giovedì 17 aprile 2014

Però!!!

Non è sempre necessario dare via il c..Mentre persino il sito online del pur filoamericanissimo “Corriere della Sera” mandava in onda il pestaggio incredibile del candidato russofono Tsarev sotto gli occhi impassibili della polizia di Kiev, l’OCSE, organismo notissimo per la sua intelligenza e obbiettività, dichiarava che: “i russofoni non sono in Ucraina oggetto di alcuna minaccia o discriminazione”. In pratica sono trattati con i guanti. Sì, quelli di una volta, da boxe, con i punzoni d’acciaio. In questo quadro desolante risalta la posizione della “Gazzetta dello Sport” (!!!) che ha una pagina politica curata da Giorgio Dell’Arti, notevole, al contrario, per l’obiettività e intelligenza di colui che la cura. Per fare un esempio, è stato l’unico, subito, dopo il golpe di febbraio a Kiev, a dare la notizia del vero casus belli: l’abolizione del russo come seconda lingua dello Stato. In una nazione dove metà della popolazione parla russo, e un terzo lo è. Tutti gli altri “pseudogiornali”, zitti e mosca. Solo a maledire il cattivo Putin e i cattivissimi russi. Quindi sull’argomento Ucraina l’unico giornale attendibile è un giornale sportivo: la mitica “Rosea”. Patetici invece sono almeno finora tutti gli altri giornali facenti capo a Fonzie. L’argomento in questione è evidentemente per lui e per il PD troppo difficile per cui si limita ancora a riprodurre le parole d’ordine che arrivano da Washington, Bruxelles, Varsavia ecc... . Morale: la posizione della “rosea” e di Dell’Arti dimostra che per fare il giornalista e guadagnarsi onestamente lo stipendio non è ancora indispensabile dare via il c.... . Questa è la buona notizia. Quella cattiva è che bisognerebbe spiegarlo, compito infinitamente improbo, anche ai giornalisti di riferimento di Fonzie. Alla prossima. 
Woland