” su cifre oltre una certa soglia. La percentuale era variabile dal 5% al 10%. Questo provvedimento interessava anche gran parte dei magistrati, allora come ora, che hanno sempre compensi alti. 2) Ebbene con una velocità impressionante (pochi mesi) la questione fu portata davanti alla Corte Costituzionale che, anch’essa con velocità supersonica, dichiarò incostituzionale la norma. Già nel 2012 i “prelievi di solidarietà” vennero restituiti, con gli interessi, a funzionari pubblici e magistrati. 3) Il motivo per cui la Corte Costituzionale bocciò il pur timidissimo provvedimento “Berlusconi” fu semplice: non possono essere imposti dalla legge limitazioni e/o trattamenti penalizzanti, comunque denominati, a carico di funzionari pubblici in mancanza di analogo trattamento per quelli privati. In parole povere: disparità di trattamento. E poiché, ad esempio, nessuna legge può impedire alla Fiat di pagare a Marchionne 10 milioni di euro o a Hera di darne 1 a Tomasi, la legge “Fonzie” sarà inesorabilmente cassata e gli interessati potranno riprendere a godere, al più tardi fra un annetto, di quanto loro viene (apparentemente tolto) oggi. Con gli arretrati e per il futuro. “Loro” lo sanno benissimo. 4) E’ infatti impossibile che la Corte Costituzionale smentisca un suo precedente di pochissimo tempo fa. 5) Tuttavia è chiaro che tutti i protagonisti di questa beffa: il Governo “Fonzie” e le presunte “vittime” sanno benissimo tutto questo. Solo gli italiani (di scarsa memoria) sembrano ignorarlo. Non parliamo dei cosiddetti “media”. 6) Eppure Fonzie e i suoi trarranno un vantaggio da questa commediola. Tutti i giornali parlano del coraggio del toscanello che si erge a fustigatore dei “ricchi boiardi” (sic!!!). Poi, una parte del “bonus” degli ormai famosi 80 euro (lordi...) di maggio, è finanziato con questa burletta. Ma siccome la burletta verrà smascherata fra un annetto, l’effetto immediato è ottenuto: qualche voto in più per i ballottaggi e un ulteriore carezza al pubblico impiego: l’ultimo baluardo del governo “Fonzie-Berlusconi”. Con questo credo di averti spiegato il motivo della “blanda” reazione degli (apparenti) “colpiti” (magistrati compresi). Grazie! sanno già che dovranno aspettare solo qualche mese per “riavere” i loro “legittimi” (???) soldini! Finisco dicendo che su questa brutta vicenda vi sarebbero tanti altri motivi di riflessione che non analizzo per non farla troppo lunga. Ne segnalo solo due curiosi. Il primo è quello dei membri della Corte Costituzionale. Da quel che ne so io tutti interessati, in senso giuridico, alla vicenda in quanto a loro volta “boiardi” o “ex boiardi” cioè pensionati dello Stato. L’altro è quella del Capo dello Stato, come garante della (ormai ex) Costituzione. Dovrebbe pensarci bene a promulgare una legge con un precedente così recente, ovviamente per mancanza di copertura come si dice tecnicamente. Ma che non lo faccia è pura fantascienza... Con immutata stima (anche se bisogna che anche tu faccia esercizi di memoria). 
 Il Cancelliere